Messalino di Venerdì 2 Febbraio

Messalino di Venerdì 2 Febbraio

 

Dal libro del profeta Malachìa (3,1-4)

Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».

* La venuta del Signore sarà preparata da un messaggero che gli spazzerà la strada. Poi «l’angelo dell’Alleanza», Cristo Gesù, renderà bianca ogni macchia e, sole di giustizia, brillerà sui giusti. Egli, entrando nel tempio, inaugurerà il nuovo sacrificio, l’unico valido, con l’offerta di sé al Padre.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 23)
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.

Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

 

Canto al Vangelo (Lc 2,30.32)
Alleluia, alleluia. I miei occhi hanno visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (2,22-40)

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore — come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» — e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione — e anche a te una spada trafiggerà l’anima —,
affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

* L’anziana coppia Simeone-Anna annuncia il declino glorioso del vecchio Israele, le cui speranze sono realizzate dall’arrivo del Bimbo-Messia nel Tempio. Gesù è al centro di due Testamenti e della storia della salvezza.

 

Spunti di Riflessione

Offerta
In questo episodio, parlando di “presentazione”, Luca usa un verbo (parastesai) che nel greco indica offerta sacrificale: è il medesimo verbo a cui fa ricorso S. Paolo quando esorta i cristiani di Roma a offrire i loro corpi come un’«ostia vivente, santa, accetta a Dio». È un verbo tipicamente sacrificale. «Presentare» implica l’offerta di un essere che va consacrato a Dio e una corrispondente spogliazione da parte di colui che fa l’offerta, cioè: offerta e rinuncia. Per la Madonna è la prima diretta associazione all’opera della Redenzione; è un lontano preannuncio del Calvario.
«L’anima tutta, deve impegnarsi con tutte le sue forze, radunare tutti i suoi pensieri e consacrarsi all’attesa del Cristo. Dobbiamo attendere con cuore sobrio e vigilante e che Dio venga e visiti l’anima...» (Macario il Grande).

Silenzio
Nell’episodio della presentazione al Tempio, la Madonna compare in primo piano e offre la vittima Gesù; tuttavia è avvolta di silenzio. Che cos’è il silenzio? È una profondità, una pienezza, un fluire tranquillo di vita nascosta. Ogni cosa genuina e grande cresce nel silenzio. Senza il silenzio noi non possiamo scandagliare le profondità dello spirito. Due persone quando si amano totalmente sentono il bisogno di comunicare tra loro «nel silenzio». Il silenzio è pieno di grandezza e di autenticità. Tutto ciò che è importante tutto ciò che è divino parla nel profondo del cuore. Lo Spirito Santo parla nel profondo del cuore, bussa con riservatezza alla porta dell’anima. Tutte le cose grandi crescono nel silenzio. Solo nel silenzio si diventa: «Luce che illumina tutte le Nazioni». «Voi siete la luce del mondo», dice Gesù. Ogni anima che vive profondamente raccolta nel silenzio, come la Madonna, illumina, irradia ed estende il Regno di Dio.

 

La Parola per me, Oggi

Oggi ritagliamo nella giornata uno spazio per confrontarci, senza maschere, con la Luce che viene a noi. Gesù è segno di contraddizione, davanti a Lui non possiamo barare. Chi non impara a scendere nel profondo della sua coscienza, non impara a pregare.

 

La Parola si fa Preghiera

«Mi abbandono a Te, Signore, mio unico sole. Come il mattino/ che tutto si affida/ alla misericordiosa forza/ della luce. Ma tua Madre la bianca nube/ impregnata di Te, è la tenerezza d’uno sfarsi e rifarsi/ in grembo al sole per riavvolgermi sempre del tuo esser Presenza Solare al di là d’ogni mia notte oscura».

 

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