Messalino di Martedì 6 Settembre

Messalino di Martedì 6 Settembre

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (6,1-11)

Fratelli, quando uno di voi è in lite con un altro, osa forse appellarsi al giudizio degli ingiusti anziché dei santi? Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se siete voi a giudicare il mondo, siete forse indegni di giudizi di minore importanza? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita! Se dunque siete in lite per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente che non ha autorità nella Chiesa? Lo dico per vostra vergogna! Sicché non vi sarebbe nessuna persona saggia tra voi, che possa fare da arbitro tra fratello e fratello? Anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello, e per di più davanti a non credenti! È già per voi una sconfitta avere liti tra voi! Perché non subire piuttosto ingiustizie? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? Siete voi invece che commettete ingiustizie e rubate, e questo con i fratelli! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomìti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio.

* Paolo non riesce a capacitarsi che i cristiani di Corinto continuino a regolare i loro litigi davanti a tribunali pagani, e cerca di convincerli a rinunciare a questa alienazione. E poi: perché dovrebbero sorgere delle difficoltà tra cristiani? Il reciproco perdono e la pazienza non sono sufficienti a regolare molti problemi?

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 149)
Il Signore ama il suo popolo.

Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questo è un onore per tutti i suoi fedeli.

 

Canto al Vangelo (Gv 15,16)
Alleluia... Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (6,12-19)

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

* Gesù chiama dodici persone; la vecchia discendenza naturale delle dodici tribù viene cancellata dal nuovo popolo di Dio che non forma un’unità di sangue e di razza, ma una società soprannaturale e spirituale. Al posto dei dodici figli di Giacobbe sono ora innalzati i dodici apostoli di Cristo.

 

Spunti di Riflessione

Una notte in preghiera
I nemici di Gesù stanno facendo un fronte unico. E Gesù forma un gruppo stabile tra i suoi: sceglie i dodici che saranno i suoi apostoli. Prima di questa decisione così importante Gesù trascorre un’intera notte in preghiera. Il premio Nobel Alexis Carrel ha queste parole riguardo alla necessità della preghiera:« La preghiera stampa un’impronta incancellabile nei nostri atti e nelle nostre sembianze. In coloro che sanno valutarla, la preghiera infonde un aspetto calmo, tranquillo; i lineamenti sereni, il comportamento limpido sono manifestazioni esterne della pace. Per di più nell’intimo dello spirito la preghiera accende una luce splendente; la preghiera fa comprendere gli errori, le vanità, le gelosie, l’avarizia. Intellettualmente chi è dominato dalla preghiera si fa più umile e così inizia la sua giornata di lavoro con lo slancio di un’anima che va verso la grazia. La preghiera è una forza che agisce sulla persona umana con la stessa concretezza ed efficacia con cui la forza di gravità agisce sulla terra. Durante la mia carriera di medico più di una volta ebbi occasione di vedere uomini che, nonostante fosse fallita in loro ogni specie di terapia, vincevano il male e dominavano la loro depressione con l’aiuto sereno della preghiera. Un miracolo nascosto e silenzioso avviene tutti i giorni, e tutte le ore, nel cuore di coloro che dalla preghiera attingono una perenne fonte di energia». Dodici Gesù chiama a sé i discepoli e tra questi ne sceglie dodici. L’iniziativa della scelta è tutta sua; è lui che chiama. Nessuno nella Chiesa può darsi o prendere da se stesso la vocazione. Dio chiama, e chiama in maniera concreta attraverso la Chiesa. I Dodici sembrano una piccola cosa di fronte alla vastità del mondo al quale sono inviati. Ma è stile costante di Dio operare tutto attraverso poco. La sua azione è sempre sacramentale: in un piccolo segno di amore, dona una realtà infinita, se stesso come amore. Questa sacramentalità, per cui l’infinito opera nella piccolezza, è necessaria perché Dio è infinito e l’uomo finito, ma fatto per l’infinito. Ma è anche necessaria per rispettare la libertà dell’uomo che Dio ama e dal quale vuole essere amato in libertà. Il piccolo non si impone: solo si propone e può essere accolto o meno.

 

La Parola per me, Oggi

Oggi, prima di ogni nostra azione, mettiamoci in preghiera, non tanto esponendo i nostri desideri ma ascoltando i desideri di Dio. La preghiera è l’unica forza per superare la “notte”.

 

La Parola si fa Preghiera

Dalla tua notte in comunione con il Padre nasce la comunità dei tuoi fratelli. Ti ringrazio, Signore, perché hai scelto persone comuni, ricche di cuore e di difetti, in modo che nessuno possa sentirsene escluso; se la tua Chiesa fosse perfetta, Signore, io ne uscirei, perché anche tu ne saresti fuori.

 

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