Messalino di Lunedì 3 Ottobre

Messalino di Lunedì 3 Ottobre

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (1,6-12)

Fratelli, mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!
Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

* Paolo non cerca il favore degli uomini, non cerca di piacere agli uomini adattandosi alle loro esigenze, a svantaggio della verità. Da quando s’è convertito, è al servizio di Cristo e non cerca nessun vantaggio personale, come invece fanno i suoi avversari (cf. 4,14).

 

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 110)
Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza.

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano.

Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
eseguiti con fedeltà e rettitudine.

Mandò a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile è il suo nome.
la lode del Signore rimane per sempre.

 

 

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia. Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (10,25-37)

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

* Il comandamento dell’amore di Dio (Dt. 6,5) lega l’uomo a Dio fin nell’intimo. Unito a questo comandamento è quello dell’amore del prossimo (Lev. 19,18). Come misura dell’amore del prossimo viene stabilito l’amore di sé.

 

 

Spunti di Riflessione

Due amori inscindibili
Il Samaritano è il simbolo stesso di Gesù. Egli si è piegato sull’umanità ferita, ha versato l’olio e il vino dei sacramenti sulle piaghe del peccato; ha condotto l’umanità nella Chiesa, albergo sulla strada dei secoli, affidandogliene la cura; ha sborsato il prezzo che è il suo sangue e ha promesso, al suo ritorno, cioè nell’ultimo giorno della Parusìa, di pagare tutto. La parabola si chiude con l’avvertimento di Gesù: «Va’ e anche tu fa’ così».

Trascurare chi ci è vicino vuol dire trascurare tutta l’umanità, vuol dire non amare l’uomo, non amare l’umanità. Fare attenzione a chi sta vicino vuol dire fare attenzione a tutta l’umanità, perché nella massa dell’umanità c’è lo stesso valore che è nel singolo. Cos’è che dà valore a tutta l’umanità, a tutta la massa? Ciò che dà valore al singolo.

Diceva Gesù a un’anima santa: «Ti prego: non beffeggiare e non scherzare mai su nessuno. Io non ho mai beffeggiato, né scherzato nessuno. Perché? Perché - dice - qualsiasi, anche il più umile, anche il più scorbutico è sempre un re decaduto. E non si scherza, non si beffeggia con un re decaduto. Ha una regalità, perché è oggetto dell’amore del Padre».

Una volta S. Caterina da Siena, da una finestrella vide un mendicante steso all’angolo della via. Mentre recitava le sue preghiere - scrive lo Joergensen nella sua agiografia - l’immagine di quel poverello esposto al freddo non la lasciò un istante. Infine, non potendo più resistere, corse in cucina a prendere del pane per deporlo presso il dormiente. Lo trovò invece sveglio e assai infreddolito: «Non avreste qualcosa per coprirmi?», chiese. Per tutta risposta, Caterina si tolse il mantello nero della Penitenza e glielo diede, rammaricandosi di non poter dargli anche le vesti, per via della gente, e alla notte seguente Gesù le comparve in visione dicendole, compiaciuto:
«Figlia mia, oggi hai coperto la mia nudità: per questo io ti rivesto ora del mantello d’oro della carità». D’allora in poi Caterina non soffrì mai più freddo, e anche nel più crudo inverno «poteva andar in giro vestita di leggero». Il calore della Grazia la riparava sempre.

«- L’uomo è un Dio che comincia” (Vicenzo Gioberti).

- Per ricevere a due mani dalla Provvidenza, bisogna dare a quattro mani ai poveri” (Don L. Guanella).

- Il Cristianesimo non è una dottrina, non è una teoria di ciò che sarà nell’anima umana, ma è la descrizione di un evento reale nella vita di un uomo” (Ludwig Wittgenstein).

- Bisogna riempire di carità e di fede i solchi che dividono gli uomini” (B. L. Orione).

 

La Parola per me, Oggi

L’amore non è impossibile, la generosità totale non è utopia, il buon senso - manifestato nella parabola dal sacerdote e dal levita – è solo il manto dell’inerzia e dell’egoismo. C’è una religiosità fredda che si preoccupa delle cose di Dio e ignora l’immagine più alta e più viva di Dio presente sulla terra, cioè l’uomo. È quella pratica religiosa che Gesù ha spesso bollato di ipocrisia.

 

La Parola si fa Preghiera

«Signore, dicono che l’amore sia una prova della tua esistenza: forse è per questo che io non ti ho incontrato: non sono mai stato amato in modo da sentire la tua presenza. Signore fammi incontrare un amore che mi porti a te, un amore sincero, disinteressato, fedele e generoso che sia un poco l’immagine tua!». (Preghiera di Agostino, un giovane abbandonato dai genitori e cresciuto nel Centro Salesiano di Arese. Il giovane è morto di incidente, a 16 anni).

 

Il Mio Rosario 

Quel Dio che non poteva essere raggiunto o visto, nemmeno pensato o immaginato, Tu Maria lo concepirai e lo abbraccerai, lo genererai e lo chiamerai per nome.

Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.

 

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