Messalino di Giovedì 16 Novembre

Messalino di Giovedì 16 Novembre

 

Dal libro della Sapienza (7,22 - 8,1)

Nella sapienza c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
agile, penetrante, senza macchia,
schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto,
libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, tranquillo,
che può tutto e tutto controlla,
che penetra attraverso tutti gli spiriti
intelligenti, puri, anche i più sottili.
La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento,
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
È effluvio della potenza di Dio,
emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente;
per questo nulla di contaminato penetra in essa.
È riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e immagine della sua bontà.
Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza.
Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione,
paragonata alla luce risulta più luminosa;
a questa, infatti, succede la notte,
ma la malvagità non prevale sulla sapienza.
La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra
e governa a meraviglia l’universo.

* La divina natura della Sapienza è definita nella sua intima bellezza in quanto promana dall’infinita luce divina. Soffio della potenza divina (cf Sir 24,3), emana tutta pura dalla gloria dell’Onnipotente.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 118)
La tua parola, Signore, è stabile per sempre.

Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
La tua fedeltà di generazione in generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.

Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino a oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.

Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.

 

Canto al Vangelo (Gv 15,5)
Alleluia... Io sono la vite, voi i tralci, dice il Signore; chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (17,20-25)

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

* Il primo stadio del regno di Dio è già una realtà. Non viene con i fragori di una vittoria visibile, che abbaglia tutti gli uomini e li impressiona irresistibilmente. Il regno di Dio è un mistero della fede. Gli increduli non lo vedono. «II regno di Dio è in mezzo a voi!».

 

Spunti di Riflessione

«Il regno di Dio è in mezzo a voi!»
«Il regno di Dio è in mezzo a voi!». Può significare «dentro di voi». In questo caso il Regno è nel cuore del credente che si è convertito. Può anche significare: «in mezzo a voi». Allora il Regno è la presenza stessa di Gesù tra i suoi contemporanei e della Chiesa nel mondo al quale lo testimonia. È comunque sempre una presenza come quella del seme e del lievito: senza ostentazione e visibilità. Il Regno non va rimpianto come passato (v. 22) né sognato come futuro (vv. 23s): va vissuto come presente nella piccolezza, nella sofferenza e nel nascondimento. Esso è presente nel samaritano, mondato dalla lebbra, che celebra l’eucaristia. È questo il mistero di Dio tra gli uomini: la pasta del mondo è lievitata dalla presenza del Figlio dell’uomo «preso, nascosto o gettato» (cf Lc 13,19ss). Il centro della storia umana è il Cristo, dal quale e per il quale tutto è fatto, nel quale tutto ha la vita (Gv 1,3s), sussiste (Col 1,16s) e si raccapezza (Ef 1,10).

Invisibile
L’uomo è abile fabbricatore di falsi cristi e falsi profeti, in cui cerca salvezza. Hanno sempre la caratteristica della visibilità, anzi dell’ostentazione, con un quando e un dove precisi. Rispondono a ogni curiosità, per poi puntualmente deluderla. Il Signore invece è modesto e umile, e le sue orme rimangono invisibili. Sanno però attraversare anche il mare (cf Sal 77,20). Egli c’è sempre e ovunque, ma in modo discreto. È visibile solo per chi liberamente l’accetta e si converte a lui. Per il Regno non occorre quindi conoscere i tempi e i momenti che il Padre si è riservato; basta discernere il presente come momento della conversione (cf Lc 12,56ss) e testimoniare il Figlio nella forza dello Spirito (cf At 1,7s). Per ora questo è il Regno. Non occorre sapere altro. L’uomo cerca sempre altre assicurazioni e rincorre ogni baluginare di speranza, religiosa e laica. Ma solo perché non ha fede e non sa vedere il Regno che è già presente in mezzo a noi e dentro di noi.

 

La Parola per me, Oggi

Gesù chiede ai discepoli di abbandonare ogni nostalgia del passato e ansia del futuro, per vivere il presente con vigilanza attenta e fedeltà responsabile.

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, tu mi dici questa parola che abbaglia: «Il regno di Dio è in mezzo a voi». Sono spesso soffocato e temo di annegare, mentre tu non mi lasci mai solo. Tu cospargi le nostre strade di segni impercettibili che l’occhio che ama riconosce. Tu dici: «Ecco, sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo».

Un pensiero per te
Occorre riempirsi di futuro, e lo Spirito Santo è futuro.

 

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