Messalino di Giovedì 17 Ottobre
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (1,1-10)
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti in Cristo Gesù: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.
* Paolo affronta il mistero della Chiesa sotto forma di una solenne benedizione. La carità è il primo di tutti i princìpi, illumina tutto. Rendere gloria a Dio vuol dire realizzare il suo piano di amore su ciascuno di noi. La gloria è la luce di Dio che trasforma totalmente l’uomo.
Salmo Responsoriale (dal Sal 97)
Il Signore ha rivelato la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Canto al Vangelo (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca (11,47-54)
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
* Lo stesso Dio che nell’Antica Alleanza ha parlato per mezzo dei profeti, nella Nuova parla attraverso Gesù. Chi dunque impedisce al popolo di Dio di ascoltare questa Parola? Coloro che avrebbero la preparazione intellettuale per comprenderla, ma rifiutano di sottomettersi alle esigenze indicate dagli inviati di Dio.
Spunti di Riflessione
Vivi la Parola
* Mentre i profeti annunciano la Parola di Dio, i legislatori, a cui si rivolge Gesù nel Vangelo di oggi, la vanificano, soffocandola in infinite prescrizioni. Se i loro padri hanno ucciso i profeti per non convertirsi, questi uccideranno la Parola stessa. La loro sapienza è di perdizione: invece di aprire all’invocazione della misericordia, chiude nell’autosufficienza della presunzione. I legisti “tolgono” la chiave della conoscenza di Dio, perché danno l’immagine di un Dio senza misericordia. Ma la sapienza di Dio userà la loro insipienza: la Croce che essi leveranno, sarà la chiave stessa offerta a tutti per entrare nella conoscenza di Dio.
« I frutti maturano grazie al sole, gli uomini grazie all’amore» (J. Longhelih).
La Parola per me, Oggi
Guardiamo dentro di noi oggi, cercando di comprendere perché anche noi troppe volte chiudiamo le porte al messaggio di Gesù. La mancanza di disponibilità alla voce di Dio, la presunzione di non avere nulla da cambiare, l’alterigia che vanta, se potesse, diritti anche su Dio, ci impediscono di correre sulla via del pentimento: e Dio resta lontano, irraggiungibile.
La Parola si fa Preghiera
O Dio fedele, che hai parlato per mezzo dei profeti e del tuo Figlio, il Verbo fatto carne, tu continui a suscitare anche oggi autentici testimoni della tua Parola. Donaci di incontrare questi maestri della vera sapienza e di accogliere il loro messaggio, perché ci sia data la chiave della conoscenza che apre le porte del Regno.
* IL MIO ROSARIO
17. Maria, Vergine della risurrezione
I vangeli non riportano l’apparizione del Risorto a sua Madre. Ma certamente il Figlio ha colmato di beatitudine colei che gli era stata così strettamente unita nella sua passione e vigile nella speranza.
La luce della Pasqua che ha illuminato la storia, ci doni la forza di vivere fedeli a Cristo e agli impegni del nostro battesimo.
Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria