Messalino di Giovedì 4 Agosto

Messalino di Giovedì 4 Agosto

 

Dal libro del profeta Geremia (31,31-34)

Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: «Conoscete il Signore», perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato.

* La nuova alleanza sarà incisa nel più profondo della coscienza dell’uomo. La struttura della personalità sarà rigenerata a tal punto che ognuno, senza essere istruito da altri, conoscerà e compirà la volontà di Dio: il nostro essere religioso sarà cioè irrigato nelle sue radici dall’acqua viva che è lo Spirito Santo.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 50)
Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

 

Canto al Vangelo (Mt 16,18)
Alleluia, alleluia. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-23)

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

* Gesù si trova nel nord della Galilea, in terra pagana, respinto dal suo popolo. Il risultato della sua attività in Galilea viene riassunto nella professione del Messia, fatta da Simone Pietro a nome dei discepoli, che contrasta con l’opinione del popolo.

 

Spunti di Riflessione

«Voi chi dite che io sia?»
Nel 1955 andò in scena al Piccolo Teatro di Milano il dramma “Processo a Gesù” di Diego Fabbri: l’opera, in breve tempo, fece il giro di tutti i teatri del mondo. L’autore immagina una troupe di ebrei che, dopo la seconda guerra mondiale, si sposta di città in città per rifare davanti al pubblico il processo a Gesù, al fine di verificare se Egli fu condannato giustamente o ingiustamente. A un certo punto la separazione tra pubblico e attori sembra cadere e tutto diventa un unico palcoscenico: il coinvolgimento è totale e veramente emozionante. Vengono ascoltati i testimoni di allora (Pilato, Caifa, Giuda, gli Apostoli) e anche questa volta la sentenza si preannuncia di condanna nei confronti di Gesù. E l’argomento principale della condanna è che nulla è cambiato con la Sua venuta: tutto continua come prima e, pertanto, Egli, secondo il Presidente del Tribunale, non può essere stato il Figlio di Dio. Il Presidente, in conclusione, rivolto al pubblico dice: «Pronunceremo la sentenza, ma vorrei chiedere prima a voi cristiani qui presenti, chi era, chi è per voi Gesù di Nazareth». È a questo punto che tutto cambia. Si alza, infatti, un sacerdote che era lì in incognito; si alza un giovane fuggito di casa; si presenta una prostituta trascinata in teatro dal suo amante intellettuale; chiede la parola la donna delle pulizie del teatro: coraggiosamente ognuno grida chi è Gesù nel segreto della propria vita, affermando decisamente di non poter fare a meno di Lui. A questo punto appare chiaro che non è affatto vero che tutto è rimasto come era prima della venuta di Gesù: tante cose sono cambiate! Il Presidente del Tribunale, allora, conclude: «Perché non lo gridate forte, dovunque e sempre, quello che avete detto stasera? Tutti dovreste gridarlo! Tutti! Tutti! Perché altrimenti si ripete anche per voi quello che accadde per noi allora: di rinnegare, di condannare, di crocifiggere Gesù».

«A te darò le chiavi del Regno dei cieli»
Legare e sciogliere: i due estremi indicano totalità di magistero e totalità di giurisdizione. Pietro diventa il plenipotenziario di Gesù: i suoi atti saranno ratificati da Dio. Questo primato assicurerà «la centralità, l’unità e il punto di riferimento vivo» della collegialità.

 

La Parola per me, Oggi

Gridiamo a tutti ciò che sappiamo di Gesù; diciamo a tutti che è Lui la nostra pace, la nostra via, la nostra vita: la Verità! Che cosa stupenda sarebbe se tutti i cristiani ritrovassero il coraggio di gridare: Gesù è il Signore! Gesù è l’unico Salvatore del mondo! Ieri, oggi e sempre!

 

 

La Parola si fa Preghiera

Gesù di Nazareth tu sei veramente quel Messia che noi aspettavamo, Tu solo alimenti e sostieni tutte le speranze del mondo. Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente! 

 

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