Messalino di Martedì 10 Gennaio
Dalla Lettera agli Ebrei (2,5-12)
Fratelli, non certo a degli angeli Dio ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi, in un passo della Scrittura qualcuno ha dichiarato:
«Che cos’è l’uomo perché di lui ti ricordi
o il figlio dell’uomo perché te ne curi?
Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli,
di gloria e di onore l’hai coronato
e hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi».
Avendo sottomesso a lui tutte le cose, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Al momento presente però non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo:
«Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
in mezzo all’assemblea canterò le tue lodi».
* L’abbassamento del Cristo, durante la vita terrena, a uno stadio inferiore agli angeli. Egli vede in questo la sottomissione alle leggi dell’esistenza, compresa la morte.
Salmo Responsoriale (dal Sal 8)
Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.
O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
Canto al Vangelo (cfr 1Ts 2,13)
Alleluia, alleluia. Accogliete la parola di Dio non come parola di uomini, ma, qual è veramente, come parola di Dio. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Marco (1,21b-28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
* Gesù è il Messia che libera dal Maligno e guarisce. Gesù lo domina perché è Luce divina; la sua grandezza, di ordine spirituale, sfugge alla folla ma non al demonio che vede le realtà spirituali.
Spunti di Riflessione
«Taci! Esci da lui!»
«Insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi». Gesù, invitato dal capo sinagoga, impartisce il suo insegnamento. È una dottrina nuova data con autorità, perché Gesù è Parola e azione. Parola piena, vera, perché veicola lo Spirito, e immette, con efficacia nuova, nel mondo di Dio.
«Io so chi tu sei: il Santo di Dio». In Gesù, Dio è presente a Cafarnao, città impura agli occhi dei Giudei puritani. Marco sottolinea come il Signore attacca il male alla radice. Lo spirito del male chiamando Gesù “Santo di Dio” finge di avere potere su di lui, proprio come noi oggi crediamo di aver potere su ciò che la scienza ci permette di nominare. Egli usa invece questo titolo per fuorviare la folla, avida di prodigi. Tuttavia deve ammettere che si trova di fronte a un potere superiore a lui.
La giornata di Gesù presenta come prima azione la liberazione di un ossesso: la vittoria sul dominio di satana è l’aspetto più importante dell’opera di Gesù. Dove Egli appare si dissolve quella potenza malefica che incancrenisce l’uomo nel suo peccato.
E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da quell’uomo». E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. La potenza della parola di Gesù scaccia il demonio, perché tra Dio e il male c’è incompatibilità totale. Satana è spirito, quindi inafferrabile per l’uomo e a lui superiore; immondo, quindi in opposizione a Dio, che è Santo. Satana possiede sette teste, dice l’Apocalisse, e tenta con grande successo l’uomo al male, perché è invidioso della sua chiamata alla felicità.
La Parola per me, Oggi
Gesù libera dal potere di satana. Ma gli uomini sono disposti ad accettare la libertà di Cristo? Se vi sono i discepoli che lo seguono, vi sono però altri, la massa, che si limitano all’entusiasmo inconcludente e alle belle parole. La gente per Marco è sempre una massa che vive nell’indecisione e spesso preferisce una schiavitù comoda a una libertà esigente. Ma il discepolo non può essere così.
La Parola si fa Preghiera
Signore, io riconosco la tua autorità e la professo di fronte al mondo visibile ed invisibile. Io credo che la forza che proveniva da te, emana sempre dal tuo corpo che è la Chiesa; Signore, io credo nella potenza della tua parola proclamata nella Chiesa, io credo nella forza soprannaturale comunicata da tutti i sacramenti e, in particolare, dall’Eucaristia, pane quotidiano e sostanziale. Signore, tu vivi in mezzo a noi.