Messalino di Domenica 31 Luglio

Messalino di Domenica 31 Luglio

 

Dal libro del Qoèlet (1,2; 2,21-23)

Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male. Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

* Qoèlet non vede che vuoto e inconsistenza (“hébel”, “vanità”, significa più esattamente «nulla») in una felicità che lascia insoddisfatti, perché effimera. «Noi aspiriamo a mettere l’eternità nell’abbraccio di un’ora», scriveva Mauriac.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 89)
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi (3,1-5.9-11)

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

* Il cristiano, abitatore ormai del mondo della risurrezione, non può scegliere e vivere delle cose della terra, scegliere cioè delle mète che compromettono la sua piena adesione al Cristo. La sua vita è «ormai nascosta con Cristo in Dio»; è la vita stessa di Cristo che gli pulsa nelle vene e rende visibile l’uomo nuovo, che si comporta mosso dallo Spirito di Gesù.

 

Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (12,13-21)

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

* Principio base: «la vita di un uomo non è assicurata dalle sue ricchezze». Alla domanda spontanea: «quali sono allora i valori della vita?», la parabola mostra un ricco che accumula ricchezze materiali che gli saranno tolte dalla morte. È saggio invece chi possiede beni spirituali e ricchezze eterne.

 

Spunti di Riflessione

«Cercate le cose di lassù»
Un uomo chiede a Gesù di aiutarlo nella divisione della sua eredità. Gesù rifiuta di prendere in considerazione quella richiesta, perché quell’uomo ne è eccessivamente preso. Il fattore materiale ha troppa importanza nella sua vita. Egli ascolta appena le forti parole che Cristo pronuncia sul Regno di Dio, sulla vita dello spirito e sull’amore a Dio.
La risposta di Gesù è molto chiara: «anche se si hanno beni in abbondanza, la vita non è affatto assicurata». Il problema del mangiare, del bere e del vestire preoccupa la maggior parte degli uomini. Senza che se ne rendano conto, il loro tempo viene assorbito da queste preoccupazioni. Ma il fattore ricchezza non garantisce la vita.
Gesù lo dimostra con una parabola: un uomo si trova in una felice situazione di sicurezza materiale. Ma la sua sicurezza è illusoria: la morte è una potenza contro cui non c’è sicurezza che valga. Nel momento stesso in cui ha raggiunto la stabilità economica, quell’uomo è ghermito dalla morte. Abbandonato da tutti, deve presentarsi a Dio privo di ogni cosa.
Il Salmo 48 conferma: «Se vedi un uomo arricchirsi, non temere: quando muore con sé non porta nulla». E il giudizio di Dio suona severo: «Stolto! Credi di aver tutto; proprio per questo sei costretto a perdere tutto, per convincerti che non hai nulla». La sua esistenza finisce nella rovina materiale e spirituale. La vera sicurezza riposa solo in Dio: Cristo parla delle ricchezze spirituali della grazia e delle azioni fatte per il Signore.
La morte è l’infallibile riconoscimento dell’autentico e del falso, della sicurezza apparente e della sicurezza effettiva. Quando tutto viene a mancare resta solo Dio: chi punta su Dio vince la partita.

 

La Parola per me, Oggi

L’adesione a Cristo, quando lo si incontra veramente nella fede, suppone sempre una rottura: un prima e un dopo marcano la trama delle nostre scelte e dei nostri atti. Lo Spirito di Gesù verrà a prendere dimora in noi dopo un’intensa purificazione («mortificate quella parte di voi che appartiene alla terra»). L’uomo nuovo è colui che viene continuamente rifatto a nuovo ad «immagine e somiglianza» di Gesù.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo popolo, che ti riconosce suo pastore e guida; rinnova l’opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato.

 

 

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