1975

Alla fine dell’aprile 1975 usciva il primo dépliant con l’annuncio del Movimento «GIOVENTù ARDENTE MARIANA».

Il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice, a Torino veniva tenuta una grande notte di pre­ghiera (8 ore indimenticabili: dalle 23 della notte del 23 maggio alle 7 del mattino della festa dell’Ausiliatrice). Partecipazione di circa 5.000 giovani.

L’11 giugno nel Santuario di Monte Berico a Vicenza si ebbe un raduno per festeggiare la Pentecoste dei giovani, il Papa e la Chiesa: durante l’invocazione allo Spirito Santo i giovani avvertirono una inesprimibile presenza pentecostale.

Il 24 luglio ad Asiago, sull’Altopiano, si tenne la grande festa dell’Eucaristia e della Madonna Madre di Gesù-Ostia: incandescenza di partecipazione e di amore giovanile, «e gigli a non finire».

Il 24 agosto a Conegliano Veneto, grande Cenacolo dei Giovani GAM in onore e lode del Padre Celeste e della Santissima Trinità.

Al di là di queste poche righe di cronaca si può intravvedere l’opera meravigliosa della Madonna nelle anime dei suoi giovani. È un arabesco di amore. Solo a Cenacoli finiti ci si accorse che essi avevano sviluppato l’iter del GAM, delineata con chiarezza la sua spiritualità Trinitario-mariana.

I quattro Cenacoli infatti furono incentrati, ordinatamente, sulla Madonna, sullo Spirito San­to, su Gesù Eucaristia, sul Padre. Così il tragitto risulta chiaro: la Madonna porta allo Spirito Santo, lo Spirito Santo porta a Gesù, Gesù porta al Padre.

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Il termine “Cenacolo” richiama al pensiero: le ultime Parole di Gesù, l’impegno della Nuova Alleanza, l’Eucaristia, la Risurrezione, l’Istituzione della Confessione (Sacramento di perdono e di pace), la prima Chiesa attorno a Maria Madre di Gesù, la discesa dello Spirito Santo e la gioia, la grande gioia di essere “creature nuove”, figli del Padre Celeste. Nel Cenacolo Pietro, primo Papa, ha iniziato le sue funzioni di capo della Chiesa.Non a caso, l’atto costitutivo del GAM parte da un Cenacolo. Anche la prima Chiesa è partita da un Cenacolo in cui gli apostoli «erano assidui e concordi nella preghiera insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù» (Atti 1,14).

Nella notte del 23-24 Maggio i giovani si raccolsero con Maria la Madre di Gesù, ed è scoppiata la “Pentecoste dei giovani”.

Da quella notte sono partiti, riscoprendo il rosario in una forma tutta nuova: con la Parola di Dio e il canto. Era l’arma per il trionfo della Fede contro il razionalismo, che è la ragione umana chiusa in se stessa, senza la luce della fede.

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Nel Cenacolo costitutivo del GAM, quella della notte del 23-24 maggio, trovavano forse la prima felice realizzazione le recentissime disposizioni del nuovo “Rito della Penitenza” in una forma nuova.Tutte quelle migliaia di giovani hanno riscoperto il sacramento della penitenza come sacramento di morte-risurrezione, come sacramento di gioia. La confessione è stata una folgorazione di gioia; ed erano gli anni del grande abbandono! Da questa prima esperienza di preghiera ogni Cenacolo avrà il suo punto culminante nella confessione che le decine del rosario e i commenti alla Parola, progressivamente e insensibilmente, preparano. La preparazione è comunitaria, la confessione individuale.

«I giovani hanno bisogno di vivere in un clima di gioia e di entusiasmo – diceva. E dove i ragazzi attizzano il loro entusiasmo? Alla vita divina della Grazia!

Un giovane che non viva in Grazia di Dio è triste e scontento. Chi vive nell’entusiasmo vive l’aurora dell’eternità».

«Il giovane deve uscire dalla Confessione carico di gioia. Ecco la riscoperta del Sacramento della Riconciliazione: non un Sacramento di tortura, ma di gioia. “Facciamo festa”, dice il padre del figlio prodigo».

