Messalino di Mercoledì 28 Novembre

Messalino di Mercoledì 28 Novembre

 

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (15,1-4)

Io, Giovanni, vidi nel cielo un altro segno, grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi è compiuta l’ira di Dio.
Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco; coloro che avevano vinto la bestia, la sua immagine e il numero del suo nome, stavano in piedi sul mare di cristallo. Hanno cetre divine e cantano il canto di Mosè, il servo di Dio, e il canto dell’Agnello:
«Grandi e mirabili sono le tue opere,
Signore Dio onnipotente;
giuste e vere le tue vie,
Re delle genti!
O Signore, chi non temerà
e non darà gloria al tuo nome?
Poiché tu solo sei santo,
e tutte le genti verranno
e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giudizi furono manifestati».

* Giovanni nell’estasi vede un mare straordinario in cielo. È il mare del tempo, solidificato come un cristallo; un mare di scintillante chiarezza mescolato con fuoco quasi a riflettere il tramonto incendiario della fine del mondo, e la conflagrazione universale in tutta la sua orrenda vastità. Sul­l’altra riva, al sicuro stanno i beati, il vero Israele spirituale, essi cantano un inno di vittoria.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 97)
Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne.

Davanti al Signore
che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

 

Canto al Vangelo (Ap 2,10)
Alleluia, alleluia. Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (21,12-19)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

* Verrà la persecuzione. Per il loro amore a Gesù, i cristiani saranno odiati e perseguitati dalle autorità giudaiche e pagane: anche i loro parenti e amici li tradiranno. Saranno autentici testimoni di Gesù. Abbiano però fiducia: Gesù li assisterà, tramite il suo Spirito Santo.

 

Spunti di Riflessione

Perseguitati per amore
Gesù prevede guerre, rivoluzioni, terremoti, carestie e pestilenze: sono tutti segni che parlano della malattia profonda del mondo, che si chiama peccato, e invitano a guardare al di là di questo mondo. Il mondo, infatti, non è ancora pienamente redento: la redenzione è solo un lievito, un seme... però il futuro rivelerà la forza di questo lievito.
Gesù prevede confusioni e divisioni anche nel campo religioso, anche nel campo cristiano. Sono chiare le sue parole: «Molti verranno sotto il mio nome dicendo: Sono io e il tempo è prossimo; non seguiteli» (Lc 21,8). Con i vostri stessi occhi voi vedrete l’avverarsi continuo di queste parole. E oggi in modo particolare.
Gesù prevede persecuzioni: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno». «Uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome».
Anche queste parole si stanno avverando continuamente: dalle persecuzioni del primo secolo cristiano fino ai nostri giorni. La Chiesa cresce nella persecuzione e «il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani» (Tertulliano).

Gesù indica ai cristiani la giusta condotta da seguire: «Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere».
Contrasto tra due promesse: «uccideranno alcuni di voi» e «nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto». Tutto fa perno sulla fede.
La nostra fiducia, il nostro ottimismo, la nostra speranza non hanno motivazione umana: la Chiesa vince credendo in Dio e, quando crede, è vittoriosa anche se viene crocifissa. Esattamente come Cristo Gesù.

 

La Parola per me, Oggi

Il cristiano è colui che per vocazione deve resistere fino alla fine con la pazienza, che non è rassegnazione, ma resistenza costante e inflessibile. La pazienza è la caratteristica di Gesù che si fa carico del male. Anche il discepolo viene associato al suo mistero di morte e risurrezione: perdendo la vita, la salva (cf Lc 9,24). Nel martirio il cristiano acquista la propria identità con Gesù, il Figlio morto e risorto.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, solo tu conosci i drammi dell’uomo giusto, le sue notti inenarrabili, le domande annegate in mare di silenzio: e tu sempre in ritardo sulle nostre soluzioni...: prima bisogna esaurire gli spazi della ragione e poi credere, Signore. Amen.

 

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