Messalino di Giovedì 20 Ottobre

Messalino di Giovedì 20 Ottobre

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (3,14-21)

Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che opera in noi,
a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.

* Paolo chiede a Dio di mettere nei nostri cuori la sua stessa forza: questa forza ci verrà dallo Spirito Santo, perché ogni opera di trasformazione e di santificazione è attribuita a Lui. Inoltre ci fa capire che non bisogna contrapporre “conoscenza” ad amore. La conoscenza cristiana non è puramente intellettuale, non è una conoscenza astratta; è una conoscenza interiore ad ogni uomo; fa conoscere, accettare e amare Dio, in un unico slancio.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 32)
Dell’amore del Signore è piena la terra.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

 

Canto al Vangelo (Fil 3,8-9)
Alleluia, alleluia. Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (12,49-53)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

* La pace, dono messianico per eccellenza, sintesi di tutti i doni di Dio all’uomo; non si tratta di quieto vivere, non si tratta neppure della pace terrena e facile, promessa tante volte dai falsi profeti. Essa deve fare i conti con le esigenze radicali del Vangelo, con la fedeltà assoluta al Signore: perciò può comportare divisioni.

 

 

Spunti di Riflessione

«Sono venuto a portare il fuoco sulla terra»
Il fuoco che deve essere acceso, ma non subito, si riferisce allo Spirito Santo come dono del Signore glorificato (cf At 1,5; 2,3). Questo Spirito renderà testimonianza a Gesù nella sua qualità di Messia (cfr At 5,32) e purificherà i cuori degli uomini (At 15,8s).
Il «battesimo» nello Spirito Santo (At 1,5), che è inteso come l’avvenimento proprio del tempo finale (At 2,16-21), secondo il piano di salvezza di Dio deve essere necessariamente preceduto dal battesimo di sofferenza (cfr Mc 10,38s), al quale Gesù dovrà sottoporsi. Anche per i discepoli il cammino verso la gloria passa attraverso il dolore. L’essere testimoni di Gesù li mette in opposizione a coloro che si tengono fermi a ciò che è vecchio.
I primi cristiani meravigliosamente vissero il fuoco della fede e con le parole e la vita creavano crisi, ripensamento. Essi si opposero al culto dell’imperatore romano in nome dell’uguaglianza di tutti gli uomini e affrontarono la persecuzione per restare fedeli al Vangelo. I primi cristiani credevano davvero che chi perde la vita per il Signore, la salva per l’Eternità. «Invece di convertire il mondo a Cristo, molti cristiani hanno convertito se stessi al mondo» (Card. G. B. Montini, divenuto poi papa Paolo VI).

 

La Parola per me, Oggi

La verità è scomoda, la verità crea divisione, la verità innervosisce tutti coloro che vogliono la menzogna. Allora non diremo più la verità? No, diremo la verità e affronteremo la persecuzione. La vita di fede infatti non è un gioco: la fede vera sconvolge letteralmente la vita.

 

La Parola si fa Preghiera

Gesù, tu sei venuto a portare il fuoco: fa’ che arda nei nostri cuori e noi, liberati dalla paura, saremo capaci di testimoniare la tua verità, a qualunque costo.

 

Il Mio Rosario

Il Regno di Dio, cioè l’azione di Dio per salvarci, è qui, è ora, è in Gesù («il Regno di Dio è lui, Gesù» diceva Origene): l’annuncio di Gesù ha nel Vangelo un tono di urgenza e di gioia. La risposta da parte di chi ascolta dev’essere «la conversione e la fede».

Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.

 

 

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