Messalino di Martedì 14 Novembre

Messalino di Martedì 14 Novembre

 

Dal libro della Sapienza (2,23 - 3,9)

Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
Agli occhi degli stolti parve che morissero,
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità.
In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,
perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.
Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,
come scintille nella stoppia correranno qua e là.
Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli
e il Signore regnerà per sempre su di loro.
Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

* Come si spiega che la morte ghermisce l’uomo? A causa della misteriosa associazione che l’aggancia al peccato. E il peccato da dove viene? Dal diavolo che, invidioso, ha fatto penetrare il peccato nel mondo (Cf. Gn 3).

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 33)
Benedirò il Signore in ogni tempo.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.

Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.

 

Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia. Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (17,7-10)

In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

* Mentre Dio non deve nulla all’uomo, quest’ultimo è debitore di tutto a Dio. Anche quando il servo ha fatto tutto ciò che gli era stato imposto, non ha compiuto nulla più che il suo dovere.

 

Spunti di Riflessione

Siamo semplicemente servi

* «Siamo servi inutili». Non è esatto, perché lo schiavo che fa il suo servizio non è «inutile»! In greco si usa una parola che significa «inutile» o «senza utile», cioè senza guadagno. Si può tradurre: «siamo semplicemente schiavi». Significa che non facciamo il nostro lavoro per guadagno o per utile, ma per dovere e gratuitamente: semplicemente perché siamo suoi e apparteniamo a lui. Chi «ara o pascola», non lo fa per turpe motivo di lucro (1Pt 5,2), ma perché spinto dall’amore del suo Signore morto per tutti (2Cor 5,14). Il ministero apostolico è di sua natura gratuito, perché rivela la fonte da cui scaturisce: «gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Per Paolo la ricompensa più alta è annunciare gratuitamente il Vangelo (1Cor 9,18). L’apostolo è associato al ministero di grazia e di misericordia del suo Signore per il mondo. Origine del suo servizio è la fede, come esperienza personale di colui che lo ha amato e ha dato se stesso per lui (Gal 2,20). Per questo, a differenza del fratello maggiore, non è più nella logica del dare/avere, ma in quella del dono gratuito. L’amore sperimentato lo rende libero di servire come il suo Signore.

 

La Parola per me, Oggi

Per l’operaio che incomincia a costruire il mondo, il mondo incomincia ogni giorno. Chi crede non ha un privilegio su cui dormire, bensì è chiamato all’esaltante e scomoda missione di proporre l’amore stesso di Dio: con tutti i rischi che comporta quaggiù, ma con la certezza che non delude: per fede, evidentemente.

 

La Parola si fa Preghiera

Signore Dio, insegnaci a vivere di fede. Fa’ crescere il seme che hai deposto in noi il giorno del nostro battesimo, perché lavoriamo con tutto l’impegno, senza aspettare altra ricompensa che la gioia di poter essere al servizio di Gesù Cristo, tuo figlio e nostro Signore.

 

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