una Comunità-Cenacolo con Maria

«Prima di tutto… il Regno di Dio» (Mt 6,33)

«Come sono belli i piedi di coloro che portano il Lieto Messaggio, che annunciano la pace, che recano la gioia, che parlano di salvezza e che diffondono il Regno di Dio!» (Isaia 52,7).

Don Carlo De Ambrogio

doncarlo1È Fondatore e primo Animatore del Movimento giovanile GAM.
«Don Carlo sorride ancora e sempre.
È vissuto nell’ascolto assiduo e amoroso della Parola di Dio. Conosceva le Sacre Scritture e le spiegava nell’ebrezza dello Spirito.
Egli trovò in Maria – la tutta piena di Spirito Santo – il segreto dell’amore totalitario e gioiso a Dio e ai fratelli in termini di “Magnificat”… Visse nella Chiesa come messaggero dello Spirito e ministro fiamma di fuoco»
(Card. Corrado Ursi).

* La “Comunità Consacrati del GAM” sorge per un disegno di amore del Padre affidato a Maria, Madre di Dio e della Chiesa in seno al Movimento G.A.M. (Gioventù Ardente Mariana), a sostegno del Movimento stesso e particolarmente dei giovani che vi appartengono.
Essa è stata eretta canonicamente da Sua Eminenza il Card. Corrado Ursi Arcivescovo Emerito di Napoli il 15 agosto 1984 e successivamente riconosciuta come Associazione Pubblica dei Fedeli nell’Archidiocesi di Benevento con decreto di Sua Eccellenza Mons. Serafino Sprovieri del 13 Maggio 2001.
Si compone di Sacerdoti e laici GAM.
I Consacrati GAM, con compiti e responsabilità diverse («Il Signore assegnò a ciascuno un compito specifico» Lc 10,1), vivono la stessa spiritualità e le stesse finalità così come furono dallo Spirito Santo e dall’Immacolata affidate a Don Carlo De Ambrogio e da lui fedelmente vissute e trasmesse.

* La Comunità assume il nome di “Consacrati del GAM” per esprimere la sua totale consacrazione al Padre, attraverso Gesù, nello Spirito Santo; e la sua completa dedizione a servizio dei giovani GAM, una gioventù chiamata nella Chiesa e nel mondo ad essere “ardente”, ad ardere cioè del fuoco dello Spirito Santo (cf Lc 12,49), dell’amore eucaristico e della Parola di Dio (cf Lc 24,32); “mariana”, tutta di Maria, per andare attraverso di Lei a Gesù e portarvi i fratelli con la preghiera e l’annuncio del Vangelo.

Il sogno di Dio infatti è avere un popolo di consacrati. Ed è urgente convogliare tutte le forze a questo scopo in un mondo sconsacrato dal peccato e dal demonio.
I membri della Comunità donando a Dio la loro vita, seguendo Gesù casto, povero e obbediente, diventano lievito che fermenta la massa umana con la forza dello Spirito Santo e la riconsacra al Padre.

 

LA GIOIA DI UNA CONSACRAZIONE

Gesù “chiamò a sé” (Mc 3,13)

Mamma0
Celebrare con la vita la sequela totale di Cristo povero, casto e obbediente, attingendo ogni giorno dal Vangelo la forza e il modo per viverlo in pienezza, con lo sguardo fisso a Lui, per essere a Lui totalmente identificati.

Nella castità per il Regno dei Cieli,
il modo più bello per amare e per fare di se stessi dono a Dio nel “Per me vivere è Cristo”.
“L’amore di Dio è infinitamente più grande dell’amore umano: questa è la solitudine consacrata” (Don Carlo).

Nella povertà per il Regno dei Cieli,
che assicura la libertà e la gioia e rende più credibile l’evangelizzazione;
sperimentare in maniera più vera l’amore di un Padre che “conta anche i capelli del nostro capo”;
sentire in pienezza Maria come Mamma, permetterle di provvedere a noi.

Nell’obbedienza per il Regno dei Cieli
Come vera povertà dell’essere, un consegnarsi alla Volontà di Dio.

La presenza materna di Maria predispone i nostri cuori all’accoglienza libera, profonda e totale dei consigli evangelici, dono divino che la Chiesa ha ricevuto dal Signore stesso (CIC 575) per essere un esempio vivente del Regno dei Cieli (Cfr PC 1).

LA GIOIA DI UNA COMUNIONE

DSCF0856“Ne costituì Dodici perché stessero con Lui” (Mc 3,14)

* Alla Comunità primitiva riunita nel Cenacolo attorno a Maria, Madre di Gesù, si ispira la Comunità dei Consacrati GAM che da essa si denomina appunto Comunità-Cenacolo.

* Per la presenza del Signore Gesù che assicura: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20), per la presenza di Maria quale Madre e regina della casa e l’azione dello Spirito Santo che sostiene lo sforzo sincero di ciascun membro, la Comunità-Cenacolo è un nucleo di irradiazione soprattutto per i giovani, un piccolo centro di preghiera e di evangelizzazione.

* La Comunità-Cenacolo trova il suo centro di unità in Gesù Eucaristia e in Gesù Parola. Nella sua vita interna e nella Evangelizzazione mette sempre il Regno di Dio al di sopra di tutto e di ogni altra cosa, cercando unicamente la gloria del Padre, come Gesù: «Io non cerco la mia gloria… Io vivo per il Padre» (Gv. 8,50; 6,57). E la salvezza di ogni anima: «Il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno di questi piccoli» (Mt. 18,1).

* Nella Comunità-Cenacolo circola un sincero amore fraterno secondo il comando nuovo del Signore:«Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati» (Gv. 13,34), nella semplicità e nello spirito di famiglia come a Nazaret, nel rispetto vicendevole perché il vero amore è sempre rispettoso e nell’aiutare ogni fratello a diventare ciò che nel disegno di Dio egli è chiamato ad essere.

