Messalino di Martedì 6 Dicembre

Messalino di Martedì 6 Dicembre

 

Dal libro del profeta Isaia (40,1-11)

«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Una voce dice: «Grida»,
e io rispondo: «Che cosa dovrò gridare?».
Ogni uomo è come l’erba
e tutta la sua grazia è come un fiore del campo.
Secca l’erba, il fiore appassisce
quando soffia su di essi il vento del Signore.
Veramente il popolo è come l’erba.
Secca l’erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura per sempre.
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

* La missione del profeta consiste nel consolare il popolo di Dio annunciandogli la fine del castigo che gli pesa addosso e il ritorno meraviglioso nel paese nativo: “Voi tornerete pieni di gioia...”.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 95)
Ecco, il nostro Dio viene con potenza.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.

In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.

Esultino davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.

 

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia. Il giorno del Signore è vicino: egli viene a salvarci. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (18,12-14)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

* La sollecitudine e l’indulgenza pastorali sono volute da Dio. La comunità non deve tenere in poca considerazione le persone umili (i piccoli) e non deve pensare che la loro perdita non abbia importanza, ma al contrario deve curarsi proprio di loro seguendo l’esempio di Dio.

 

Spunti di Riflessione

La volontà del Padre
«In verità io vi dico: se riesce a trovarla...». Può accadere che nonostante tutta la sua buona volontà,  il pastore non riesca a riportare la pecora smarrita. Dio veglia sui piccoli che hanno creduto a Gesù, tanto che non vuole lasciarne perire alcuno; ma la sua buona volontà a loro riguardo suppone che essi vogliano lasciarsi salvare.
«Si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite». «Si rallegrerà»: la gioia di Dio è il ritrovarla. In S. Luca si legge espressamente che «ci sarà più gioia nel cielo per un solo peccatore che si pente, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentimento». Ciò non significa che Dio si compiaccia maggiormente per la conversione del peccatore che per la perseveranza del giusto; soltanto la conversione del peccatore dà al suo cuore quel moto, quel battito attuale che si chiama gioia, e che la perseveranza del giusto non potrebbe procurargli, precisamente perché abituale. Una madre prova più gioia per la guarigione di un figlio malato che per la buona salute degli altri, senza che si possa dire che essa ami più il primo che gli altri insieme. Gesù descrive il comportamento divino con tratti umani.
«Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda». «Volontà»: la volontà di Dio è amore. Dio vuole che tutti siano salvi. Non vuole che si perda «neanche uno solo di questi piccoli». Se li emarginate, se li disprezzate, li costringete quasi alla disperazione, perché si sconfortano, si sentono abbandonati.

 

La Parola per me, Oggi

Contempliamo oggi la tenerezza di questo Pastore che non si stanca di camminare in cerca di chi si smarrisce e vuole che «neanche uno solo di questi piccoli si perda». Questo ci spinge a cambiare il nostro atteggiamento verso tutti, in particolare i più deboli. È volontà del Padre che nessuno vada perduto. Fa’ attenzione oggi proprio a quella persona che di solito nemmeno guardi.

 

La Parola si fa Preghiera

Padre santo, tu vuoi che nessuno dei tuoi figli si perda: donaci di avere cura dei più deboli e smarriti, perché possiamo essere figli secondo il tuo cuore, nel dono e nel perdono reciproco.

 

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