Messalino di Domenica 24 Agosto

Messalino di Domenica 24 Agosto

Audio

 

Dal libro del profeta Isaìa (66,18b-21)

Così dice il Signore:
«Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».

* La promessa indefettibile di Dio per tutta l’umanità. Il Profeta scavalca le rovine e le umiliazioni di Gerusalemme e la vede centro e cuore dei cieli nuovi e della terra nuova. La notizia per cui anche dalle file dei popoli pagani verranno «scelti sacerdoti e leviti» suona sconvolgente agli orecchi ebrei.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 116)
Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

 

Dalla lettera agli Ebrei (12,5-7.11-13)

Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: «Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.

* «Disprezzare la correzione» o «perdersi d’animo» di fronte alla prova, sono due atteggiamenti che vanno ugualmente evitati: uno è presunzione, l’altro è defezione; tutti e due rivelano il male di fondo che è nell’uomo, cioè l’orgoglio.

 

Canto al Vangelo (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (13,22-30)

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

* Non ci si deve chiedere se saranno pochi o molti a raggiungere la salvezza; piuttosto ognuno metta tutto l’impegno per conseguirla. E lo faccia subito mentre la predicazione di Gesù e il suo invito al pentimento hanno spalancato la porta della dimora celeste, cioè del Regno di Dio.

 

Spunti di Riflessione

Dipende da te

* Ciò che colpisce nella risposta di Gesù alla domanda che gli è rivolta, è l’affermazione categorica che la salvezza dipende dall’uomo. Sforzarsi di entrare dalla porta stretta senza riuscirvi è indice di un mancato atteggiamento di vigilanza, come i servi o le vergini stolte della parabola (cf Mt 25). E non vale chiedere l’olio per accendere la propria lampada quando lo Sposo è ormai giunto (la morte arriva sempre di sorpresa!).
E non vale nemmeno vantare in quell’ora qualche opera buona fatta in tale o tal’altra occasione: Dio è un Dio geloso (cf Dt 4,24) e dell’uomo vuole tutto, cioè il pensiero, il cuore, le intenzioni, i desideri. L’alternativa alla salvezza è la «dannazione». Gesù ne parla e la descrive con un realismo impressionante. «Non so di dove siete», egli dirà agli operatori di iniquità.

* L’inferno è:
- essere cacciati fuori, lontano dal Volto di Dio, mentre l’uomo è fatto per il Volto;
- è pianto, cioè disperazione, mentre l’uomo è fatto per la gioia e la comunione;
- è stridore di denti, cioè odio e totale ripiegamento su di sé, mentre l’uomo è fatto per l’amore e la totale apertura agli altri. L’elegia funebre dell’inferno in Apocalisse 19,21-24, ne traccia una visione agghiacciante: silenzio di incubo («il canto degli arpisti in te non si udrà più»); noia e monotonia («lo strepito della màcina in te non si udrà più»); tenebre, buio fitto («la luce della lampada in te non brillerà più»); odio puro («la voce dello sposo e della sposa in te non si udrà più»).
Gesù vi aggiunge una specificazione: l’invidia cupa e autodistruttrice, quella stessa che rode Satana di fronte agli uomini che rifiutano di mettersi al suo seguito. Ma la porta stretta del Regno di Dio è spalancata per tutti: sedere a mensa con Gesù nel Regno del Padre deve essere il sogno che tiene desto il cristiano ad ogni ora della vita.

 

La Parola per me, Oggi

Le prove della fede e le persecuzioni fanno parte della pedagogia del Padre Celeste: egli corregge e punisce i suoi figli per educarli meglio. La correzione ha un timbro medicinale; amara al primo gusto, porta poi effetti meravigliosi di santità e di giustizia. Solo la preghiera illumina l’azione di Dio nella nostra esistenza e ce la fa intravedere. Occorre lasciare a Dio la guida completa della nostra vita, credendo che Egli è Padre e che come Padre ci ama.

 

La Parola si fa Preghiera

O Padre, che chiami tutti gli uomini per la porta stretta della croce al banchetto pasquale della vita nuova, concedi a noi la forza del tuo Spirito, perché, unendoci al sacrificio del tuo Figlio, gustiamo il frutto della vera libertà e la gioia del tuo regno.

 

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