* Ognuno si sente responsabile di custodire in sé e nella comunità il dono della pace fatto da Gesù (Gv 14,27 ) e di cercare la gioia dei fratelli più che la propria, sforzandosi di vivere tutte le caratteristiche della carità elencate dall’Apostolo esperto delle prime Comunità cristiane: «La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1 Cor 13,4-7), sull’esempio di Gesù che «dopo di aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino all’estremo» (Gv13,1).

«In una comunità dove persone diverse per origine sono riunite in una stima, in un amore reciproco provocato dalla loro adesione a Cristo,
la speranza splende in una felicità concorde»
(Don Carlo).

 

LA GIOIA DI UNA MISSIONE

“Per mandarli a predicare
col potere di scacciare i demòni” (Mc 3,14-15)

CIMG8476Una Comunità di “inviati” che fa suo il comando ultimo di Gesù: «Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo ad ogni creatura» ( Mc 16,15).
L’evangelizzazione: il migliore servizio sociale che si possa offrire al mondo, perché porta qualcosa di splendido, il dono più bello: Dio.
Donare la Luce contemplata, testimoniare Gesù il Signore incessantemente ascoltato e adorato, Lui la Verità tutta intera, radicata per mezzo dello Spirito nei nostri cuori…
Come Maria che ha accolto il Verbo a Nazaret e l’ha poi portato in sé sulla strada verso Ain Karim per regalare la gioia dello Spirito Santo.
Nella totale gratuità, sul comando di Gesù: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8).

* Il Consacrato GAM nutre in cuore l’ardore missionario di Gesù nel voler raggiungere tutti gli uomini e far sì che non si perda nulla di quanto il Padre gli ha dato in vista della risurrezione finale (cf. Gv.6,39). «La vita eterna e che conoscano te, solo vero Dio e il tuo inviato Gesù Cristo» ( Gv. 17,2).

* Sull’esempio di Gesù che prediligeva i giovani e i fanciulli, e di Maria che presso la croce ha ricevuto come primo figlio un giovane, a rappresentanza di tutta l’umanità, la Comunità si rivolge con particolare amore a questa porzione eletta di Chiesa, speranza del domani. Essa è sorta all’interno del Movimento GAM per evangelizzare e animare spiritualmente la Gioventù Ardente Mariana, con cui è in comunione come in una stessa famiglia spirituale per la medesima spiritualità e gli stessi fini apostolici.

* Nella parabola della vigna, richiesti del motivo della loro disoccupazione gli operai rispondono: «Perché nessuno ci ha presi a giornata. E il padrone disse loro: andate anche voi nella mia vigna» (Mt. 20,7). Simili a questi operai sono i giovani, soprattutto gli adolescenti e le adolescenti (dai 13 ai 18 anni) che formano la parte preponderante del Movimento. Compito della Comunità è incanalare queste forze esuberanti per il Regno di Dio. E attraverso l’animazione con la Parola di Dio, l’amore a Gesù Eucaristia, all’Immacolata, al Papa e alla Chiesa e l’assiduità ai Sacramenti, formarli «nella fede e nella preghiera», per lanciarli all’evangelizzazione dei loro coetanei e di tutto il popolo di Dio. La Chiesa infatti ne sottolinea l’urgenza dicendo: «Occorre che i giovani ben formati nella fede e nella preghiera diventino sempre più gli apostoli della gioventù» (E.N. 72).

* Seguendo il principio di Paolo: «Tutto io faccio per il Vangelo», la Comunità è aperta a ogni forma di evangelizzazione, purché «la Parola corra» e giunga il più possibile a tutti.

* Con cuore di pastore, simile a quello di Gesù che accoglieva tutti, il Consacrato GAM fa attenzione a non spegnere mai lo Spirito ma a ravvivarlo in ogni suo movimento nelle anime, e accoglie tutte le forze che si offrono per una qualche prestazione alla diffusione del Regno di Dio, sapendo che esso avanza attraverso umili strumenti e umili cose (cf. Lc.10,21).
È lo stile di Dio infatti, «scegliere le cose che non sono, per confondere quelle che sono», assumere la debolezza, perché in essa si manifesta maggiormente la sua forza e la sua azione divina.

«Non temere piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il Regno» (Lc 12,32).

* La “Comunità Consacrati del GAM” fa riferimento alle Comunità-Cenacolo femminili delle Consacrate del GAM (“Figlie della Madre di Gesù”, “Figlie della Donna vestita di Sole”), sorte esse pure in seno al Movimento con la stessa spiritualità e gli stessi fini apostolici:
– per il loro apporto contemplativo di preghiera e di adorazione eucaristica radice e sostegno di tutta l’azione evangelizzatrice;
– per l’animazione spirituale della Gioventù Ardente Mariana, soprattutto femminile;
– per la collaborazione nella preparazione della stampa e nella spedizione.

* Collabora attivamente con le famiglie e i laici che nel Movimento offrono la loro testimonianza e la loro prestazione in tutti quei servizi inerenti all’evangelizzazione dei giovani e spesso mettono a disposizione anche la loro casa e parte dei loro beni come base di appoggio per le missioni, come avveniva già per Gesù e i suoi discepoli in casa di Lazzaro e continuerà poi nelle prime comunità cristiane negli Atti degli Apostoli. Tali famiglie, che accogliendo il Vangelo mettono al centro il Regno di Dio, si consacrano particolarmente al Cuore Immacolato di Maria e pregano insieme, diventano vere “chiese domestiche”, piccoli Cenacoli in cui «tutti i componenti evangelizzano e sono evangelizzati» (F.C.71 ) e a cui fanno riferimento molte altre famiglie.

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