Messalino di Domenica 3 Luglio

Messalino di Domenica 3 Luglio

 

Dal libro del profeta Isaia (66,10-14c)

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi».

* Israele, di ritorno dall’esilio in terra pagana, riscopre il suo Dio e lo riscopre come Padre. Dio non si stanca mai di perdonare al suo popolo e di aprire orizzonti sempre nuovi, infiniti. Ecco allora l’invito alla gioia: «Rallegratevi con Gerusalemme».

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 65)
Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (6,14-18)

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

* L’opera della salvezza, il riscatto, la liberazione dal peccato e dal demonio si compie attraverso la croce. Come Gesù, anche Paolo non vuole «altro vanto» all’infuori della croce. 

 

Canto al Vangelo (Col 3,15a.16a)
Alleluia... La pace di Cristo regni nei vostri cuori; la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (10,1-12.17-20)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

* Gesù manda in missione una grossa schiera di discepoli (72) e li invia a due a due, la più piccola comunità. Li manda a fare da battistrada al suo arrivo: essi gli aprono la strada, Lui la percorrerà. È Gesù che opera, noi siamo i suoi collaboratori.

 

Spunti di Riflessione

«La vostra pace scenderà su di lui»
Le anime che attendono Gesù sono una messe copiosissima. Mancano gli evangelizzatori. La funzione dell’uomo nell’opera di Dio è talmente importante che urge chiedere a Dio di mandare il maggior numero di operai alla sua messe. «Pregate...». All’inizio della missione occorre molta preghiera. Dalla preghiera scaturisce l’efficacia dell’annuncio. Pregare vuol dire prendere parte a ciò che Dio sta compiendo nel mondo. «Andate...». Ecco il comando di Gesù: andare, uscire come il seminatore della parabola, a spargere il seme della Parola di Dio. I discepoli devono essere sempre in cammino come Gesù che era un rabbi itinerante.
«Io vi mando...». È Gesù che sceglie e invia. L’evangelizzazione non è iniziativa umana, è opera di Dio. «Come agnelli in mezzo ai lupi». Gesù ci invia disarmati in mezzo all’odio e all’aggressività; la nostra forza è solo l’amore, la bontà; le nostre armi sono la pace, la sofferenza e il sacrificio. «Non portate borsa...». Non dobbiamo contare sui mezzi umani: denaro, viveri; non dobbiamo interessarci al vestito e al cibo. A tutto questo pensa il Padre.
«Non fermatevi a salutate nessuno lungo la strada». Non dobbiamo lasciarci assorbire dalle relazioni o dagli affetti umani. Occorre avere un cuore di poveri. Il successo apostolico non dipende dai mezzi esterni e nemmeno dagli espedienti umani. Dipende, in tutto e dappertutto, solo da Dio. «Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui». Se una qualsiasi persona è disponibile e aperta alla pace di Gesù, sarà subito conquistata; se è ostile, l’augurio di pace tornerà a voi e vi arricchirà. Nulla andrà perduto.
L’apostolo dev’essere preparato al successo e all’insuccesso. Lo scacco non deve abbatterlo né renderlo timido. È cosa già preannunciata, con tutta chiarezza e con molta insistenza, da parte di Gesù. Dio rispetta la libertà di ogni individuo; ma è dovere dell’apostolo il mettere ogni individuo di fronte alla decisione che l’impegna per tutta l’eternità.
«Dite loro: È vicino a voi il Regno di Dio». Occorre privilegiare i malati, gli anziani, gli abbandonati e annunciare a tutti il futuro meraviglioso che Dio ci prepara in Cielo.

 

La Parola per me, Oggi

«Vi mando come pecore in mezzo ai lupi». Lo scontro con il mondo non è ad armi pari. Ma il cristiano deve avere fede nella Parola che annuncia, anche se questa sembra inadeguata al compito. Deve sottrarsi alla tentazione di servirsi della potenza mondana per rendere più efficace la Parola che annuncia.

 

La Parola si fa Preghiera

O Dio, che nella vocazione battesimale ci chiami ad essere pienamente disponibili all’annunzio del tuo regno, donaci il coraggio apostolico e la libertà evangelica, perché rendiamo presente in ogni ambiente di vita la tua parola di amore e di pace.

 

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