Messalino di Giovedì 27 Aprile

Messalino di Giovedì 27 Aprile

Dagli Atti degli Apostoli (5,27-33)

In quei giorni, [il comandante e gli inservienti] condussero gli apostoli e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.

* Gli Apostoli non hanno modificato la loro linea di condotta, e si ritrovano per la seconda volta dinanzi al tribunale. Era venuto il tempo in cui stava per annunciarsi un nuovo ordine di cose, che doveva venire inevitabilmente a conflitto con la suprema autorità del giudaismo.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 33)
Ascolta, Signore, il grido del povero.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.

 

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia... Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,31-36)

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

* Il giudaismo, che dai tempi del profeta Amos vedeva nella venuta del Messia un terribile atto della giustizia punitiva divina, viene trasfigurato: la venuta del Messia è un atto d’amore; l’amore l’ha ispirata, un amore che tende alla Vita.

 

Spunti di Riflessione

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna
Gesù chiede la fede. Fede significa credere a Gesù Cristo, Figlio di Dio. Credere è accettare la sua parola, decidersi per lui, donarglisi, aderire a lui, interpretare tutto alla luce del suo messaggio, avere gli stessi occhi di Dio, avere «gli occhi del cuore».
Il verbo credere in S. Giovanni è sempre un verbo che indica slancio, dinamismo della fede. È usato 76 volte nei primi 12 capitoli, 21 volte dal capitolo 13 alla fine. Giovanni sottolinea i punti culminanti della fede: è alla morte di Gesù, al momento della nostra morte che dobbiamo testimoniare la fede. Dirà Giovanni alla morte di Gesù: «Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate» (Gv 19,35). Mistero di fede, la morte. Umanamente sembra tutto finito, e invece è proprio allora che Dio chiede la nostra fede. Gesù dirà alla vedova di Nain: «Non piangere» (Lc 7,13). Dirà a Maria di Màgdala presso il sepolcro: «Donna, perché piangi?» (Gv 20,13). Dopo la Risurrezione dice a Tommaso: «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Gv 20,29). E S. Giovanni conclude: «Queste cose sono state scritte perché voi crediate» (cfr. Gv 20,31). Sono i punti culminanti della fede: il mistero della Morte e Risurrezione. E questi due si assommano nel mistero dell’Eucaristia.

 

La Parola per me, Oggi

La caratteristica del testimone è vedere e ascoltare. Vedere con gli occhi della fede, vedere Gesù; quindi iniziare con questa visione di fede al mattino (se possibile nella visita a Gesù Eucarestia), e poi ascoltare la sua Parola per poterla ritrasmettere.

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, Dio nostro, tu ami il tuo Figlio e gli hai dato in mano ogni cosa. Lui solo viene dall’alto, e lui solo può testimoniare ciò che ha visto e udito. Aiutaci ad accogliere la sua testimonianza, che conduce alla vita eterna.

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