Messalino di Domenica 30 Ottobre
Dal libro della Sapienza (11,22-12,2)
Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.
* In Dio la potenza è temperata dalla misericordia, secondo le ragioni del suo amore per le creature. L’onnipotenza ha il diritto di far grazia ed è proprio facendo grazia che si manifesta. Ciò che muove la potenza divina nella creazione, nella conservazione è l’amore. L’universo intero è soffuso dalla bontà del Signore (12,1). Così la punizione di Dio ai peccatori, accompagnata da grande mitezza, è un continuo parlare al cuore, cioè un ininterrotto mostrargli le colpe commesse, perché si convertano.
Salmo Responsoriale (dal Sal 144)
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési (1,11-2,2)
Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.
* S. Paolo accentua l’opera della «grazia» divina, che è sommamente «potente» e determinante; esige però i «propositi di bene e l’opera della fede». Una fede anche cieca ma non operante, non potrà mai dare la salvezza (Gc 2,20). L’Apostolo mette poi in guardia di «non lasciarsi turbare» da falsi preannunci con determinazioni di date, riguardo alla venuta del Signore.
Canto al Vangelo (Gv 3,16)
Alleluia, alleluia. Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca (19,1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
* A Gerico, città di confine, i pubblicani fanno buoni affari. Zaccheo, capo di quella casta, ha probabilmente dato in appalto parecchi posti di dazio e incassato forti somme con metodi poco puliti. Ha rapporti con i pagani e inoltre tiene finanziariamente sotto pressione gli appaltatori e il popolo.
Spunti di Riflessione
La conversione attraverso il portafoglio
Zaccheo, capo pubblicano. A Gèrico, città di confine, i pubblicani fan buoni affari, in maniera molto spesso disonesta. Zacchèo è il loro capo; ma sotto la corteccia di peccato, nasconde un’anima inquieta, nostalgica di Dio: Zacchèo vuol vedere Gesù. E Gesù non si nasconde quando un uomo lo cerca, anzi gli va incontro.
Nella casa di Zaccheo, ricco possidente e capo dei pubblicani, quindi un pubblico peccatore, egli entra in casa sua come ospite.
Zacchèo ne è conquistato: l’incontro con Gesù diventa per lui l’oggi della salvezza.
Zaccheo ha capito tutto! Prima aveva servito il denaro, sacrificato tutto al denaro, fin la sua coscienza, tutto. Adesso nel suo cuore c’è Gesù, soltanto Gesù. La sua conversione è autentica perché affonda le mani nel suo tesoro e butta fuori quello che aveva raccolto con tanta avidità durante tutta la sua vita. «Metà ai poveri e se ho rubato a qualcuno, quattro volte tanto».
E tutto perché Gesù si è fermato sotto quell’albero di sicomoro! L’incontro con Gesù ha cambiato per sempre la sua vita. Era l’ultima volta che Gesù passava per quella strada, l’ultima. Se Zaccheo non avesse approfittato, non avesse vinto il suo rispetto umano, non avesse bruciato ogni compromesso, non fosse salito come un ragazzino su quel sicomoro, non avrebbe veduto niente, e non si sarebbe operato quel miracolo che ha trasformato per sempre la sua esistenza.
Gesù ha trovato per Zacchèo il giusto sguardo e la parola comprensiva: quello che gli uomini meno perdonano è che si possa trascurarli.
Davanti alla gente di Gèrico che mormorava, la promessa di Zacchèo di risarcire, in modo superiore a quanto era richiesto, chi era stato da lui defraudato, attesta la sincerità della sua conversione da una condotta riprovevole alla quale lo aveva spinto il desiderio del guadagno. Zacchèo riconosce la sua ora. L’incontro con Gesù diventa per lui «l’oggi» della salvezza.
Ogni individuo è un miracolo.
La Parola per me, Oggi
Oggi, attraverso la sua Parola, Gesù vuole incontrarti come ha incontrato Zaccheo. Vuole entrare nella tua casa, nella tua vita. Sei pronto ad accoglierlo con gioia e disponibile, come Zaccheo, a mettere in discussione concretamente la tua vita?
La Parola si fa Preghiera
O Dio, che nel tuo Figlio sei venuto a cercare e a salvare chi era perduto, rendici degni della tua chiamata: porta a compimento ogni nostra volontà di bene, perché sappiamo accoglierti con gioia nella nostra casa per condividere i beni della terra e del cielo.
Il Mio Rosario (con Giovanni Paolo II)
L’assunzione significa per Maria il punto di arrivo della missione da lei svolta nel piano salvifico di Dio e il coronamento di tutti i suoi privilegi.
Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.