Messalino di Mercoledì 19 Ottobre
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (3,2-12)
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza. A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.
* Questo piano di salvezza indica la realizzazione del piano d’amore di Dio per mezzo della predicazione del Vangelo, cui è legato intimamente il ministero, il compito di Paolo. Alle generazioni precedenti esso era sconosciuto.
Salmo Responsoriale (Cant.: Is 12,2-6)
Attingete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Canto al Vangelo (Mt 24,44)
Alleluia... Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca (12,39-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
* Il carattere improvviso della Parusìa! Quello che costituisce un dovere per tutti è, a maggior ragione, una necessità per chi ha il peso della responsabilità, di un’opera, di un governo (cfr. 1Ts 5,12).
Spunti di Riflessione
Il buco nel muro
Le imprese ladresche condotte con lo stratagemma del “buco nel muro” erano note in tutto il mondo antico. Nel Medio Oriente le case dei cittadini meno ricchi non avevano altro cemento che il fango. Era facile quindi al ladro praticare il foro, raggiungere il tesoro e sottrarlo; tanto che il capo-famiglia stava spesso sveglio, nel buio della stanza, con l’orecchio teso per cogliere ogni minimo suono che rivelasse la presenza del ladro.
Gesù vi annette due significati di importanza unica: il primo, sull’instabilità dei beni terreni; l’altro, sulla precarietà della nostra stessa vita. Disponibilità, distacco, preghiera e soprattutto un grande amore per l’Assente sono le caratteristiche della vigilanza cristiana raccomandata da Gesù.
In piedi!
La nostra esistenza non sia ipnotizzata dal terrore, né si dissolva nello stordimento. Alla sobrietà lucida e attenta bisogna aggiungere la vigilanza e la preghiera. Il credente veglia nella notte del mondo. La paura non gli chiude gli occhi. In queste tenebre viene colui che l’uomo terrestre teme come un ladro e l’uomo spirituale desidera come lo sposo. La vigilanza è nutrita da una supplica costante, per non cadere nella tentazione finale di perdere la fede nella fedeltà del Signore. Tutto passerà, ma la sua Parola resta in eterno. Cerchiamo quindi di vivere giudiziosamente il tempo che ci è dato. Il giudizio futuro è operato qui e ora da noi, secondo il metro che usiamo per misurare gli altri.
La Parola per me, Oggi
Essere un servo fedele significa non perderci in noi stessi, negli affanni, nelle preoccupazioni meschine. Invece, comporta che tutta la vita sia orientata al ritorno del Padrone, rimanendo fedeli in un servizio amoroso.
La Parola si fa Preghiera
Conserva la luce ai nostri occhi, Signore, perché non si appesantiscano abbagliati da luci fatue. Rendici attenti e vigili perché, quando Tu verrai i nostri occhi si spalanchino nello stupore che supera ogni attesa e la nostra voce, impastata di preghiera, non sia che un grido di gioia senza più domande.
Il Mio Rosario
Solo nel cielo saremo uomini come Dio ci ha voluti da tutta l’eternità: a sua perfetta immagine e somiglianza. Maria insegnami a pensare spesso al Paradiso per costruirne un pezzetto anche qui sulla terra.
Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.