Messalino di Domenica 18 Giugno
Dal libro dell’Esodo (19, 2-6)
In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”».
* Il Signore appare a Mosè e gli ricorda la liberazione dall’Egitto: «Io ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me».
Ecco il giorno e l’ora dell’alleanza. Che vocazione! Questa alleanza (o patto) si fa con uomini liberi: «Se vorrete...». È più che un contratto: è un impegno comunitario e personale; un modo di vivere insieme, tra Dio e il suo popolo; un rapporto da Persona a persona.
Salmo Responsoriale (dal Sal 99)
Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Romani (5, 6-11)
Fratelli, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
* Col sangue di Gesù, Dio ha rifatto l’uomo da capo a fondo. Eravamo impastati di peccati e del pus terribile che è l’odio; morendo in croce per noi, il Cristo ha ucciso l’odio e ci ha donato l’amore, «diffuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». Risuscitando, il Cristo ci ha associati alla sua stessa vita. «Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo». Come è possibile disperare di sé o di Dio?
Canto al Vangelo (Mc 1, 15)
Alleluia, alleluia. Il regno dei cieli è vicino: convertitevi e credete al vangelo. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Matteo (9, 36-38; 10, 1-8)
In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
* Dodici apostoli: Gesù invia gli apostoli a compiere un primo tirocinio di evangelizzazione. Li chiama a sé, cioè li «consacra nella verità» che è la sua Parola; li istruisce, in una maniera semplice e concreta.
Spunti di Riflessione
Preghiera, anima di ogni apostolato
* Come preludio al discorso di missione, S. Matteo fissa la nostra attenzione sullo sguardo di Gesù. Il Cristo vede davanti a sé folle senza guida, pecore senza pastore, messi senza mietitore. La missione prende avvio umano nel Cuore di Gesù: «sentì compassione». «Sono due le qualità che fanno di un mio discepolo un mio prediletto: la misericordia e la purezza. Più tu crescerai in esse e più crescerà la pace in te. E con la pace, l’abbandono totale sul mio Cuore Eucaristico-sacerdotale».
* Noi siamo invitati a riflettere sull’origine della missione. Essa è iniziativa del Padre: è lui il padrone della mèsse e del gregge. Bisogna pregarlo perché susciti vocazioni. Chi osa pregare per essere personalmente inviato? Chi ha il coraggio di dire come il profeta Isaia: «Signore, eccomi, manda me» (6,8)! Spesso, noi passiamo agli altri la grazia della vocazione. È per questo forse che oggi sono così rare.
* Il numero dodici richiama le dodici tribù di Israele. Concretamente, indica il nuovo popolo di Dio, la nuova «casa di Israele». A questa comunità messianica, che prolunga l’opera del Cristo, è conferito il potere messianico di liberazione totale dell’uomo dal peccato e dalle conseguenti malattie e infermità.
I dodici sono uomini del popolo. Matteo li nomina a due a due (il numero due indica la comunità): ogni missione, ogni apostolato è sempre comunitario. Ogni comunità nasce da un dono del Padre Celeste e da una scelta del Cristo.
* Tre consegne di Gesù: 1º «Non prendete la via dei pagani» significa: evitate di comportarvi come i pagani (la parola «via» nella Bibbia significa «condotta di vita»); 2º «Non entrate nelle città dei Samaritani» (i Samaritani professavano idee ereticali) significa: non frequentate comunità non ortodosse, non ossequienti al Magistero della Chiesa; 3º «Rivolgetevi alle pecore sperdute della casa di Israele» significa: istruite e aiutate di preferenza i poveri, gli umili chiamati a formare il nuovo «Israele di Dio», la Chiesa.
La Comunità apostolica è nata dal Vangelo e per il Vangelo. La comunità è la forma più efficace per vivere e annunciare il Vangelo. L’evangelizzazione si svolgerà sullo stile di Gesù: «Strada facendo…», seminando.
La Parola per me, Oggi
La gioia è il perno del Salmo di oggi. Il filosofo tedesco Nietzsche rimproverava ai cristiani l’aria funebre con cui uscivano dalla Messa alla domenica. E così anche per te?
La Parola si fa Preghiera
Obbedienti al tuo comando, Signore, ti chiediamo in questo nuovo mattino di non lasciare la tua messe senza operai. Con la voce di tutte le folle stanche e sfinite del mondo, ti preghiamo: mandaci pastori che vedano la nostra povertà e la guardino con gli occhi della tua compassione. Che nessuno di noi si perda, che i demoni non ci confondano, che la morte non ci imprigioni nella sua paura. Tu Signore di ogni spirito di vita. Amen.