Messalino di Lunedì 19 Settembre 2016

Messalino di Lunedì 19 Settembre 2016

 

Dal libro dei Proverbi (3,27-35)

Figlio mio:
non negare un bene a chi ne ha il diritto,
se hai la possibilità di farlo.
Non dire al tuo prossimo:
«Va’, ripassa, te lo darò domani»,
se tu possiedi ciò che ti chiede.
Non tramare il male contro il tuo prossimo,
mentre egli dimora fiducioso presso di te.
Non litigare senza motivo con nessuno,
se non ti ha fatto nulla di male.
Non invidiare l’uomo violento
e non irritarti per tutti i suoi successi,
perché il Signore ha in orrore il perverso,
mentre la sua amicizia è per i giusti.
La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio,
mentre egli benedice la dimora dei giusti.
Dei beffardi egli si fa beffe
e agli umili concede la sua benevolenza.

* L’autore formula il comandamento dell’amore del prossimo in maniera negativa. Tuttavia, non si limita a una semplice analisi del comportamento esteriore. Introducendo la nozione di amore nella scala morale giudaica, l’autore vi pone un fermento rivoluzionario.

Salmo Responsoriale (dal Sal 14)
Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Canto al Vangelo (Mt 5,16)
Alleluia, alleluia. Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (8,16-18)

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

* Il lume deve illuminare: è il suo compito; non deve essere posto in disparte, in un luogo in cui non può assolvere alla sua funzione. Forse con questa immagine Gesù pensa alla sua parola, che egli deve bandire in nome di Dio e che si rifiuta di rimanere celata.

 

Spunti di Riflessione

«Chi entra veda la luce»
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro». Non basta aver la fede nell’intimo del cuore. Bisogna professarla apertamente. Non si accende una luce per nasconderla sotto il letto, ma la si mette sullo stipite perché possa illuminare tutta la stanza. La fede non deve rimanere nascosta e segreta. La si deve praticare alla luce del giorno. Chi nasconde la sua fede corre il rischio di perderla. La fede non è qualche cosa che si esaurisca come l’acqua in un recipiente; è una fonte che zampilla continuamente, freschissima. Impegna nel lavoro, apporta ricchezza, appartiene a tutti; non è un gioiello chiuso nello scrigno, un brillante messo sotto custodia; è un ornamento che l’uomo deve portare a gloria di Dio, un qualche cosa che deve mettere in evidenza, di cui deve parlare senza impaccio e con tutta naturalezza.

«Fate attenzione dunque a come ascoltate».
«Ti raccomanda una sola cosa: devi scendere con la mente fino all’interno del cuore e rimanervi di fronte al Signore che è sempre presente, che vede tutto dentro di te» (Teofane il Recluso).
«Le Parole della Sacra Scrittura rimangono fredde se ci si ferma al racconto letterale, ma se uno, ispirato dal Signore, bussa con intelligenza attenta, fa scaturire il fuoco dei sensi mistici, sì che l’animo arde spiritualmente in quelle parole che prima egli stesso, fermandosi alla lettera, ascoltava rimanendo freddo» (S. Gregorio Magno).

La Parola per me, Oggi

Come il piccolo Samuele, è necessario porsi in ginocchio e lasciare che Dio parli, scuota il nostro torpore, getti su di noi fasci di luce che facciano emergere ciò che si nasconde nelle pieghe segrete del nostro io profondo. Zone di ombra dove si annida di tutto: germi di bene non adeguatamente curati perché possano fruttificare, e zizzania nociva che prolifera indisturbata. Ascolto umile, che è un esporsi alla luce, lasciarsene impregnare fino a rifletterla in noi e poi diffonderla intorno, iniziando dall’ambiente in cui viviamo.

La Parola si fa Preghiera

Illuminami, Gesù. Per illuminare devo essere acceso! La mia lucerna sia accesa secondo il tuo comando, Signore. Possa risplendere la mia luce davanti agli uomini, perché vedano e rendano gloria al Padre che è nei cieli.

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