«La Mamma se li pulisce (nella Confessione) – commentava – e poi li lancia».

«La Parola di Dio li rende forti, toglie loro il rispetto umano e li rende generosi».

«Quando si è in Grazia si diventa più aperti e recettivi alla Parola di Dio».

«È una gioventù fresca e pura che sta arrivando, immersa nella preghiera, nella vita sacramentale e nella vita ecclesiale».

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Poi i grandi Cenacoli si sono moltiplicati. Elenchiamo qui altri importanti Cenacoli, sempre dello stesso anno:

18 Ottobre GENOVA – Santuario Madonna della Guardia; 25 Ottobre VERONA – Tempio Votivo del Cuore Immacolato di Maria; 15 Novembre TORINO – Regina dei Martiri; 23 Novembre VENEZIA – Chiesa S.Rocco; 29 Novembre TRENTO – Chiesa S.Lorenzo; 7 Dicembre MILANO – Chiesa S.Francesco Saverio; 29 Dicembre VICENZA – Santuario Monte Berico.

I giovani, e fu la meraviglia di tutti, accorsero sempre, a migliaia, dai posti più disparati e lontani e si fermarono a pregare in questi “Grandi Cenacoli GAM” per ore e ore (non meno di quattro) in una esperienza di indescrivibile gioia: una vera festa liturgica. Sarà proprio questo il commento entusiasta di Mons. Sandro Maggiolini dopo una esperienza analoga nel Duomo di Milano, gremito di fanciulli e di giovani.

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Si è appena conclusa il 24 di agosto la Campagna dei Grandi Cenacoli che hanno esplicitato la spiritualità Trinitario-mariana del GAM e sempre più gravi pericoli minacciano di disorientare i giovani.

Con il secondo numero del foglio volante “Cenacolo GAM” (Settembre 75) Don Carlo apre una coraggiosa polemica con una fortissima denuncia. Prospetta una scelta: «Scegli: o Cenacolo GAM o cellula marxista» e smaschera una insidia: «Non cascare giovane GAM nell’ateismo devoto di Giulio Girardi, moltissime anime ci sono cadute». Nella parola sulla scelta è il coraggio della verità che anima il profeta. Don Carlo inizia deciso: «Molta gente vuol crearsi una speranza solo in questa terra degli uomini, vuol vivere in un mondo visto solo come città dell’uomo e pensabile solo in termine di liberazione e di creazione collettiva; afferma l’autonomia del proprio raziocinio. È questo l’ateismo devoto, così sottilmente teoricizzato dal filosofo marxista Giulio Girardi e concretizzato nel movimento “Cristiani per il socialismo”. Segue la contrapposizione tra Cenacolo GAM e ateismo devoto analizzata in cinque punti. Eccone i primi:

1 – L’ateismo devoto afferma il primato del temporale, afferma l’esigenza di lottare anche con la rivoluzione violenta per liberare l’uomo da tutto ciò che l’aliena. Si etichetta come “cristiano”. Gesù dice al cap. 7 di S. Marco: «Questo popolo mi onora con le labbra ma il loro cuore è lontano da me». Ecco l’ateismo devoto: non nega Dio, ma lo trascura, lo ignora, lo allontana.

Il Cenacolo GAM afferma il primato in ogni iniziativa umana; Dio va messo al centro del proprio cuore e dei propri pensieri.

2 – L’ateismo devoto non rifiuta il culto e le pratiche di vita cristiana, ma le svuota di ogni contenuto, le rende puro legalismo e ritualismo. «È vano quindi il culto che mi rendono», dice Gesù.

Il Cenacolo GAM sottolinea l’esigenza fondamentale della preghiera come rapporto personale e comunitario con Dio, in unione “con Maria Madre di Gesù” .

3 – L’ateismo devoto esalta la filosofia e le scienze umane in modo esclusivista ed esagerato, riduce la Parola di Dio ad un vuoto cerebralismo di esegesi e di razionalizzazione, staccandola dalla mistica e dalla preghiera. «Insegnano dottrine che non sono altro che precetti umani», dice Gesù (Mc. 7 , 7). È questa la filosofia antropologica di Giulio Girardi.

