Messalino di Giovedì 14 Febbraio
Dagli Atti degli Apostoli (13,46-49)
In quei giorni, [ad Antiòchia di Pisìdia] Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore:
“Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
* Il rifiuto del cristianesimo da parte dei Giudei fece chiaramente comprendere a Paolo e Barnaba che dovevano uscire dal quadro giudaico della predicazione nella sinagoga e volgersi risolutamente ai pagani: anche questi, conforme agli oracoli del Servo di Dio (Is 49,6), erano interessati dal messaggio della salvezza che sarebbe loro venuta da Israele e dal Cristo. La parola del Signore raccolse tra i pagani di quella regione una adesione aperta ed entusiasta.
Salmo Responsoriale (dal Sal 116)
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
* Il Vangelo parla dell’invio dei discepoli in missione da parte di Gesù. Nell’attività missionaria dei discepoli il Signore opera con loro: saranno condannate solo quelle persone che si rifiutano ostinatamente di credere.
Spunti di Riflessione
Una vita veramente di Dio
L’evangelizzatore, deve agire in Nome di Gesù, in Gesù. Dev’essere intimamente unito a Lui. I discepoli partono a predicare il Vangelo. Lo annunciano in ogni luogo, dappertutto; il Signore è con loro e conferma la Parola.
Negli Atti degli Apostoli è sottolineato il fatto che gli Apostoli sono ogni giorno nel Tempio. Iniziano la giornata con la preghiera e poi, casa per casa cercano di insegnare, di annunciare il Vangelo di Gesù Cristo. Al capitolo 6 gli Apostoli incaricano dell’amministrazione i cosiddetti “diaconi”. «Quanto a noi – dicono – dobbiamo rimanere assidui alla preghiera e al servizio della Parola di Gesù». «La Parola del Signore cresceva e otteneva successo». Il Vangelo è la forza stessa di Dio.
In uno degli ultimi articoli di un grande giornalista e romanziere francese, premio Nobel di letteratura, si fa questa domanda: «In che cosa differiscono i sacerdoti e in genere le anime consacrate, da noi laici?». Risposta: «In questo: Che a un certo momento della loro vita hanno scelto quel più grande amore che è il dare la propria vita al Signore e ai fratelli. C’è stato quel momento indimenticabile nella loro vita, hanno scelto!».
Gesù però diceva nell’Ultima cena: «Non siete voi che avete scelto me, sono io che ho scelto voi». Quindi si dovrebbe dire meglio: «In che cosa differiscono da noi laici, le anime consacrate, i sacerdoti?». Risposta: «In questo: A un certo momento della loro vita, sono stati scelti da Dio per dargli quel più grande amore, che è donazione di tutto se stessi e della propria vita, a Lui e ai fratelli».
Apostoli del Regno di Dio
Dinanzi alla portata storica dell’opera evangelizzatrice compiuta da due santi fratelli (Cirillo e Metodio), la Chiesa recepisce ancor più profondamente che l’evangelizzazione è la grazia e la vocazione sua propria, la sua identità più profonda. «Essa esiste per evangelizzare – ha scritto Paolo VI – vale a dire per predicare ed insegnare, essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio, perpetuare il sacrificio di Cristo nella Santa Messa che è il memoriale della sua morte e della sua gloriosa risurrezione» (E.N. 14). Ciò ha significato per i santi Cirillo e Metodio render preminente l’annuncio del Vangelo... (San Giovanni Paolo II).
La Parola per me, Oggi
L’evangelizzazione delle Nazioni non termina con la fine della missione terrena di Gesù. Essa continua e continuerà fino al termine dei secoli e tutti dobbiamo collaborare affinché il Regno di Gesù Cristo si dilati. Non possiamo rimanere ristretti nel nostro egoismo. Siamo chiamati a vivere nel mondo, testimoniando la presenza del Risorto.
La Parola si fa Preghiera
Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai rivelato per mezzo di Gesù, tuo Servo: gloria a te nei secoli.
Come questo pane spezzato era disperso sopra i monti e, raccolto, è diventato una cosa sola, così sia radunata la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo Regno, perché tua è la gloria e la potenza per Gesù Cristo nei secoli. Amen. (Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli)