Messalino di Domenica 20 Gennaio
Dal libro del profeta Isaìa(62,1-5)
Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
* Il nome dato da Dio a Gerusalemme significa tre cose: 1° una nuova identità, indice della trasformazione interiore e della nuova missione che Dio le affida; 2° una presa di possesso nuova, più intensa, da parte di Dio; 3° una relazione di reciprocità basata sulla fiducia incondizionata e sulla intimità: «Io sarò il tuo Dio e tu sarai il mio popolo» (cfLev 26,12; Ap 21,3).
Salmo Responsoriale (dal Sal 95)
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (12,4-11)
Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue.
Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.
* Paolo è chiamato a portare i carismi al mondo pagano. Li raggruppa in 3 categorie: carismi dell’intelligenza (doni di esposizione dei misteri cristiani, del discernimento degli spiriti, della profezia, del parlare le varie lingue e della loro interpretazione, ecc.); carismi di potenza (dono dei miracoli, guarigioni, esorcismi); carismi del servizio (doni di evangelizzazione, di insegnamento, autorità).
Canto al Vangelo (2Ts 2,14)
Alleluia, alleluia. Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-11)
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
* Nella pienezza sovrabbondante del miracolo del vino e nella gioia del banchetto e della festa, si rivela la gioia del tempo messianico, la pienezza di quella salvezza che Cristo ci porta.
Spunti di Riflessione
Gesù cambia l’acqua in vino
Gesù inizia, si può dire, il suo ministero in una festa di nozze, con un primo segno che è una rivelazione in atto.
«Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli»: i discepoli con Maria formano la Chiesa. In essa la «Madre di Gesù» (del Gesù fisico: prima Annunciazione) e la «Madre della Chiesa» (del Gesù mistico: seconda Annunciazione ai piedi della Croce) ha un ruolo insostituibile: Ella presenta a Gesù la povertà degli uomini perché Lui, con la sua pienezza (cf 1,16), vi ponga rimedio.
«Donna... Non è ancora giunta la mia ora».
Due osservazioni: 1ª emergono tre parole-chiave: Donna, Madre, Ora. Esse ritornano identiche al capitolo 19 (v. 26-27) determinando la più grande inclusione mariana del Vangelo di san Giovanni, e fanno perno sulla mini-parabola del cap. 16: «La donna, sul punto di diventare madre, è triste perché è giunta la sua ora» (v. 21). 2ª L’ora di Gesù è l’ora del Padre, l’ora della glorificazione suprema nella morte e risurrezione, l’ora del suo innalzamento sulla croce (8,28; 12,32). «La mia ora non è ancora venuta». La frase è come sospesa. Al cap. 7 Gesù dirà: «Il mio tempo non è ancora venuto, per voi, invece, il tempo è sempre buono» (v. 6); così: «Non è ancora giunta la mia ora» sottintende: «questa è la tua ora». La Madre infatti interviene decisa: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». E Gesù: «Riempite d’acqua le anfore». È quanto si richiede ai servi.
Ad anticipare l’ora del Padre per Gesù, è Maria, la Madre, che con questo segno porta i discepoli alla fede. A Gesù per Maria. Gesù e Maria sono totalmente concentrati sull’ora, cioè sulla volontà del Padre per l’attuazione del piano di salvezza dell’umanità. In ebraico la parola volontà significa compiacimento, amore, gioia: «Sì, Padre, perché così piace a te».
San Bernardo scriveva: «Noi abbiamo bisogno di un mediatore per andare al Cristo mediatore e non possiamo trovare altra persona più indicata che Maria».
La Parola per me, Oggi
Maria condivide la sua preoccupazione con Gesù e poi, chiamati i servi gli dice: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Questa frase Maria la dice a tutti noi. È il suo annuncio all’umanità, il suo testamento spirituale. «Avete solo acqua? Mettete quella, sarà il vostro contributo; poi fidatevi del Signore».
La Parola si fa Preghiera
Ecco i cocci della mia idria infranta e vuota: è il mio cuore, Signore, frammentato e disperso, che anela a te per essere ricomposto e colmato d’amore. Che io gusti per tua misericordia il tuo vino buono, vino dell’alleanza nuziale, percependo con infinita gratitudine la singolare bellezza del tuo chiamarmi “mia-delizia-in-te”.