Messalino di Domenica 31 Agosto

Messalino di Domenica 31 Agosto

 

Dal libro del Siràcide (3,19-21.30-31)

Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.

* In un periodo come quello dell’ellenismo, nel quale il ceto colto d’Israele va cercando consolazione e rimedio nella filosofia straniera, si ribadisce la superiorità della dottrina sapienziale ebraica, rifacendosi ai tesori della religione e della spiritualità veterotestamentarie.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 67)
Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.

I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.

Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.

Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.

 

Dalla lettera agli Ebrei (12,18-19.22-24a)

Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.

* La comunità di amore a cui apparterremo totalmente nella Gerusalemme Celeste, e a cui già fin d’ora siamo «accostati» per mezzo di Gesù, è tutta investita dalla Presenza di Dio (il monte è abitazione di Dio); è riempita dai giusti (coloro che hanno creduto).

 

Canto al Vangelo (Mt 11,29)
Alleluia, alleluia. Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (14,1.7-14)

Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

* Il Regno di Dio è destinato in modo particolare ai poveri, ai disprezzati; ai piccoli e agli umili.

 

Spunti di Riflessione

«Chi si umilia sarà esaltato»

* L’umiltà è ricerca dell’ultimo posto. Il padrone che invita, assegnerà lui, il posto. Non tocca all’ospite sceglierlo. La punta della parabola sta nell’ultimo versetto: «chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Gesù guarda al Regno e ha di mira l’invito a banchetto nel Regno del Padre. Per aver posto a quella tavola occorre farsi molto piccoli.

* Abbassarsi agli occhi di Dio significa scegliere di mettersi a sua disposizione per fare ciò che Egli vorrà. L’apostolo deve essere convinto che non è la sua azione, per quanto nobile, a rendere più degna la tavola del Padre, quanto la capacità di rinunciare alla sua giustizia e di azzerarsi di fronte alle persone stesse a cui deve portare l’annuncio del Regno. Gandhi diceva: «Devo ridurmi a zero; finché un uomo non si considera spontaneamente l’ultimo, non vi è salvezza per lui»; né, tantomeno, evangelizzazione.

 

La Parola per me, Oggi

Dalla prima Lettura questi preziosi inviti: la modestia davanti agli uomini è umiltà davanti a Dio; la dimenticanza di sé. Essere totalmente dono agli altri è una eccellente maniera di dimenticarsi.

La Parola si fa Preghiera

O Dio, che chiami i poveri e i peccatori alla festosa assemblea della nuova alleanza, fa’ che la tua Chiesa onori la presenza del Signore negli umili e nei sofferenti, e tutti ci riconosciamo fratelli intorno alla tua mensa.

 

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