Messalino di Giovedì 14 Novembre

Messalino di Giovedì 14 Novembre

 

Dal libro della Sapienza (7,22 - 8,1)

Nella sapienza c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
agile, penetrante, senza macchia,
schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto,
libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, tranquillo,
che può tutto e tutto controlla,
che penetra attraverso tutti gli spiriti
intelligenti, puri, anche i più sottili.
La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento,
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
È effluvio della potenza di Dio,
emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente;
per questo nulla di contaminato penetra in essa.
È riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e immagine della sua bontà.
Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza.
Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione,
paragonata alla luce risulta più luminosa;
a questa, infatti, succede la notte,
ma la malvagità non prevale sulla sapienza.
La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra
e governa a meraviglia l’universo.

* La divina natura della Sapienza: Soffio della potenza divina (cfr Sir 24,3), emana tutta pura dalla gloria dell’Onnipotente.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 118)
La tua parola, Signore, è stabile per sempre.

Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
La tua fedeltà di generazione in generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.

Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino a oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.

Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.

 

Canto al Vangelo (Gv 15,5)
Alleluia... Io sono la vite, voi i tralci, dice il Signore; chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (17,20-25)

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

* Il primo stadio del regno di Dio è già una realtà. Non viene con i fragori di una vittoria visibile, che abbaglia tutti gli uomini e li impressiona irresistibilmente. Il regno di Dio è un mistero della fede.

 

Spunti di Riflessione

«Il regno di Dio è in mezzo a voi!»
«Il regno di Dio è in mezzo a voi!». Può significare «dentro di voi». In questo caso il Regno è nel cuore del credente che si è convertito. Può anche significare: «in mezzo a voi». Allora il Regno è la presenza stessa di Gesù tra i suoi contemporanei e della Chiesa nel mondo al quale lo testimonia. È comunque sempre una presenza come quella del seme e del lievito: senza ostentazione e visibilità. Il Regno non va rimpianto come passato (v. 22) né sognato come futuro (vv. 23s): va vissuto come presente nella piccolezza, nella sofferenza e nel nascondimento.

Invisibile
Il Signore invece è modesto e umile, e le sue orme rimangono invisibili. Sanno però attraversare anche il mare (cfr Sal 77,20). Egli c’è sempre e ovunque, ma in modo discreto. È visibile solo per chi liberamente l’accetta e si converte a lui. L’uomo cerca sempre altre assicurazioni e rincorre ogni baluginare di speranza, religiosa e laica. Ma solo perché non ha fede e non sa vedere il Regno che è già presente in mezzo a noi e dentro di noi.

 

La Parola per me, Oggi

Per il Regno non occorre quindi conoscere i tempi e i momenti che il Padre si è riservato; basta discernere il presente come momento della conversione (cfr Lc 12,56ss) e testimoniare il Figlio nella forza dello Spirito (cfr At 1,7s). Per ora questo è il Regno. Non occorre sapere altro.

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, tu mi dici questa parola che abbaglia: «Il regno di Dio è in mezzo a voi». Sono spesso soffocato e temo di annegare, mentre tu non mi lasci mai solo. Tu cospargi le nostre strade di segni impercettibili che l’occhio che ama riconosce. Tu dici: «Ecco, sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo».            

◊ L’ORA DELLA MORTE
Sarebbe sommamente interessante poter captare la prima parola che le anime umane preferiscono nel primissimo contatto con l’eternità; quando cioè, lasciato dietro di sé tutto ciò che è fuggevole e finito, aprono l’occhio davanti all’infinito e all’eterno...

 

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