Messalino di Domenica 7 Ottobre
Dal libro della Gènesi (2,18-24)
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.
* Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo»: è un progetto di amore. L’uomo da solo è un essere chiuso in se stesso, esposto all’orgoglio; Dio lo vuol mettere su una pista di lancio verso l’alto. La donna è l’aiuto simile all’uomo; non uno strumento di elevazione, ma una compagna di elevazione.
Salmo Responsoriale (dal Sal 127)
Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!
Dalla lettera agli Ebrei (2,9-11)
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.
* Glorificato e asceso in cielo, Gesù è il futuro dell’umanità: attira tutti a sé. È il capofila del nuovo Esodo che sfocerà sulla spianata della Risurrezione, dove lui, Gesù, è già arrivato: ma attraverso quale cammino di prove nel deserto!
Canto al Vangelo (1Gv 4,12)
Alleluia, alleluia. Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Marco (10,2-16)
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
* Interrogato a riguardo di ciò che è permesso agli sposi che vogliono separarsi, Gesù risponde parlando di ciò che è stato promesso da loro quando si sono uniti.
Spunti di Riflessione
L’amore delle origini
Questa celebre pagina di Vangelo mette in valore alcuni tratti delle relazioni durevoli tra l’uomo e la donna: l’importanza di riconoscere che l’altro è simile, il fatto di abbandonare tutto per aderire all’altro, il rendersi solidale e farsi piccolo come il bimbo. Si tratta essenzialmente di una trasformazione del cuore; bisogna imparare ad amare come Gesù. Dio ci ama.
La domanda dei farisei porta sull’indissolubilità del matrimonio: «È permesso a una donna ripudiare? È permesso a un uomo ripudiare la propria moglie?».
Il piccolo interrogativo di Gesù in risposta ai suoi interlocutori li rinvia alle prescrizioni di Mosè: se Gesù evoca Mosè è per situarlo nella storia della salvezza. Gesù domanda ai farisei se c’è a questo proposito un comandamento di Mosè; essi rispondono che Mosè ha dato il permesso. Allora Gesù afferma che la parola che permette il divorzio è sottoposta, è secondaria di fronte a quella che fonda il matrimonio. Il permesso provvisorio di Mosè non abolisce la legge fondamentale del Creatore: «I due diventeranno una carne sola», cioè un solo essere: l’essere della coppia. Quindi «l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Non si tratta di prendere per un comando quello che è solo concessione, concessione dovuta alla durezza del cuore del popolo d’Israele, sempre incline all’infedeltà di fronte al Dio dell’Alleanza, come in materia di legame coniugale. Lungi dal contraddire la Legge (che Mosè aveva soltanto adattato alla condizione di infedeltà del popolo), Gesù ne ristabilisce l’esigenza punitiva, dando al credente la forza di trasformare la propria “durezza di cuore” in un vero amore.
La grande questione, quando uno degli sposi vuole a tutti i costi rompere il matrimonio, non è di sapere se gli è permesso realizzare ciò che richiede; è di domandarsi se lui ha realizzato ciò che aveva promesso, se ha cercato e cerca ancora la felicità nella fedeltà ai propri impegni. E Gesù insiste: Per entrare nel Regno di Dio bisogna avere un cuore di bimbo.
La Parola per me, Oggi
Presentano a Gesù i fanciulli perché li carezzi; Gesù sgrida i discepoli che glielo impediscono e afferma che il Regno di Dio viene dato solo a coloro che sono capaci di riceverlo come fanciulli. Il fanciullo significa disponibilità, abbandono, obbedienza. Si tratta di accogliere il Regno di Dio come un bimbo, perché il Regno è un dono: un dono che bisogna saper ricevere come un regalo da parte di Dio.
La Parola si fa Preghiera
Dio, che hai creato l’uomo e la donna perché i due siano una vita sola, principio dell’armonia libera e necessaria che si realizza nell’amore; per opera del tuo Spirito riporta i figli di Adamo alla santità delle prime origini, e dona loro un cuore fedele, perché nessun potere umano osi dividere ciò che tu stesso hai unito.
Il Mio Rosario
- Maria, Vergine dell’offerta
Quando ci si consegna a Dio bisogna abbandonarsi completamente a lui senza riserve, né certezze. Lui non lascia più soli, veglia su Maria, su noi.
Impariamo da Maria ad offrire ciò che abbiamo e ciò che siamo. Crediamo nell’adempimento delle promesse del Signore.
Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria