Messalino di Domenica 15 Gennaio

Messalino di Domenica 15 Gennaio

Dal libro del profeta Isaia (49,3.5-6)

Il Signore mi ha detto:
«Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».

* Il profeta annuncia che Dio manderà presto un messaggero. Come un nuovo Giacobbe, egli dovrà lottare senza venir meno anche durante la notte (v. 3; cfr Gen 32, 23-33). Pure in mezzo allo scoraggiamento, vuole essere solidale coi suoi predecessori, i profeti d’Israele.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 39)
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1,1-3)

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

* «Grazia» e «pace» comprendono tutti i doni che Dio ci offre per mezzo di Cristo per la nostra salvezza. «Salvezza a voi da Dio...». Questo saluto desta fiducia, gioia e rinnovata speranza. Noi siamo avvolti dalla benevolenza e dall’amore di Dio.

 

Canto al Vangelo (Gv 1,14a.12a)
Alleluia, alleluia. Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,29-34)

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

* Solo durante il battesimo, quando la promessa di Dio si realizzò e il Battista vide lo Spirito di Dio sotto forma di una colomba discendere dal cielo e fermarsi su Gesù, divenne per lui certezza. E perciò egli attesta che Gesù è il Figlio di Dio, che dà anche a noi tutti il suo battesimo nello Spirito. In questo versetto sta lo scopo di tutta la testimonianza del Battista: «Questi è l’eletto di Dio».

 

Spunti di Riflessione

Ecco l’Agnello di Dio
“L’agnello di Dio” - che cioè appartiene a Dio, non un agnello che l’umanità offre a Lui, ma che Dio stesso dona all’umanità - elimina, distrugge, fa scomparire il peccato del mondo e quindi tutte le colpe dell’umanità che la separano da Dio. In che modo? Con la sua parola rivelatrice, cioè con la forza del suo Vangelo, e soprattutto col sacrificio della sua vita. Il verbo che è tradotto con “togliere” significa pure “caricarsi, prendere su di sé”. In tal caso sarebbe chiaro il riferimento a Is. 53,12 (come sopra abbiamo mostrato).
Gesù è l’unica persona che toglie il peccato e quindi riconcilia con Dio, riporta cioè alla perfetta comunione con Lui e dona l’energia per non peccare più. Non esiste nessuna situazione di così tragica lontananza da Dio, nessun peccato così grave, che Gesù non possa cancellare e trasformare. Egli è la rivelazione della misericordia di Dio che è più forte di ogni peccato e rigenera l’uomo col perdono.

Contemplativo di Dio, Giovanni è il primo a scrutare il Cristo, un Cristo sconosciuto, che non ha ancora intrapreso nulla e si presenta come un semplice passante. Ma Dio gli ha sussurrato che era lui. E ora che lo vede, non può che scrutarlo. Vi sono di quelli che credono perché vedono. Giovanni Battista non appartiene a questa razza indolente. Egli vede perché crede. Appena compare Gesù, Giovanni si trasforma nella beatitudine infinita di uno sguardo, non distoglie più gli occhi da lui, si disseta alla freschezza della sorgente, intravede sul suo volto una stella molto lontana, una parola, un’immagine, un senso, la chiave del mondo e la bellezza del giorno. Vedendolo passare, sa che egli era, è e viene. Si inchina verso di lui, come un adolescente odora un fiore isolato: “L’ho visto, l’ho visto”, mormora, ebbro di aver scoperto un volto che ha guardato e al quale ha dato un nome. Sì, il suo amore ha un nome» (Fr. Quéré, Una lettura del Vangelo di Giovanni).

 

 

La Parola per me, Oggi

Oggi, sosterò a pregare intensamente lo Spirito Santo perché rinnovi e intensifichi in me la conoscenza di Gesù. Ch’io possa aprire gli occhi del cuore su di Lui e conoscerlo sempre meglio e di più. Egli non sia per me solo il Gesù storico o il Gesù della teologia e della catechesi ma l’Agnello di Dio, l’Agnello “sgozzato” e risorto, Dio da Dio, mansueto, affascinante nella sua realtà sponsale, potentissimo nel sanarmi e darmi forza, se io mi lascio guidare dallo Spirito.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, fa’ che io ti conosca! Signore, fa’ che io mi lasci salvare, liberare, redimere da te! Signore, fa’ che io non abbia la presunzione di importi una mia strada, ma abbia l’umiltà e la fede per camminare nella Tua strada.

Condividi su: Facebook Twitter Google Plus