Il Cenacolo GAM dà alto rilievo alla Parola di Dio, in modo particolare alla liturgia della Parola nella S.Messa.

4 – L’ateismo devoto «annulla la Parola di Dio», «elude il comandamento – Parola di Dio», «lo trascura» (Mc 7) a tutto vantaggio della «tradizione» (precetti e scienze umane).

Maggiora le tecniche sul contenuto, ricerca il successo, l’efficienza, il metodo. Ama l’erudizione, l’apparato scientifico, i titoli culturali. «È accecato dall’orgoglio, e preso dalla febbre dei sofismi, cavilli e questioni oziose, ama i convegni interminabili, le conferenze e chiacchere oziose e profane» (1 Tim 6, 4).

Il Cenacolo GAM fa sue le quattro perseveranze della primitiva comunità cristiana del Cenacolo di Gerusalemme riunita intorno a Maria Madre di Gesù.

1976

Don Carlo pensò di estendere in tutta l’Italia i Cenacoli e diventò subito valanga. Per una sensibilizzazione generale si mirò anzitutto alle città più significative: le esperienze dei primi Cenacoli si rinnovarono identiche in tutte le grandi città italiane e nelle più grandi Chiese di ogni città: Bologna, Firenze, Roma (S.Pietro), Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina, Palermo … Fu per i giovani – e non solo per loro, ma per tutto il popolo di Dio che vi partecipava – un’esperienza di gioia indimenticabile.

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Il 1 Maggio 1976, Primo Sabato del Mese, si tiene il Cenacolo GAM Nazionale a Roma nella Basilica di San Pietro. Sul libretto che esce per l’occasione è precisato: «Per il Papa e per la Chiesa». In tutti i Grandi Cenacoli precedenti, la Parola del Papa veniva letta all’inizio, dopo l’invocazione allo Spirito Santo, (erano brani presi dalle esortazioni apostoliche di Paolo VI, dai discorsi, ecc.) e, alla fine della Messa, si rinnovava sem­pre il “giuramento di obbedienza e fedeltà assoluta al Papa”, che si era fatta sin dal primo Cenacolo.In tempi di contestazione Don Carlo incitava i giovani a giurare obbedienza e fedeltà al Papa, però lo voleva libero.

Questo Cenacolo tenuto in San Pietro fu proprio «in riparazione degli orrendi oltraggi che Gesù riceve nella persona del Papa e come atto di amore alla Madre di Dio e della Chiesa». Accanto all’Eucaristia e all’Immacolata emerge così il terzo amore bianco del giovane GAM: l’Amore al Papa.

Don Carlo aveva un amore intenso per il Vicario di Cristo, una fedeltà a tutta prova; era attento al Magistero, lo affiancava, lo sosteneva, lo difendeva.

«Il GAM è del Papa», amava ripetere.

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Il 24 Maggio 1976, nell’anniversario del primo Cenacolo di Torino, tutti i giovani GAM ricevono in dono uno splendido libretto: «Che gioia andare nella casa del Signore». Questo li spinge verso i Santuari Mariani, che numerosissimi punteggiano l’Italia: la Madonna è davvero la Castellana d’Italia.
Scrive Don Carlo: «Gesù morente in croce ci fece un dono estremamente bello, ci donò una Mamma … dalla croce ci mostra il suo immenso amore donandoci l’unica ricchezza che ancora gli rimaneva: Sua Madre. Come Madre di ciascuno di noi Maria ci è accanto e ci guida. Spesso ci parla direttamente, nelle numerose apparizioni dei Santuari Mariani … Ciascuno di noi è frequentemente come uccello caduto dal nido ed intirizzito dal freddo; si rianima nella mano che lo raccoglie prendendo vita a poco a poco nel dolce tepore della mano della Mamma Celeste. La Madonna ti parla».Dal 1 Luglio al 15 Agosto i giovani GAM partono così per questa “offensiva bianca in tutta Italia”: è il grande luglio GAM.

