Messalino di Lunedì 4 Settembre

Messalino di Lunedì 4 Settembre

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési (4,13-18)

Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.
Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

* Cristo ha assunto la condizione umile e mortale degli uomini, perciò egli darà ai risuscitati di partecipare alla sua signoria.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 95)
Il Signore viene a giudicare la terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

 

Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia... Lo Spirito del Signore è sopra di me; mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (4,16-30)

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

* Evangelizzare i poveri. Questo è il nocciolo della predicazione di Gesù; ed è confermato dal fatto che la proclamazione escatologica delle Beatitudini comincia con la frase: «Beati i poveri» (Lc 6,20).

 

Spunti di Riflessione

Come accostare la Parola di Dio
Tutto fa centro su questo: la Parola. Luca ci suggerisce di fare come lui: informarci accuratamente di tutto risalendo fino alle origini in modo da renderci conto della solidità degli insegnamenti che abbiamo ricevuto.
Occorre prendere in mano il libro del Vangelo. Come leggere? Accuratamente, assiduamente. Gesù insiste: «Se le mie parole rimangono in voi…». Rimane, vuol dire: incidere nel cuore ogni giorno. Occorre informarsene accuratamente, da quelli che sono stati i testimoni oculari, servitori della Parola, cioè gli Evangelisti. Accuratamente, assiduamente, ogni giorno con la mente illuminata dallo Spirito Santo; cioè in atteggiamento di preghiera (protagonista della Parola di Dio è lo Spirito Santo) in modo da rendere sempre più solido il nostro insegnamento.
Gesù legge il brano del profeta Isaia: «Lo Spirito del Signore è su di me». Lo Spirito Santo occorre sentirlo dentro di sé. Quando si annuncia la Parola, bisogna pregare. Geremia si scagliava contro i falsi profeti perché non pregavano. È lo Spirito Santo che ci «spiega tutto», dice Gesù, è il profumo dell’anima. Mi ha consacrato, quindi offerto totalmente a Dio con l’unzione, con l’olio profumato. Il profumo di Dio cioè lo spirito Santo imbeve tutti i tessuti più nascosti e più intimi dell’anima e del corpo.

 

La Parola per me, Oggi

«Si alzò a leggere». Gesù frequenta la sinagòga e vi medita la Parola; è Lui che è il Verbo di Dio! E noi, come possiamo sostenere che basta ascoltare, magari distrattamente, i tre brani domenicali? Se amiamo veramente la Parola di Dio, non possiamo fermarci al minimo. La nostra fede nella sua forza liberante e rinnovatrice dovrebbe trasparire dal nostro sguardo, dalle nostre parole, dai nostri gesti.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, Dio nostro, nella luce e con la forza dello Spirito, Gesù ci dona la chiave per comprendere la Scrittura. Apri il nostro cuore alla sua Parola e aiutaci ad annunciare a nostra volta il messaggio della tua grazia per la salvezza dei fratelli, nonostante le possibili difficoltà. Tu che regni nei secoli dei secoli.

 

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