Messalino di Giovedì 13 Settembre

Messalino di Giovedì 13 Settembre

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (8,1b-7.11-13)

Fratelli, la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica. Se qualcuno crede di conoscere qualcosa, non ha ancora imparato come bisogna conoscere. Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto. Riguardo dunque al mangiare le carni sacrificate agli idoli, noi sappiamo che non esiste al mondo alcun idolo e che non c’è alcun dio, se non uno solo. In realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra – e difatti ci sono molti dèi e molti signori –, per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui. Ma non tutti hanno la conoscenza; alcuni, fino ad ora abituati agli idoli, mangiano le carni come se fossero sacrificate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com’è, resta contaminata. Ed ecco, per la tua conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.

* Ben volentieri l’apostolo rinuncerebbe per sempre a mangiare carne, pur di non essere occasione di peccato al fratello che gli è accanto. La misura della libertà cristiana è quindi stabilita dalla carità e dal riguardo ai fratelli. Tutto il resto sarebbe millanteria e vanità (cf 13,4).

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 138)
Guidami, Signore, per una via di eternità.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.

Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere.

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;
vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità.

 

Canto al Vangelo (1Gv 4,12)
Alleluia, alleluia. Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (6,27-38)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro
che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

* Da tutti i suoi uditori Gesù richiede uno smisurato amore per il prossimo, anche per il nemico, anche a rischio di rimetterci. Nel nuovo tempo di salvezza, il Padre celeste dimostra una misericordia smisurata e tiene pronta la ricompensa. Il fondamento della vita comunitaria del nuovo popolo di Dio non è l’esatta osservanza della legge ma l’amore al prossimo.

 

Spunti di Riflessione

Le qualità dell’amore
L’amore è sincero e lo è nella misura in cui porta all’azione. Gesù dice: «Fate del bene a coloro che vi odiano». L’amore è essenzialmente buono perché nasce da Dio che è Amore; quindi le sue opere e i suoi effetti sono necessariamente buoni. Il bene deve straripare, dev’essere più forte del male. L’amore è schietto e genuino, è veracissimo soltanto quando desidera il bene anche del nemico: «Benedite quelli che vi maledicono». Diceva Gandhi: «Tu avrai vinto il tuo nemico solo quando smetterai di combatterlo».

L’amore è vero perché affida tutto a Dio e imprigiona gli altri nella preghiera: «Pregate per quelli che vi maltrattano». L’offerta più alta dell’amore è la preghiera. Poi Gesù scende al concreto. Chi ama deve sopportare, donare e offrire in continuazione: «A chi ti percuote una guancia, porgi anche l’altra. A chi ti porta via il mantello, non impedire di prenderti anche la veste. Dà a chiunque ti chiede». Dato che l’amore è offerta e donazione, la risposta dell’amore è sempre una sorpresa, una novità. Il vero amore non ha spazio “giustificato” per l’egoismo, e non conosce riserve, neppure davanti al nemico. I confini naturali fra amico e nemico, Giudeo e Samaritano, vicino e lontano, Fariseo e pubblicano, giusto e ingiusto vengono tenuti sempre presenti e non sono cancellati, ma l’amore supera queste barriere per amore di Dio e per amore del fratello. Gesù dice: «se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso». Nel fare un favore e nel prestare, colui che dà solo per ricevere, cerca se stesso. L’uomo nuovo, il discepolo di Cristo, deve avere quella esuberante pienezza interiore che dà senza calcolare e che dona senza attendere ricompensa.

 

La Parola per me, Oggi

La mancanza di amore e di bontà si manifesta nel giudizio di condanna e nella arroganza. La natura del cuore dell’uomo si comprende dai suoi gesti e dalle sue parole. Osserva quindi i gesti e le parole con cui ti rapporti agli altri e mettili a confronto con le richieste del Vangelo di oggi.

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, Padre nostro, quando eravamo tuoi nemici tu hai mandato il tuo Figlio per riconciliare con te tutta l’umanità. Seguendo il suo esempio aiutaci ad amare quelli che non ci amano, a fare del bene a chi non ci dirà mai grazie, e ad essere misericordiosi come tu sai esserlo. Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro Signore.

 

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