Messalino di Martedì 15 Marzo

Messalino di Martedì 15 Marzo

 

Dal libro del profeta Isaia (1,10.16-20)

Ascoltate la parola del Signore,
capi di Sòdoma;
prestate orecchio all’insegnamento del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
«Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l’oppresso,
rendete giustizia all’orfano,
difendete la causa della vedova».
«Su, venite e discutiamo
– dice il Signore.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato».

* Non c’è colpa che esaurisca il perdono divino, a condizione di pentirsi e cambiare vita. Se non c’è questa volontà di rinnovamento, allora avviene una rottura: il popolo di Giuda sarà divorato dalla spada degli Assiri.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 49)
A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.

Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.

 

Canto al Vangelo (cfr Ez 18,31)
Lode e onore a te, Signore Gesù. Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Lode e onore a te, Signore Gesù.

Dal Vangelo secondo Matteo (23,1-12)

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

* I farisei sono doppi, fanno della Legge un giogo “insopportabile” per gli altri, ma sono indulgenti con se stessi nel rispettarla; agiscono per essere visti e lodati, si fanno chiamare “maestri”.

 

Spunti di Riflessione

L’umiltà dei discepoli
«Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo». È effettivamente più grande colui che si mostra servo nelle azioni: ecco l’umiltà delle azioni, delle opere. Aveva parlato delle opere degli orgogliosi, opere fatte puramente per farsi ammirare: adesso Gesù parla delle opere dei suoi discepoli che devono essere azioni di umile servizio. Il vero amore è dono; amore-dono, servizio. Poi l’umiltà del cuore. Dirà Gesù: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore», cioè nei pensieri. «Chi invece si esalterà, (chi nei propri pensieri non fa che carezzarsi, ergersi un piedistallo di onorificenza, considerarsi al centro di tutto il proprio compiacimento, chi nel pensiero non fa che adularsi), sarà umiliato»: Dio lo abbasserà. «Chi si umilierà (chi nel pensiero è umile; e l’umiltà è la verginità del cuore) sarà esaltato»: Dio l’innalzerà.
Umiltà nel servizio, umiltà nel pensiero. Abbiamo un Maestro che è lo Spirito Santo, un Maestro che è Gesù: «Venite a scuola da me, dice, imparate da me che sono mite (carità) e umile di cuore». Umilissima, straordinariamente umile, di un’umiltà che è intelligenza, apertura, recettività, fu la Madonna, la Madre di Gesù.

 

La Parola per me, Oggi

Sulla strada di Gesù sono chiamato ad essere l’ultimo di tutti e non il maestro, a mettere da parte ogni ambizione, a servire invece di essere servito e a restare «fratello tra i fratelli», «inutile servo».

 

 

La Parola si fa Preghiera

Padre, Signore del cielo e della terra, tu vuoi che gli uomini seguano una sola guida e si mettano alla scuola di uno solo maestro, il tuo Figlio prediletto. Aiutaci a distaccarci dai pensieri effimeri, per volgerci al maestro unico che libera veramente pur invitando a diventare suoi servitori, Gesù Cristo, nostro Signore.

 

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