Messalino di Giovedì 30 Agosto

Messalino di Giovedì 30 Agosto

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1,1-9)

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza. La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

* Il Vangelo ha messo salde radici e ha recato abbondanti doni soprannaturali, che preparano alla “manifestazione” del Signore Gesù, nella Parusia e nel Paradiso. Intanto mettono sempre più in comunione con Gesù e tra di loro.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 144)
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.

Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Il glorioso splendore della tua maestà
e le tue meraviglie voglio meditare.

Parlino della tua terribile potenza:
anch’io voglio raccontare la tua grandezza.
Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,
acclamino la tua giustizia.

 

Canto al Vangelo (Mt 24,44)
Alleluia... Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (24,42-51)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

* La certezza dell’arrivo e l’ignoranza della data del ritorno trionfale di Cristo, hanno come conseguenza la necessità della vigilanza. La venuta manifesta del Signore segna anche l’ora del giudizio.

 

Spunti di Riflessione

Il padrone tarda a tornare
Con due opposte parabole Gesù chiede che il discepolo sia fedele e prudente in vista degli avvenimenti finali.
Un servo, lasciato dal padrone alla sua partenza come amministratore e capo della servitù, compie fedelmente i suoi doveri. Così lo trova il padrone al suo ritorno. Beato quel servo perché il padrone gli affida l’amministrazione di tutti i suoi beni. L’altro servo è cattivo e tratta male i suoi compagni perché pensa: «Il mio padrone tarda». Il padrone arriva proprio nell’ora in cui il servo non l’aspetta.

La fine è la punizione severa e una condanna come quella dei peccatori. L’immagine è espressa concretamente (pianto e stridore di denti). Forse le parole «Il mio padrone tarda» vogliono dire che la Chiesa, per la quale scrive Matteo, si aspettava molto presto il ritorno di Cristo, mentre poi doveva costatare con delusione che il Signore tardava a venire (ritardo della Parusia?). In Matteo la fine del mondo non appare né vicina né lontana.

 

La Parola per me, Oggi

Il servo è prudente e intelligente se svolge il suo servizio nell’attesa del suo padrone che gli darà lode e ricompensa, ma lo attende come se dovesse ritornare tra poco e contemporaneamente come se dovesse ritornare tra molto tempo. Cioè agisce come se avesse pochissimo tempo e come se ne avesse molto: è rapido ma non angosciato; pronto ma non ansioso; attivo ma non comodista.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Signore Gesù, figlio dell’uomo, tu verrai nell’ora che non immaginiamo. Aiutaci a vegliare nella preghiera e ad essere sempre pronti al servizio dei fratelli, perché alla tua venuta tu possa trovare in noi dei servi fedeli, felici di accoglierti e di entrare nella gioia della tua eternità, per i secoli dei secoli.

 

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