Don Carlo dava l’idea; accendeva l’ideale ma poi lasciava ampio campo all’autonomia e allo spirito di iniziativa dei giovani.

Non era il GAM una stazione di servizio per le grosse cilindrate dei giovani?

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Il 15 Agosto di questo stesso anno vengono rilanciati i Primi Venerdì del Mese e i Primi Sabati del Mese. Don Carlo scriveva: «Oggi l’umanità sta vivendo la più grande crisi di fede; tutta la storia del mondo si impernia nella lotta tra Satana e Dio. Il Vangelo di S.Marco mostra chiaramente lo scontro frontale fra Gesù e il demonio. Satana sa bene che non può affrontare Dio direttamente; e allora, con le sue tenebrose legioni di demoni, lo combatte indirettamente nel genere umano. “Furioso di rabbia contro la Donna Vestita di Sole”, sconfitto da Gesù “Figlio primogenito” (Lc. 2,7) della Donna, “muove guerra ai rimanenti figli della Donna” (Ap. 12,17). “Ma essi lo vinsero grazie al Sangue (= Confessione e Comunione) dell’Agnello (= Gesù)” (Ap 12, 11)».
Nel biglietto di presentazione dei Primi Venerdì si legge: «Il GAM è iniziato con il motto “A Gesù per Maria”; occorre allora ad un anno dall’inizio di questo esteso e vasto movimento giovanile mariano, che i giovani GAM, i piccoli bucaneve, le famiglie consacrate al Cuore Immacolato di Maria ritornino alla pratica dei Primi Venerdì del Mese dedicati al Cuore Eucaristico-Sacerdotale di Gesù, a quel Cuore che continua ad amare e ad attirare a Sé tutti gli uomini, dalla croce fino all’eternità … Il Cuore Sacratissimo di Gesù con i Suoi palpiti di amore infinito chiede di entrare nel Cuore di ognuno per portarvi la sua immensa bontà: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi e io vi conforterò”».Nel biglietto di presentazione dei Primi Sabati si legge: «Oggi, più che mai, soprattutto nel mondo giovanile in disperata ricerca di certezza e di gioia, si sente l’urgenza di far rivivere i Primi Sabati del Mese con la Confessione e la Comunione, momenti essenziali di questa devozione. La Madonna, o giovane GAM, non ha che una gioia: portarti a Gesù attraverso la grazia ricevuta attraverso il Sacramento della Penitenza. Gesù poi, con l’Eucaristia, ti darà la forza di affrontare tutte le battaglie, tutte le lotte; Gesù è il vero pane dei forti. I Primi Sabati del Mese devono avere questo scopo: una continua conversione per non offendere Gesù già tanto offeso».

Ecco ancora due libretti che Don Carlo consegna fiducioso ai suoi giovani GAM per una Catena di Cenacoli Parrocchiali.

1977

Nella primavera del 1977, una felice intuizione di Don Carlo permette di semplificare la struttura del Cenacolo GAM. Se si osservano i primi libretti del GAM si coglie subito una triplice distinzione: Rosario GAM, lettura GAM della Parola di Dio e rito della Penitenza Comunitaria. La nuova intuizione suggerisce di immettere la lettura della Parola di Dio nella struttura stessa del Rosario, sicché la Parola di Dio viene pregata nello stesso scandirsi delle Ave Maria. Enunciato cioè il mistero del Rosario nel modo consueto, la Parola di Dio, opportunamente suddivisa, viene annunciata all’inizio di ogni Ave Maria.

Essendo molto ridotta, in estensione, la Parola di Dio che si prega con le singole Ave Maria, si può inserire, dopo la proclamazione della Parola di Dio, un breve opportuno commento. Quando poi il contenuto lo consente può essere ulteriormente eliminata la stessa distinzione che va sotto il nome di “Rito della Penitenza Comunitaria”, nel senso che, fin dall’inizio, tutto il Cenacolo può essere decisamente orientato verso la conversione-confessione. Questa progressiva semplificazione, ha permesso di centrare sempre meglio l’evangelizzazione nella conversione.

