
Messalino di Martedì 20 Luglio
Dal libro dell’Esodo (14,21-23)
In quei giorni, Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
* È il momento decisivo del passaggio: un vento (ruàh = vento e Spirito) potente e asciugante rende praticabile alla maniera di un guado la traversata. «Israele vide la mano potente...». II passaggio del mare è divenuto così un «segno» di salvezza.
Salmo Responsoriale (Cant.: Es 15,8-17)
Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria.
Al soffio della tua ira
si accumularono le acque,
si alzarono le onde come un argine,
si rappresero gli abissi nel fondo del mare.
Il nemico aveva detto:
«Inseguirò, raggiungerò,
spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;
sfodererò la spada,
li conquisterà la mia mano!».
Soffiasti con il tuo alito:
li ricoprì il mare,
sprofondarono come piombo
in acque profonde.
Stendesti la destra:
li inghiottì la terra.
Guidasti con il tuo amore
questo popolo che hai riscattato.
Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità.
Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia... Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Matteo (12,46-50)
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
* Aderire a Gesù equivale a fare la volontà del Padre Celeste. Grazie al Cristo che la rivela e ne rende il compimento urgente e possibile, la volontà del Padre Celeste può essere fatta subito e con gioia.
Spunti di Riflessione
Una famiglia per la famiglia
C’è un segno distintivo del discepolo di Gesù: l’adempimento effettivo della volontà di Dio. Chi porta questo distintivo è con ciò stesso anche suo «parente spirituale», gli è fratello e sorella e madre. Il legame del sangue, la parentela della famiglia e del ceppo naturale, il vincolo nazionale non sono decisivi per il regno di Dio. Attraverso tutti questi legami, per quanto stretti e profondi possano essere, passa, come una spada, l’esigenza del Dio vivente. È in rapporto a lui che ormai si distinguono parenti ed estranei, familiari e non. Avevamo pur udito che la parola di Gesù può penetrare come una spada fin nell’intimità della famiglia e qui dividere genitori e figli, figlia e madre, figlio e padre (10,34-36), e che il vincolo con lui deve prevalere sul vincolo con padre e madre (10,37). La Madre aveva sempre accettato le scelte del Figlio: non è dunque sua iniziativa questa di venirlo a distogliere dal proclamare la Buona Novella del Regno. Ecco la nuova “famiglia” di Gesù. Una famiglia che ricrea a fondo anche la famiglia naturale, la quale non può crescere e rinsaldarsi nella sua unità, se è fuori o contro la volontà di Dio. «Nella sua volontà è la nostra pace» (Dante). La funzione della maternità è legatissima all’adorazione e all’ascolto della Parola di Dio. E la maternità protegge il mondo. Ogni famiglia richiede un cuore femminile che ascolti la Parola e la metta in pratica per dare ancora Gesù al mondo.
La Parola per me, Oggi
Il messaggio di Gesù ha questa caratteristica: la volontà di Dio è la legge suprema che decide della vera appartenenza a lui, dell’essere suoi veri discepoli. Non possiamo dispensarci dall’effettivo adempimento della volontà di Dio, sostituendolo con una confessione puramente esterna di Cristo.
La Parola si fa Preghiera
Padre nostro che sei nei cieli, tu hai inviato il tuo Figlio unigenito per fare di noi i tuoi figli adottivi. Donaci di amarti al punto da volere sempre ciò che tu vuoi e da compierlo, come veri fratelli di Gesù Cristo, nostro Signore.


