Messalino di Martedì 15 Ottobre

Messalino di Martedì 15 Ottobre

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (1,16-25)

Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

* Soltanto alla luce della verità, del Vangelo del Signore crocifisso e risorto, appare manifesto che nella dissolutezza della vita umana si afferma fin d’ora l’ira di Dio. Ma tanto i Giudei quanto i pagani possono sfuggire a questa ira con la loro conversione (cfr 1Ts 1,9-10).

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 18)
I cieli narrano la gloria di Dio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

 

Canto al Vangelo (Eb 4,12)
Alleluia, alleluia. La parola di Dio è viva, efficace; discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (11,37-41)

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

* È errore dare tanto valore alla purità esteriore delle stoviglie, invece che essere attenti alla purezza morale del proprio intimo. In quanto creatore della coscienza, Dio ha diritti anche su questa. Egli esige che l’uomo si doni totalmente a lui.

 

Spunti di Riflessione

Il fariseo
I farisei pongono la vera pietà nelle pratiche esteriori e non nella coscienza. Dio non è semplicemente il creatore del di fuori, delle cose visibili, ma anche del di dentro, del cuore umano, della coscienza, attraverso la cui disposizione tutto diventa buono o cattivo.
Fariseo significa «separato». Questa separazione dal resto del mondo è da lui desiderata e fatta per potersi costruire un mondo a parte, in cui vivere con purezza secondo tutte le esigenze esplicite e implicite della Legge. Il fariseo in Luca ha due caratteristiche: «presume di essere giusto», e «nientifica gli altri» (18,9). A questo ne aggiunge una terza, comune a tutti: ama il denaro (16,14), senza il quale nessuna presunzione è in grado di farsi valere! Egli si vanta davanti a Dio e agli uomini, rubando la gloria di Dio e disprezzando i fratelli. È uno che ha sostituito la misericordia di Dio con la propria impeccabilità. Invece di porre Dio e il suo amore al proprio centro, ha posto se stesso e l’amore della propria figura al centro di tutto. Anche Dio è funzionale alla sua bontà.

 

La Parola per me, Oggi

La purezza dell’intimo si ottiene mediante elemosine, mediante l’amore che si concretizza in opere. Il contenuto dei bicchieri e dei piatti deve essere dato in elemosina: così tutto sarà puro. Ciò che Dio esige dall’uomo è un cuore puro.

 

La Parola si fa Preghiera

Liberami, Signore, dalla sottile trappola delle apparenze. Spogliami dal perbenismo superficiale e rendimi autentico, fino in fondo.

♦ Il Mio Rosario
«L’insistenza di questa preghiera la rende simile al linguaggio ripetitivo della lode, prediletta dai mistici» (André Frossard).
Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.

 

Condividi su: Facebook Twitter Google Plus