Questa semplificazione ha permesso di abbreviare la durata dei Cenacoli, dove il tempo disponibile è limitato, puntando al frutto più squisito: la gioia del perdono: «Facciamo festa perché questo mio figlio . . . » (Lc. 15,23-24).

L’innesto della Parola di Dio prima delle singole Ave Maria, permetterà l’edizione di un libretto, che avrà immensa fortuna (anche all’estero tramite i missionari): “Rosario e Parola di Dio”. Per ogni decina del Rosario, la Parola di Dio del relativo mistero viene qui opportunamente suddivisa in dieci parti, una per ogni Ave Maria e dopo ogni parte c’è il relativo commento e il canto.

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Nel luglio del 1977 nasce il foglio volante liturgico “PER ME CRISTO”.
È uno dei più bei doni di Parola di Dio che la Madonna abbia fatto al GAM, tramite Don Carlo, un mezzo così semplice, efficace, capillare con cui raggiungere tantissime anime e illuminarle con la Parola di Dio.
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Nel primo foglio volante “Cenacolo GAM” Don Carlo scriveva:

«Il GAM vuol portare i giovani alla Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Sotto il vessillo di Don Bosco (i tre grandi amori: l’Eucaristia, la Mamma Celeste, la Chiesa e il Papa), con il Rosario in mano, “unica arma di salvezza”, si preparano a combattere il nemico Satana: si preparano alle “dure battaglie che li attendono”».

Erano gli anni della contestazione a tutti i livelli. «Il fumo di Satana – lamentava Paolo VI – è entrato nella Chiesa». Quanto più nelle scuole, nelle famiglie, nelle congregazioni e ordini religiosi.

