Messalino di Lunedì 27 Marzo
Dal libro del profeta Daniele (13,41c-62) - Forma breve
In quei giorni, la moltitudine condannò Susanna a morte. Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, che conosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso contro di me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato contro di me». E il Signore ascoltò la sua voce.
Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!». Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi dire con queste tue parole?». Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, o figli d’Israele? Avete condannato a morte una figlia d’Israele senza indagare né appurare la verità! Tornate al tribunale, perché costoro hanno deposto il falso contro di lei».
Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi in mezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha concesso le prerogative dell’anzianità». Daniele esclamò: «Separàteli bene l’uno dall’altro e io li giudicherò».
Separàti che furono, Daniele disse al primo: «O uomo invecchiato nel male! Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l’innocente. Ora, dunque, se tu hai visto costei, di’: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose: «Sotto un lentìsco». Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Già l’angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti squarcerà in due».
Allontanato questi, fece venire l’altro e gli disse: «Stirpe di Canaan e non di Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Così facevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma una figlia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. Dimmi dunque, sotto quale albero li hai sorpresi insieme?». Rispose: «Sotto un léccio». Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco, l’angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due e così farti morire».
Allora tutta l’assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salva coloro che sperano in lui. Poi, insorgendo contro i due anziani, ai quali Daniele aveva fatto confessare con la loro bocca di avere deposto il falso, fece loro subire la medesima pena che avevano tramato contro il prossimo e, applicando la legge di Mosé, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.
* Susanna rappresenta l’anima d’Israele rimasta fedele a Dio, suo sposo. Rifiuta l’adulterio sotto gli alberi del giardino, che sono i luoghi simbolici degli antichi «adulteri» o infedeltà del popolo nei riguardi di Dio (cfr Os 2 15; Ger 2,20-25; Ez 16,15-20; 1Re 14 21-24).
Salmo Responsoriale (dal Sal 22)
Con te, Signore, non temo alcun male.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
Canto al Vangelo (Ez 33,11)
Lode e onore a te, Signore Gesù! Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore, ma che si converta dalla sua malvagità e viva. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dal Vangelo secondo Giovanni (8,1-11)
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
* «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E un invito alla comprensione e all’indulgenza verso il peccatore, senza per questo dover approvare il suo peccato.
Spunti di Riflessione
«Chi di voi è senza peccato»
La Chiesa fa leggere questo brano evangelico per insegnarci l’umiltà nel nostro comportamento verso i peccatori.
«La posero in mezzo»: la mettono in mezzo, povera donna! È lì tremante come un uccello quando è afferrato da una mano feroce; tutta raggomitolata, umiliatissima...
Ma Gesù si chinò... Anche Gesù si china, cioè si umilia; ma è un’umiliazione per sollevarci.
Si mise a scrivere col dito per terra. È l’unica volta in cui si parla di Gesù che scrive. Il “dito di Dio” è lo Spirito Santo (cf inno “Veni Creator Spiritus”). È lo Spirito Santo, infatti, che scrive sulla nostra “terra”, cioè nella nostra vita: ci indirizza, ci corregge, ci risolleva, ci innalza. È lui che scrive la nostra storia umano-divina; e poiché Spirito di amore, e Spirito di Dio, fa tutto per il bene, secondo gli intendimenti di Dio: «Tutto si volge al bene per quelli che amano Dio» (Rm 8,28).
«Va’ e d’ora in poi non peccare più». Il pericolo di morte più vero è il peccato; è da questa morte che Gesù libera la donna, con il suo perdono.
La Parola per me, Oggi
E noi? La mentalità umana è incline a distanziarsi e a condannare i colpevoli; perché sono più «scomodi», perché è meglio «star lontani». Dio invece usa misericordia, attende la conversione, permette sempre una nuova ripresa (parabola del figlio prodigo).
La Parola si fa Preghiera
Grazie Gesù! Tu mi accogli come sono, peccatore; mi perdoni e mi guarisci, e mi chiedi di non dimenticare la mia debolezza, ma di farne occasione di umiltà e misericordia nell’incontro con i fratelli. Grazie Signore Gesù: Tu non ci condanni, ma ci salvi!