Messalino di Mercoledì 27 Febbraio

Messalino di Mercoledì 27 Febbraio

 

Dal libro del Siracide (4,11-19)

La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
Chi ama la sapienza ama la vita,
chi la cerca di buon mattino sarà ricolmo di gioia.
Chi la possiede erediterà la gloria;
dovunque vada, il Signore lo benedirà.
Chi la venera rende culto a Dio, che è il Santo,
e il Signore ama coloro che la amano.
Chi l’ascolta giudicherà le nazioni,
chi le presta attenzione vivrà tranquillo.
Chi confida in lei l’avrà in eredità,
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
Dapprima lo condurrà per vie tortuose,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti;
ma poi lo ricondurrà su una via diritta e lo allieterà,
gli manifesterà i propri segreti.
Se egli batte una falsa strada, lo lascerà andare
e lo consegnerà alla sua rovina.

* L’autore vuole suscitare nei suoi lettori l’amore e l’entusiasmo per la sapienza e, quindi,  enumera i suoi preziosi frutti: la vita, la gioia, la gloria, le benedizioni e l’amore di Dio. La sapienza renderà felici e colmerà dei beni della vita coloro che la amano. Ma per conquistarla occorre tenacia e costanza poiché non si lascia conquistare facilmente.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 118)
Grande pace per chi ama la tua legge.

Grande pace per chi ama la tua legge:
nel suo cammino non trova inciampo.
Osservo i tuoi precetti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie.

Sgorghi dalle mie labbra la tua lode,
perché mi insegni i tuoi decreti.
La mia lingua canti la tua promessa,
perché tutti i tuoi comandi sono giustizia.

Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è la mia delizia.
Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.

 

Canto al Vangelo (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Marco (9,38-40)

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

* I discepoli avevano cercato di impedire a un tale, che non era del loro gruppo e che non aveva ricevuto nessun mandato, di scacciare demoni nel nome di Gesù, appellandosi alla sua autorità. Ma Gesù fa loro capire che, quando c’è di mezzo il bene, il primo dovere di coloro che hanno potere nella comunità o semplicemente vi appartengono, è quello di non impedire il bene.

 

Spunti di Riflessione

“Non era dei nostri”
I discepoli sono un “noi” ben definito e costituito. Ed è giusto che sia così. L’uomo è anche bisogno di aggregazione e appartenenza visibile. Solo che questo  “noi”, invece di Gesù, ha al centro se stessi; si tratta di una comunità che fa a livello grande quel male al quale ognuno ha rinunciato a livello individuale. È un protagonismo comunitario, che si verifica ogni volta che cerchiamo il “nostro” prestigio e non il servizio degli altri. Ciò è evidenziato bene dalle parole di Giovanni: si vuole impedire del bene, perché chi lo fa “non segue noi”. Se il peccato originale del singolo è mettere l’io al posto di Dio, quello comunitario è mettere il “noi”. I discepoli pretendono di essere seguiti! È importante sapere che la Chiesa non è fatta da chi segue “noi”, ma da chi ascolta e segue Gesù. Dio segue molte vie per raggiungere gli uomini fosse anche solo un bicchier d’acqua dato ai discepoli perché appartengono a Gesù.

 

La Parola per me, Oggi

Gesù è il sole. Con lui al centro ruotiamo tutti armonicamente, seguendo ognuno la sua orbita. La diversità non suona più come minaccia per nessuno, non è oggetto di paura e di invidia. È segno di ricchezza e motivo di benedizione verso colui che dà ogni bene. Mettiamo oggi al centro della nostra vita, e al centro della comunità a cui apparteniamo, Gesù, e non correremo il rischio di impedire il bene perché non è “nostro”.

 

La Parola si fa Preghiera

Sei tu, Signore, il solo maestro che ci guida, la sola Parola che ci salva: donaci di riconoscere in tutti gli uomini l’azione consolante e libera della tua provvidenza.

 

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