Una parola corrosiva correva ormai sulle labbra di tutti, carica di significati più suggestivi ed equivoci: aggiornamento. Tutto doveva essere aggiornato. Attraverso i modi più subdoli e i ragionamenti più sofisticati, si finì per demolire insieme a rivestimenti marginali, strutture veramente portanti.
Una furia demitizzante imperversò dovunque. È la sottile tentazione di maggiorare le tecniche sul contenuto, ricercare il successo, l’efficienza, mettere in primo piano il metodo.
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Il movimento GAM apparve fin dall’inizio come un vero movimento, qualcosa cioè che continuamente si muove e muovendosi lievita sempre novità. In questo anno non solo i Cenacoli si moltiplicano sempre più a tappeto su tutto il suolo nazionale, ma hanno inizio a Firenze, Roma, Milano, Maguzzano, i Cenacoli di Formula 1.
Meritano un ricordo i Cenacoli che si tennero nell’Abbazia di Maguzzano sul Lago di Garda e che raccolsero giovani da tutta l’Italia, dal nord al sud, dal Piemonte-Veneto alla Sicilia.
L’esperienza più forte è stata quella di agosto. Lungo tutto il mese si avvicendarono Corsi di tre giorni ciascuno, per ragazzi e ragazze separatamente. Furono giorni indimenticabili di intensa vita spirituale, di approfondimento della Parola di Dio, in una atmosfera di gioia “al calore bianco”, come amava ripetere Don Carlo.
La Parola di Dio ebbe soprattutto due centri di interessi, come i due fuochi di una eclisse: il capitolo 10 del Vangelo di S.Luca con l’invio in missione dei 72 discepoli e i cap. 12-13 dell’Apocalisse.
Le parole di Gesù nell’invio in missione si rivelarono subito di una insospettata attualità e concretezza, costituendo da allora la “Magna Carta” per le missioni di evangelizzazione capillare GAM; resta così fissata anche nei dettagli la strategia per gli assalti alle famiglie; battistrada: l’Immacolata (il Rosario). Durante gli incontri, sempre partendo dalla Parola di Dio, Don Carlo presenta le tecniche più varie per questo tipo di evangelizzazione. Le tecniche …, ma ricorda che alla radice sta sempre la preghiera: «…pregate il Padrone della messe» (Lc. 10,2).
 L’Apocalisse, nel presentare lo scontro frontale fra la Donna Vestita di Sole e il Dragone rosso fuoco coadiuvato dalle due “Bestie” (provenienti dalla terra e dal mare), apre prospettive esaltanti sulla storia attuale vista, in radiografia, come storia sacra, storia della salvezza. Il Regno dei Cieli – traguardo di arrivo – si illumina di luce abbagliante; e Don carlo quando parla del cielo incanta e incatena sempre.
 I giovani a piccoli gruppi vengono anche preparati e spronati a comporre nuovi canti sui versetti del Vangelo che vengono opportunamente suggeriti.
1978
Quest’anno 1978 è caratterizzato da alcuni grandi avvenimenti. Anzitutto la grande fiammata di Cenacoli GAM di Formula 1 che, accesa a Torino incendiò tutta l’Italia ed ebbe il suo ultimo bagliore a Trieste nel Santuario Maria­no di Monte Grisar.
Ecco le città dei Cenacoli GAM di Formula 1:
10-20 Giugno, TORINO – 24 Giugno, BOLOGNA – 25 Giugno, FIRENZE – 26 Giugno, AVEZZANO – 27 Giugno, BRESCIA – 1 Luglio, NAPOLI – 2 Luglio, VISCIANO – 3 Luglio, ROMA – 4 Luglio, VERONA – 8 Luglio, TREVISO – 9 Luglio, ROMA – 15 Luglio, MILANO – 16 Luglio, BERGAMO – 17 Luglio, ROMA – 23 Luglio,VIAREGGIO – 24 Luglio, ROMA – 29 Luglio, PALERMO – 30 Luglio, CATANIA – 31 Luglio, ROMA – 1 Agosto, REGGIO CAL. – 2 Agosto, TARANTO – 3 Agosto, PESCARA – 4 Agosto, RIMINI – 5 Agosto, TRIESTE.
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I1 1978 è l’anno della Madonna di Fatima a Roma. Il pellegrinaggio della Madonna di Fatima organizzato dall’Armata Azzurra, nel suo giro per le capitali del mondo, tocca Roma il 2-3 Maggio. Roma è stata inaspettatamente mobilitata dalla piccola statua della Madonna di Fatima. Il pulmino bianco del GAM, che portava la Madonna, corse pericolo di essere travolto dalla fiumana di gente.
