Messalino di Mercoledì 2 Marzo

Messalino di Mercoledì 2 Marzo

 

Dal libro del profeta Gioèle (2,12-18)

Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
“Dov’è il loro Dio?”.
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.

* Dopo il flagello delle cavallette, se il digiuno manifesta l’unanimità del popolo nella conversione (vecchi, fanciulli, lattanti, sposi, sacerdoti) e se questa conversione è vera, Dio può benedire il suo popolo.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 50)
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (5,20 – 6,2)

Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

* Tra il tempo della venuta di Cristo e quello del suo ritorno, c’è un tempo, breve, lasciato alla conversione. Tempo carico di prove e sofferenze, di comunione con la Croce di Cristo, tempo che è promessa di comunione con la sua vita.

 

Canto al Vangelo (cfr Sal 94,8)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6.16-18)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto;
e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

* Con sguardo di acuta penetrazione, Gesù svela l’opposizione tra la vera pratica della giustizia e quella falsa. Viene essa esercitata per amore dell’uomo, o per amore di Dio? Dietro le opere buone può nascondersi l’amore del proprio io.

 

Spunti di Riflessione

La debolezza del segno
«State attenti a non praticare la vostra giustizia (ciò chefate di bene) davanti agli uomini». A quale scopo? «Per essere ammirati da loro». Dunque stare attenti su questo. E quali sono queste opere buone? Ne nomina tre: elemosina, preghiera, digiuno. «Non suonare la tromba davanti a te», che tutti vedano, cioè non metterti in vista, non farti vedere. Primo suggerimento: nel nascondimento. E allora ci domandiamo: in questa Quaresima, perché non posso fare ogni giorno un piccolo servizio nascosto agli altri. Nascosto, che nessuno sappia niente, perché se suono la tromba, se mi faccio vedere, se mi metto in mostra sono come gli ipocriti. «Perché la tua elemosina resti nel segreto». Il dono deve essere segreto, è dono quanto più è nascosto. Più voi donate nascostamente, più siete.
«E quando pregate, non siate simili agli ipocriti ...»: amore verso Dio, il dialogo di amore con Dio. Prima ascoltarlo, poi dirgli quello che noi sentiamo.
«Per essere visti dalla gente». Vedete questo tentativo di essere al centro dell’attenzione degli uomini. No! «Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta...». In Quaresima: questa preghiera personale, zone di silenzio, zone di preghiera personale, tempi forti per la preghiera personale. «Nella tua camera», nella tua stanzetta, in un luogo privato dove sei solo. «Chiudi la porta»: tagliare tutte le comunicazioni. «E prega il Padre tuo, che è nel segreto», nel cuore. È una specie di camera blindata, un bunker... Prima chiudere la porta. «Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Ecco, questo amore verso il Padre, quand’è più bello? Quando è una specie di sogno ad occhi aperti; cioè, quando si entra nel profondo del cuore, si chiudono tutte le comunicazioni con gli altri e si è in colloquio con la persona amata. Solo lì. La preghiera è amore, è un dialogo di amore. «Quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto». Il profumo è l’amore. La testa: avere pensieri di amore, di donazione, non guardare a se stessi.
«Làvati il volto»: avere il volto, gli occhi puliti, lavati: lo sguardo agli altri, l’attenzione agli altri. «Perché la gente non veda che tu digiuni», cioè distogli l’attenzione da te stesso, metti tu l’attenzione agli altri.

Il Padre — dice Gesù — «vede nel segreto». Sì, perché nel segreto del nostro cuore Egli è una Presenza amante. È Lui, il suo colmarci “nel segreto” la motivazione di fondo del nostro compiere opere buone. «Non è quello che sei, e neppure quello che sei stato che Dio guarda con i suoi occhi di misericordia, ma ciò che tu hai desiderio di essere» (Anonimo del Medioevo).

 

La Parola per me, Oggi

Che bel programma per la Quaresima ci ha dato Gesù: una Quaresima vissuta
- nell’amore verso gli altri: nel servizio nascosto di chi sa donare senza poi pensarci più, senza attendere nulla, senza compiacersene;
- nell’amore verso Dio, cioè nella preghiera personale, con tempi forti per la preghiera personale, «nella tua camera», in un luogo privato, da soli, a porta chiusa, tagliando tutte le comunicazioni;
- nell’amore verso se stessi: nella mortificazione;
«profumati la testa e lavati il volto», cioè donati e fa’ attenzione agli altri, regala il tuo sorriso, senza mettere in evidenza il tuo digiuno.

 

La Parola si fa Preghiera

Noi ti benediciamo, o Dio, in questo giorno che comincia,per il periodo santo della Quaresima, che tu ci concedi in preparazione alla Pasqua. Portaci, attraverso il digiuno, ad avere fame di te e a non essere schiavi delle creature. Insegnaci, attraverso la preghiera e il silenzio, a trovare nella croce di tuo Figlio il nostro riposo e la nostra gioia.

 

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