Messalino di Lunedì 2 Luglio

Messalino di Lunedì 2 Luglio

 

Dal libro del profeta Amos (2,6-10.13-16)

Così dice il Signore:
«Per tre misfatti d’Israele
e per quattro non revocherò il mio decreto di condanna,
perché hanno venduto il giusto per denaro
e il povero per un paio di sandali,
essi che calpestano come la polvere della terra
la testa dei poveri
e fanno deviare il cammino dei miseri,
e padre e figlio vanno dalla stessa ragazza,
profanando così il mio santo nome.
Su vesti prese come pegno si stendono
presso ogni altare
e bevono il vino confiscato come ammenda
nella casa del loro Dio.
Eppure io ho sterminato davanti a loro l’Amorreo,
la cui statura era come quella dei cedri
e la forza come quella della quercia;
ho strappato i suoi frutti in alto
e le sue radici di sotto.
Io vi ho fatto salire dalla terra d’Egitto
e vi ho condotto per quarant’anni nel deserto,
per darvi in possesso la terra dell’Amorreo.
Ecco, vi farò affondare nella terra,
come affonda un carro
quando è tutto carico di covoni.
Allora nemmeno l’uomo agile potrà più fuggire
né l’uomo forte usare la sua forza,
il prode non salverà la sua vita
né l’arciere resisterà,
non si salverà il corridore
né il cavaliere salverà la sua vita.
Il più coraggioso fra i prodi
fuggirà nudo in quel giorno!».

* La diatriba di Amos contro Israele ha di mira il culto idolatrico, l’ingiustizia sociale e l’abuso dei privilegi di cui l’Alleanza ha colmato il popolo. Rivela però un’importante concezione di Dio: giudice della morale è anche il Dio della storia.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 49)
Perdona, Signore, l’infedeltà del tuo popolo.

«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

Se vedi un ladro, corri con lui
e degli adùlteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male
e la tua lingua trama inganni.

Ti siedi, parli contro il tuo fratello,
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.

Capite questo, voi che dimenticate Dio,
perché non vi afferri per sbranarvi
e nessuno vi salvi.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio».

 

Canto al Vangelo (cf Sal 94,8ab)
Alleluia, alleluia. Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (8,18-22)

In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

* Il discepolo di Gesù viene strappato alla sicurezza terrena e familiare per diventare povero e senza patria come lui, deve essere totalmente disponibile, come lui, alla propria missione.

 

Spunti di Riflessione

«Maestro, ti seguirò dovunque»
Lo scriba si offre a Gesù come discepolo a tempo pieno. Quando il Signore chiama, tutti gli impegni e i doveri umani, per quanto importanti, devono passare in secondo ordine: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
Gesù porta la vita e sta dalla parte della vita. Le parole acquistano qui un significato cangiante: seppellire il padre morto significa la sepoltura reale fisica. Che quest’opera debba essere eseguita da morti è da intendersi soltanto in senso traslato e spirituale. Spiritualmente morti, quelli che non hanno accolto la chiamata alla vita e perseverato nel peccato, sono anche seppellitori di morti: non possono portare alla fossa che creature mortali e morte.
Si tratta del tempo decisivo dell’opportunità unica stabilita da Dio che si presenta una volta sola e non torna più; è l’irrompere del Regno dal quale Gesù stesso è sospinto senza posa. Non c’è un minuto da perdere. Ciò vale per i discepoli come per il Maestro.

Durante gli anni giovanili, quanti appelli! Appelli seducenti, chiamate che tentano di distogliere; richiami in tutti i sensi, da tutte le parti. L’animo giovanile è bombardato di appelli, di chiamate, di inviti, di seduzioni. Lasciate emergere nel vostro cuore la chiamata più splendida, quella di Dio. La più lieta, la più felice avventura di un’anima giovanile è l’incontro con Gesù.

 

La Parola per me, Oggi

Anche tu hai il dovere di imitare Cristo povero (le sicurezze materiali possono appannare la fede e indebolire la coscienza, anche la tua); neppure tu, laico, hai il diritto di concederti qualche “evasione” o “vacanza” dal tuo essere cristiano.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Signore Gesù, tu aspetti molto da quelli che si dichiarano pronti a seguirti. Donaci di non lasciarci spaventare dalle tue esigenze, e aiutaci a camminare dietro a te col cuore libero e con la borsa leggera. Tu che sei il nostro maestro e il nostro Dio per i secoli dei secoli.

 

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