Il Cenacolo GAM del 2 Maggio in S.Giovanni in Laterano era programmato nell’interno della Cattedrale per il primo pomeriggio, ma fin dal mattino, l’affluenza enorme per venerare la Madonna mise in crisi i responsabili della Cattedrale che, troppo tardi, si decisero a preparare un palco all’esterno. Non essendo ancora pronto per l’inizio del Cenacolo si pensò di far salire la Madonna di Fatima e Don Carlo sulla loggia papale esterna della Basilica. Da lassù Don Carlo guidò la decina; l’immensa piazza era gremitissima. Tutti pregavano senza rispetto umano le Ave Maria. Tutti cantavano Ave Mamma; tutti ascoltavano in devoto silenzio i brevi e illuminati commenti alla Parola di Dio. Alla fine della Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Card.Ugo Poletti, sul palco eretto nella piazza, Don Carlo fu invitato dal Cardinale sul palco, per la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Era commovente sentire quell’immensa folla ripetere, scandendo, le parole che Don Carlo suggeriva al microfono fino al «giuramento di obbedienza e fedeltà assoluta al Papa» che chiudeva la Consacrazione. Fu un urlo, «giuro», gridato da tutti i presenti nell’immensa piazza!
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Un’altra occasione di estesa e capillare evangelizzazione è l’esposizione della Santa Sindone a Torino (settembre-ottobre). I giovani del GAM organizzano per 40 giorni – è la durata dell’esposizione – un continuo volantinaggio che raggiunge tutti i pellegrini di quell’inverosimile affollamento. Vengono distribuiti complessivamente tre milioni e mezzo di depliants sulla sindone. Anche grazie ad essi il pellegrinaggio si concludeva spesso in preghiera-Cenacolo GAM, sui pulman di ritorno.
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Sempre in questo anno 1978 hanno luogo i grandi avvenimenti della morte di Paolo VI, della elezione e poi della morte di Giovanni Paolo I, della elezione di Giovanni Paolo II.
Il GAM è presente con dei grandi volantinaggi.
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Il 1978 è soprattutto importante perché nell’agosto-settembre nasce una Faternità di Consacrate, nello spirito del GAM e a servizio e sostegno dei giovani evangelizzatori e di tutto il movimento GAM.
Don Carlo vedeva le nuove fraternità di consacrate, le discepole a tempo pieno per Gesù e per l’evangelizzazione, come Centro di adorazione eucaristica e di irradiazione del Vangelo, a servizio e sostegno dei giovani evangelizzatori e di tutto il Movimento GAM.
Già nel 1977 parlava dell’urgenza di tali nuclei di animazione, in cui la Parola di Dio fosse messa al centro e fosse l’ispirazione di vita ad imitazione di Maria e delle prime Comunità di discepoli.
Parlava di questa realizzazione con sicurezza. Ma egli, come sempre, non formulava nessun programma, nessun piano : era certo che avrebbe fatto tutto la Madonna, “la Mamma”, come lui la chiamava. Tutto sarebbe avvenuto per Sua ispirazione e guida.
L’inizio avvenne con un salto nel buio della fede.
Per lo spirito di filialità e di piccolezza che le doveva caratterizzare, scelse per loro il nome “Figlie della Madre di Gesù” ricavandolo dal Vangelo di S.Giovanni (Gv. 19,27). «La vostra Regola di vita – diceva loro – è tutto il Vangelo, ma soprattutto il Vangelo di San Giovanni».
Diceva che era loro compito conoscere bene la Parola di Dio, meditarla e amarla intensamente, dando ad essa la precedenza sempre, perché, in seguito, avrebbero dovuto donarla ai giovani, sostenendoli nella loro missione di evangelizzatori. Trasmetteva con la Parola di Gesù, un ardente amore eucaristico e diceva che la Comunità delle F.M.G. doveva essere prima di tutto una Comunità di adorazione eucaristica. Nell’orario inserì l’adorazione con Gesù esposto, alternandole nelle varie ore del giorno. Fece scoprire anche la bellezza e l’urgenza dell’adorazione eucaristica notturna. Le animava a «non lasciare mai Gesù solo nel tabernacolo». Tutto questo sempre alla presenza e alla scuola della Madre di Gesù.
«La Mamma Celeste è sempre qui in mezzo a voi» – diceva – e le aiutava a vedere ogni cosa come segno del suo amore e della sua azione da assecondare.
Voleva che la comunità si impegnasse a fondo per il Regno di Dio, nel lavoro di evangelizzazione senza preoccuparsi delle necessità materiali, come faceva Gesù e come facevano per suo comando gli apostoli (cf. Lc. 10). A tutto avrebbe provveduto il Signore attraverso i laici impegnati nel Movimento che condividono lo stesso ideale per il Vangelo e mettono tutti i loro beni, secondo le loro possibilità, a servizio del Regno di Dio. Questi più intimi collaboratori, caratterizzati anche da una sincera comprensione e stima della vita religiosa e sacerdotale, quale dono del Signore al Movimento nella Chiesa, si sarebbero occupati di tutte le necessità riguardanti il lavoro, la scelta degli ambienti, il vitto, il vestito, gli spostamenti, ecc.
