Messalino di Domenica 7 Gennaio

Messalino di Domenica 7 Gennaio

 

Dal libro del profeta Isaìa (55,1-11)

Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d’Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

* Nell’Antico Testamento, il termine «acqua viva» è applicato a Dio stesso. L’acqua simboleggia anche la Parola di Dio e lo Spirito Santo, «fiume di acqua viva limpida come cristallo» (Ap 22,1). Dio invita tutti gli uomini a dissetarsi a questa sorgente inesauribile che trascina irresistibilmente alla vita eterna.

 

Salmo Responsoriale (Cant.: Is 12,1-6)
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

 

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (5,1-9)

Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio.

* Amare Dio obbliga e conduce ad amare il prossimo; l’amore per il prossimo è vero soltanto se è accompagnato dall’amore di Dio. Per il cristiano, «nato da Dio», il prossimo (= qualunque fratello) diventa lo specchio in cui vede risplendere Gesù.

 

Canto al Vangelo (cf Gv 1,29)
Alleluia, alleluia. Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». Alleluia.

Dal Vangelo secondo Marco (1,7-11)

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

* Gesù si fa battezzare, è solidale con noi. È l’Agnello che porta su di sé i peccati del mondo (cf Gv 1,29).

 

Spunti di Riflessione

“Tu sei il Figlio mio, l’amato”
«Fu battezzato nel Giordano da Giovanni». Gesù ha voluto compiere un gesto di umiltà all’inizio del suo ministero pubblico, ricevendo il battesimo dalle mani del Battista; e lo compirà anche all’inizio della sua Passione, lavando i piedi ai suoi discepoli nel Cenacolo. Gesù è l’Agnello immacolato che porta su di sé i peccati del mondo; non ha scelto un messianismo facile, ma una strada di croce, di Servo sofferente.
«Vide squarciarsi i cieli». È un’immagine antropomorfica per dire: Dio si comunica, Dio di nuovo si rivela.
Ed ecco la voce del Padre: «Tu sei il Figlio mio, l’amato...». Sull’annientamento di Gesù immerso nelle acque del Giordano si china la compiacenza del Padre e lo glorifica rivelandolo suo «Figlio». Sull’annientamento di Gesù immerso nelle acque della Passione e Morte, si chinerà ancora la compiacenza del Padre e lo glorificherà con la Risurrezione. Più ci uniremo all’annientamento di Gesù e più parteciperemo alla sua Gloria.
«In te ho posto il mio compiacimento», cioè sei l’oggetto della mia gioia. Il Padre dice questo anche a ciascuno di noi, perché ci ama infinitamente e ci ha resi «figli nel Figlio». Occorre credere fortemente all’Amore del Padre.
Ci riesce più facile scoprire questo amore nella nostra vita vicino a Maria, che è una modalità dell’Amore del Padre e che, dopo Gesù, più di tutti ce ne rivela la tenerezza infinita.

 

La Parola per me, Oggi

Nel gesto di Gesù che si mette in fila con i peccatori, c’è anche un preciso invito rivolto a tutti noi: un invito a riconoscerci peccatori, bisognosi di perdono, chiamati a continua conversione. Oggi con umiltà e sincerità confessiamo i nostri peccati.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Gesù, che cosa saremmo senza di te, che fino all’ultimo, in un amore smisurato, hai liberato il mondo col tuo battesimo di sangue sulla croce? Aiutaci, affinché diamo anche noi il nostro sangue per amore fino al martirio.

 

Condividi su: Facebook Twitter Google Plus