foto_5_41059C’è un libro di poesia che nella storia dell’umanità ha commosso i cuori e riempito di giubilo le anime: è il libro dei Salmi.
«Per anni e anni ho lavorato intorno a questi Salmi meravigliosi — scrive un moderno traduttore.— Durante tutta la vita il Salterio m’ha tenuta viva nell’anima la fede nell’Eterno, mio unico “rifugio”, mio alto “riparo”. In questi Salmi che esprimono intime, profonde esperienze di grandi uomini di Dio e che, portati sulle ali di dolcissime melodie, echeggiarono per secoli nel Tempio, confortando gli esuli sulle lontane rive dell’Eufrate, allargando il cuore del popolo che tornava in patria e tenendo alto lo spirito degli eroi dell’indipendenza israelitica, ho sentito che c’è qualcosa di veramente divino, ispirato e perciò appunto vasto e universale. Hanno chiamato il Salterio il “breviario di Israele”; ma esso è molto di più: è il breviario dell’umanità».


Così Don Carlo De Ambrogio apre la sua introduzione al libretto in più volumi “I Salmi” pubblicato dal Centro MATER DIVINAE GRATIAE, Rosta (To), nel 1968.
In questa rubrica, che, faticosamente, nasce soprattutto dalla preghiera, vorremo rivisitare in maniera creativa, questi libretti, cercando, sulla scia di Don Carlo, di fare in modo di avvicinare l’uomo di oggi a questo patrimonio inesauribile.
Spesso questo testo che da sempre i sacerdoti e le anime consacrate hanno addirittura recitato integralmente ogni settimana (i monaci Benedettini lo fanno anche oggi!) e che anche i laici “frequentano” ormai assiduamente, rimane oscuro come una matassa di parole che si recitano senza comprenderne il senso profondo. Eppure quando sono nati i Salmi erano veramente la parola dell’uomo: una parola che esprimeva le ansie, le aspirazioni, il dolore, la speranza… raccontavano la vita reale di uomini che con coraggio o con disperazione, a volte, hanno alzato lo sguardo, la voce verso Dio. La preghiera dovrebbe essere l’atto che riassume tutta la nostra vita; dovrebbe raccontare e esprimere totalmente ciò che siamo concretamente; dovrebbe raggiungere gli abissi più profondi di noi che cerchiamo, giorno per giorno, di intravvedere la Sua Storia dentro le contraddizioni della nostra. Nei Salmi la parola non è artefatta, studiata è vera, rasenta a volte la ribellione, arriva all’espressione del dolore più sconsolato. Noi edulcoriamo i Salmi, così come troppo spesso facciamo con il nostro rapporto con Dio. La nostra civiltà ha donato molto all’uomo, ma lo ha anche nascosto a se stesso. Ecco il perché di tante patologie che ci fanno paura, che ci sconcertano, che confiniamo ai margini, perché ci dicono qualcosa che non vogliamo vedere e sentire. I Salmi potrebbero aiutarci a guardare dentro di noi e a scoprire che questo “dentro”, che ci spaventa tanto, è “degno” di stare davanti a un Dio che ascolta la voce del povero e il grido del misero che non trova aiuto…

Se scoprissimo questo, i Salmi diventerebbero senza sforzi la nostra preghiera più autentica. Perché lì, in quel piccolo immenso libro c’è tutta la nostra vita, diventata preghiera. Il Salterio è la nostra preghiera a Dio, è tutta la parola dell’uomo a Dio ed è esso stesso dentro il Libro della Parola di Dio. A pensarci è straordinario. La parola dei Salmi è Parola di Dio non perché suppone una nostra trasformazione, ma perché la opera efficacemente. È una Parola di Dio incarnata, divenuta parola stessa dell’uomo, di un popolo della sua storia reale. Pregare i Salmi giorno per giorno, trasforma giorno per giorno il nostro essere ad immagine di Dio. Il difficile è che questa Parola non è ancora parola nostra.Dunque: come fare in modo che i Salmi divengano concretamente la nostra parola? Questa rubrica ha quest’unico scopo.Il Salterio deve tornare ad essere il libro più vero dell’uomo. Questo contributo insignificante possa aiutarci a comprendere il profondo legame tra i Salmi e la nostra vita, che si sbriciola giorno dopo giorno in tutte le sue esperienze, perché questa vita tutta intera sia portata a Dio, sulle ali della preghiera…

«Non la voce, ma la supplica;
non il clamore, ma l’amore;
non le corde musicali ma il cuore
squilli col Salmo all’orecchio di Dio.
La lingua canti intonata allo spirito,
e lo spirito armonizzi con Dio».

COME PREGARE CON “QUESTI” SALMI

♦  “Costruisciti” un tempo e un angolo di silenzio. Rifugiati lì.
♦ Leggi lentamente il Salmo. La suddivisione in strofe può esserti di aiuto: ad ogni strofa fermati prendi fiato, ripensa alle parole dette, lasciale calare dentro.
♦ Leggi piano il commento che troverai sotto il titolo ALLE SORGENTI. Ti aiuterà a rendere reale, visibile il contesto storico e culturale dentro cui il Salmo è nato. Potrà aiutarti a comprendere lo stato d’animo del Salmista, la sua situazione concreta, avvicinandola alla tua.
♦ Nel testo intitolato la PAROLA FA LUCE ALLA PAROLA troverai abbondanza di brani dell’Antico e del Nuovo Testamento che richiamano e illuminano il testo del Salmo. Sono molti se vuoi scegline alcuni e leggili lentamente, lasciando un po’ di silenzio tra l’uno e l’altro assaporandoli, lasciandoli calare dentro. Sentendo che Dio ti parla, parla alla tua vita oggi, con la sua Parola.
♦ Ascolta poi la voce autori moderni e contemporanei che fanno da eco al testo del Salmo, rendendolo più vicino al tuo mondo.
♦ Alla fine, se vuoi fa tua la preghiera del Salmo attraverso la preghiera suggerita con parole tue.
♦ Condisci il tutto con qualche Ave Maria, perché Maria ti aiuti a trovare casa, rifugio nella Parola, come lei stessa ha fatto (cfr Verbum Domini 27-28)

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