Riuniva con una certa frequenza nella Comunità delle F.M.G. i collaboratori del Movimento più vicini in un Cenacolo di preghiera perché circolasse la stessa spiritualità, nella comune ricerca del Regno di Dio, vi fosse spirito di famiglia e si procedesse con la forza dell’unità per la diffusione del Vangelo.
Diceva che la spiritualità delle F.M.G. e del GAM coincidono ed era racchiusa nel Vangelo di S.Giovanni.
1979
La notte del sabato santo, dal 14 al 15 aprile, ha luogo a Rapallo un Cenacolo-Veglia con tutto il Vangelo di S.Marco letto, spiegato e cantato in stile GAM; sono presenti 500 giovani e il Cenacolo dura dalle 21 della sera del sabato santo alle 7 del mattino di Pasqua: una tirata di gioia incredibile. «E anche quando il sonno pesava e si sentiva che le ali della gioventù stavano appesantendosi ecco che arrivava come una specie di iniezione dal cielo: era la musica, il canto, la Parola di Dio che faceva di nuovo vibrare le anime. È stata una formidabile esperienza di gioia e di risurrezione che resterà indimenti­cabile in tutti quei cuori giovanili».
In quella notte sono nate le piccole comunità-Cenacolo di giovani e di fanciulli.
Che cosa sono?
«Le piccole Comunità-Cenacolo dei giovani GAM sono dei minuscoli concentrati giovanili di preghiera, di lode a Dio, di amore fraterno, di azione apostolica e di evangelizzazione».
«Ogni piccola Comunità-Cenacolo Gam è essenzialmente orante ed evangelizzante».
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Nel 1979 nasce a Roma, all’inizio dell’estate, il primo Campo-missione GAM e nella Marsica hanno inizio, su espresso invito del Vescovo della Diocesi dei Marsi, Mons. Biagio Terrinoni, le prime missioni GAM, che si concluderanno nella solenne consacrazione di tutta la diocesi alla Madonna. Questo primo campo-missione, diretto da Don Carlo, assieme ad una intensa preparazione spirituale condotta sulla Parola di Dio – cap. 10 di S.Luca e Vangelo di S.Giovanni – mira a dotare anche tecnicamente i giovani per l’evangelizzazione capillare che li attende.
Proprio secondo queste direttive ecco che i giovani, paese per paese, entrano “due a due”, in ogni famiglia; annunciano la Parola di Gesù, regalano rosarietti e stampa GAM, pregano con i familiari presenti e invitano in parrocchia per il Cenacolo conclusivo che avrà il suo centro più impegnativo nella liturgia penitenziale.
La missione GAM nella Marsica ha avuto sul piano apostolico un esito brillante. Le famiglie sono rimaste affascinate da questi giovani dal volto sereno e sorridente, che con fede e coraggio annunciavano la Parola di Gesù e testimoniavano il loro amore alla Madonna.
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Intanto la Madonna chiamava un nucleo di giovani a impegnare la loro vita e il loro tempo libero nel GAM, per diventare animatori di altri giovani e dedicarsi totalmente all’evangelizzazione, distinguendosi dai semplici aderenti e simpatizzanti GAM.
Si delineava sempre più chiara la missione specifica dei giovani GAM: l’evangelizzazione.
Ai primi di Gennaio ’79 l’idea dei Sabra nasceva nel cuore di Don Carlo.
Nell’estate 1979 l’evangelizzazione a tappeto nella Diocesi dei Marsi (Avezzano), condotta dai giovani GAM, ne è stato l’inizio operativo e come il segno profetico; sigillato 1’8 Agosto 1979 a Castel Gandolfo, con un incontro intimo e travolgente con il “Papa delle certezze” Giovanni Paolo II; consacrato il 14-15 Agosto 1979 a Pompei (Santuario della Madonna del Rosario) nella veglia notturna, splendida per il suo crescente di gioia.
«La parola “SABRA” è il nome di una pianta del deserto del Neghev resistente a tutte le intemperie. Per traslato, è il nome di una gioventù nuova, rotta a tutti i sacrifici, decisa a creare la Civiltà dell’Amore.
Il vocabolo Sabra si può anagrammare così:
Sempre Adorare Benedire Ringraziare Annunciare. Ecco la missione dei giovani GAM, che, carichi di Spirito Santo, si impegnano ad evangelizzare.
Sabra: nome nuovo, per una missione nuova».
A questi giovani Don Carlo dedicava tempi particolari di formazione e inizia a guidare i loro primi passi anche nell’annuncio esplicito del Vangelo: “con parresia”, cioè con coraggio e con gioia.
Questi giovani evangelizzatori, oggi vengono preparati con una presenza continua di incontri settimanali, mensili, annuali.
Vengono portati ad amare il Rosario, la Parola di Dio, la Confessione, l’Eucaristia, il Papa e la Chiesa, con costante impegno di preghiera giornaliero personale e, se possibile, anche comunitaria.
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