Messalino di Domenica 11 Dicembre
Dal libro del profeta Isaìa (35,1-6a.8a.10)
Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
* In seguito allo sfaldamento delle «nazioni» Israele avrà la sua libertà, la sua patria, il suo splendore, la sua felicità. Allora, per facilitare e rendere agevole il ritorno degli Israeliti in patria, anche il deserto fiorirà e si coprirà di una magnifica vegetazione, pari a quella delle più ricche contrade del litorale.
Salmo Responsoriale (dal Sal 145)
Vieni, Signore, a salvarci.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo (5,7-10)
Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.
* Propriamente, che cosa imparare dall’esempio del contadino? L’attesa paziente di qualcosa che avverrà certamente, anche se non «domani». Il contadino «aspetta il prezioso frutto della terra» (non i tempi della pioggia).
Canto al Vangelo (Is 61,1)
Alleluia... Lo Spirito del Signore è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Matteo (11,2-11)
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
* «Sei Tu?»: è la domanda fondamentale dell’uomo per riconoscere il suo Signore. Noi tendiamo a farci di Dio un’idea su misura nostra. Gesù richiama Giovanni alle profezie, al «lieto messaggio» del Regno.
Spunti di Riflessione
«Sei tu... o ne dobbiamo attendere un altro?»
In carcere a Macheronte per aver detto verità brucianti a Erode circa la sua situazione illegittima con Erodiade, Giovanni è forse in crisi di fede. Aveva annunciato il Regno di Dio come vicinissimo, ma lo aveva visto con funzioni piuttosto dure: spazzare, ripulire, bruciare; aveva chiamato «giorno d’ira» il Giorno di Gesù. Si accorge invece che Gesù è tutto bontà, misericordia, che va in cerca dei peccatori e mangia con loro. Le opere del Cristo gli presentano una figura di Messia diversa dall’idea che egli se ne era fatta.
«La vera prigione del Battista non erano i quattro muri di Macheronte, ma il “buio di Dio” come dirà Martin Buber; cioè l’improvvisa incertezza nei confronti della sua missione e di colui al quale aveva reso testimonianza e preparato la strada».
I discepoli che Giovanni invia a Gesù hanno una domanda precisa da porgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?». Gesù non risponde direttamente, risponde richiamando un crescendo di segni prodigiosi che fa vertice sui poveri, gli umili, gli emarginati. Cita una serie di guarigioni e una serie di malati tutti di tipo messianico, quali erano stati previsti dai profeti (Is 35).
Gesù chiude la lista con una beatitudine di fede. È beato colui per il quale io non sarò occasione di scandalo, cioè di scompiglio nella fede. La quotidianità di Gesù, la sua umanità, mitezza, il suo condividere la vita con noi, l’aver «preso forma umana», può essere occasione di scandalo, di disorientamento sulla sua vera identità: «Voi mi vedete ma voi non credete» (Gv 6,36). Noi tendiamo a farci di Dio un’idea su misura nostra. Gesù richiama Giovanni alle profezie, al «lieto messaggio» del Regno.
La Parola per me, Oggi
Beato quindi chi smette di chiedere segni e certezze definitive; beato chi scopre Dio proprio nell’oscurità del mondo e della propria vita, rinunciando a se stesso e liberandosi dagli idoli che tiranneggiano la sua vita. L’elogio che alla fine Gesù esprime del Battista mostra che questi aveva trovato il modo giusto di vivere il suo presente. Giovanni emerge dalle parole di Gesù come uomo essenziale, radicale, con tutte le angosce e incertezze dell’uomo comune.
La Parola si fa Preghiera
Sostieni, o Padre, con la forza del tuo amore
il nostro cammino incontro a colui che viene
e fa’ che, perseverando nella pazienza,
maturiamo in noi il frutto della fede
e accogliamo con rendimento di grazie
il vangelo della gioia.