Messalino di Sabato 8 Ottobre

Messalino di Sabato 8 Ottobre

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (3,22-29)

Fratelli, la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo.
Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.

* Quello della legge è un regime inferiore, transitorio, che lascia presentire e fa desiderare una pienezza in cui ciascuno troverà nel più profondo della sua coscienza il senso della vita e la forza di perfezione.

 

 

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 104)
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

 

Canto al Vangelo (Lc 11,28)
Alleluia, alleluia. Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (11,27-28)

In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

* La fama del Figlio si riflette anche sulla Madre. Ma la maternità fisica da sola non è motivo sufficiente per essere chiamata beata.

 

Spunti di Riflessione

Beata
La donna che incontriamo oggi nel Vangelo, presa da ammirazione per la Madre di Gesù, rappresenta la Chiesa di Luca, che ha una santa invidia per quanti hanno conosciuto Gesù secondo la carne. Già Elisabetta aveva esaltato la maternità di Maria, dicendo:«Beata te che hai creduto» (Lc 1,45). Essa aveva compreso che la fede è la vera beatitudine della «Madre del mio Signore» (Lc 1,43). Questa donna non ancora. Come i profeti e i re guardavano in avanti, così essa guarda indietro con desiderio. Rischia di fermarsi alla sterile nostalgia del passato. Ignora che la fede nella Parola compie l’impossibile: non solo ci rende contemporanei di Gesù, ma ci concede di incarnarlo oggi. Il suo sentimento, pure devoto, la distoglie dalla fatica storica di un’obbedienza, che genera e fa crescere nel tempo la Parola. Questa maternità non è onore riservato a qualcuno, bensì onere di ciascuno. Tutti infatti siamo chiamati ad ascoltare la Parola e darle corpo nella nostra carne. Maria fu la prima che ascoltò e disse: «Eccomi» (Lc 1,38). La sua maternità prima che nel ventre, fu nell’orecchio e nel cuore. Ella obbedì, e per questo fu Madre. La sua stessa beatitudine è quindi di chiunque accoglie il seme della Parola.

«Ascoltare la Parola significa tendere le vele al vento dello Spirito senza sapere a quali lidi approderemo» (S. Girolamo).

 

 

La Parola per me, Oggi

Ascoltare e vivere il Vangelo è divenire Madri per Gesù, è generarlo nella nostra vita. Chi ha ascoltato e vissuto con serietà la sua parola ha mostrato al mondo che egli è vivo e che continua ad operare nelle nostre vite. Basta guardare ai santi. Non può essere così anche per te?

 

La Parola si fa Preghiera

Signore Gesù Cristo, che affascinavi le folle con la tua Parola, donaci di ascoltare il tuo messaggio e di viverlo, sull’esempio della Vergine Maria tua Madre, beata perché ha custodito nel suo cuore la tua Parola.

 

Il Mio Rosario (con Giovanni Paolo II)

«E il Verbo si è fatto carne, e venne ad abitare in mezzo a noi».
La Parola pronunciata nel silenzio dell’Eternità si fa carne prende nome Gesù; contempliamo, assaporandolo nella preghiera dell’Ave Maria, il mistero nascosto in quel nome.

Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.

 

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