Messalino di Lunedì 27 Febbraio

Messalino di Lunedì 27 Febbraio

Dal libro del Siràcide (nv 17,20-28)

A chi si pente Dio offre il ritorno, conforta quelli che hanno perduto la speranza e li rende partecipi della sorte dei giusti. Ritorna al Signore e abbandona il peccato, prega davanti a lui e riduci gli ostacoli. Volgiti all’Altissimo e allontànati dall’ingiustizia; devi odiare fortemente ciò che lui detesta. E riconosci i giusti giudizi di Dio e persisti nella sorte che ti è assegnata e nella preghiera al Dio altissimo. Negl’inferi infatti chi loderà l’Altissimo, al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode? Non perseverare nell’errore degli uomini iniqui; prima di morire manifesta la tua lode. Da un morto, che non è più, non ci può essere lode, chi è vivo e sano loda il Signore. E loderai Dio e ti glorierai della sua misericordia. Quanto è grande la misericordia del Signore, il suo perdono per quanti si convertono a lui!

* Ben Sirà è convinto dell’ampiezza del regno del peccato sull’intera umanità. Ma la misericordia e il perdono di Dio ci invitano alla conversione. Dio non solo accoglie coloro che si convertono, ma consola e conforta quelli che hanno perso la speranza. Nella misericordia di Dio vengono a congiungersi due estremi: la grandezza di Dio e la piccolezza dell’uomo.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 31)
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: “Confesserò al Signore le mie iniquità”
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell’angoscia;
quando irromperanno grandi acque
non potranno raggiungerlo.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione:
“Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire;
con gli occhi su di te, ti darò consiglio”.

 

Canto al Vangelo (cf 2 Cor 8,9)
Alleluia, alleluia. Gesù Cristo, da ricco che era, si fece povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Marco (10,17-27)

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

* Un tale (Matteo dice un giovane) chiede a Gesù cosa deve fare per avere la vita eterna. Gesù innanzitutto l’indirizza ad amare Dio: «solo Dio è buono», e amarlo vuol dire osservare i suoi comandamenti. Ma c’è una via migliore: la sequela è qualcosa di più del semplice adempimento della Legge. Il giovane se ne va via triste perché deve rinunciare a troppe ricchezze.

 

Spunti di Riflessione

«Vieni e seguimi»
«Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Ecco la domanda che risuona dentro all’anima del giovane ricco: la Vita eterna! Una vita che non avrà mai fine. La vita di Dio che è l’eterno.
«Solo Dio è buono»: l’onda di amore che tu rivolgi verso di me, come uomo, ecco, deve flettersi verso Dio, cioè andare al di là delle cose visibili, dove vedere l’Eterno. Una conseguenza: ogni amore che viene a noi tende all’infinito, all’Eterno. Noi siamo creature, siamo limitati; se lo fermiamo soltanto in noi, noi spezziamo quell’amore, lo frantumiamo; se invece lo si dirige a Dio, gli diamo la vibrazione immensa, eterna dell’Amore. Così pure l’amore che da noi parte verso gli altri deve sempre tendere all’Eterno.

Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò... È una carezza visiva che penetra nelle profondità dell’anima. Gesù è amore: interamente uomo, ma anche interamente Dio. Lo amò e gli dà come un colpo d’ala: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri». Dona la ricchezza del cuore. «Avrai un tesoro in cielo». Non perdi nulla. Lo metti nella banca del Cielo. È come un assegno, un acconto che ti precede; è come una valuta inviata nella vera Patria dell’esilio; è come una rimessa degli emigranti; noi siamo in esilio. «Poi vieni e seguimi». Ma l’altro si fece triste a queste parole. Si chiude in se stesso. Preferì la ricchezza materiale alla ricchezza del cuore, alla ricchezza spirituale. Gesù gli aveva detto: Solo Dio è buono, non fermarti alle cose materiali, alle apparenze, a ciò che è umano; va’ all’Eterno. Invece il giovane si ferma a ciò che è umano. Se ne andò immalinconito perché possedeva molti beni. Quella malinconia, quella tristezza gli rimarrà incollata per tutta la vita.
Pietro chiederà poi dopo: «E noi che abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito?». E Gesù dirà: «Riceverete già il centuplo adesso, in case, padri, madri, sorelle e fratelli, campi». Cioè quell’amore che sarebbe rimasto circoscritto, limitato a quegli oggetti (case e campi), a quelle persone (padri, madri, fratelli, sorelle, figli) viene centuplicato. Ogni volta che Gesù chiama a sé un’anima, fissa su di lei il suo sguardo e l’ama, le centuplica la capacità di amare. Ecco perché chi gli dice no, sente in sé calare una tristezza che gli rimane per tutta la vita.

 

La Parola per me, Oggi

La via della vita consiste nell’arricchirsi davanti a Dio: oggi cerchiamo di accumulare “ricchezze” per entrare nel Regno di Dio.

 

La Parola si fa Preghiera

Signore Dio, spesso facciamo molta fatica a seguirti... Ci sono periodi in cui siamo ancora più deboli e meschini.
Assistici con la tua luce e con la tua forza, perché anche noi possiamo dire con Pietro: «Tu solo hai parole di vita eterna».

«Con tutto il denaro del mondo, non si fanno gli uomini, li si degrada; ma con persone che donano se stesse, si fa tutto,compreso il denaro, che allora non è più padrone ma servitore» (Abbé Pierre).

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