Messalino di Mercoledì 28 Agosto

Messalino di Mercoledì 28 Agosto

 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (3,6-10.16-18)

Fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, vi raccomandiamo di tenervi lontani da ogni fratello che conduce una vita disordinata, non secondo l’insegnamento che vi è stato trasmesso da noi.
Sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi.
Il saluto è di mia mano, di Paolo. Questo è il segno autografo di ogni mia lettera; io scrivo così. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.

* Ingannati da una falsa attesa dell’escatologia parecchi membri della comunità si abbandonano a vane chiacchiere rifiutandosi di lavorare e contando sulla carità per vivere (cfr 1 Ts 4,10; 5,14). La sanzione per questi oziosi è netta: i cristiani non dovranno aver relazione con loro (v. 6-14); verranno loro tagliati i viveri nella speranza che li lasci presto la pigrizia. Ma prima di arrivare a questa misura, Paolo esorta ancora una volta i colpevoli a prendere coscienza del valore del lavoro.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 127)
Beato chi teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!

 

Canto al Vangelo (1Gv 2,5)
Alleluia, alleluia. Chi osserva la parola di Gesù Cristo, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (23,27-32)

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e
farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

* I Giudei del tempo di Gesù costruivano dei monumenti espiatori alla memoria dei loro grandi antenati uccisi dal loro popolo: costruendo quei monumenti ipocriti, i farisei commettono precisamente il crimine fustigato dai profeti ai loro padri: non hanno che le apparenze esterne della religiosità e lo mostreranno «colmando la misura dei loro padri» con l’uccisione di Gesù.

 

Spunti di Riflessione

Il peccato

* Continua l’invettiva di Gesù nei confronti di scribi e farisei, finalizzata a scrollare la loro durezza di cuore. Tenta di strapparli in una maniera forte dalle loro convinzioni sbagliate.

* Ipocriti vuol dire falsi. Va alla radice del loro peccato, della loro situazione: l’interno, il cuore. È lì che ha sede l’ipocrisia, la falsità. Il peccato, che parte dal cuore, vi torna penetrandovi e provocando una dissociazione; o, per usare una parola marxista, una alienazione. Alienazione di noi stessi, alienazione con i fratelli, con gli altri uomini. Il peccato ci dissocia da Dio, dagli altri, in noi stessi.

* Si arriva ad una adorazione di sé stessi fino al disprezzo di Dio. E questo produce in noi una tenebra che si nidifica nel cuore e che ogni giorno si compone in banchi di nebbia, e la luce di Dio deve lottare ogni giorno contro queste tenebre fitte. Purificare il cuore! Più che purificare l’esterno, purificare l’interno, dove si può accumulare il putridume. Noi conosciamo la forza potentissima di un’idea: un pensiero accarezzato prima o poi esplode. Gesù è venuto per farci un cuore nuovo. Sono le profezie di Ezechiele, di Isaia, di Geremia che parlano di questo cuore nuovo. Prima di fare «cieli nuovi e terra nuova» il cuore dell’uomo deve essere rinnovato. Paolo dirà «nuova creatura».

 

La Parola per me, Oggi

La prudenza e la vigilanza di oggi saranno poi tramutate nella gioia. La nostra vita, vissuta concretamente su questa terra con prontezza, dovrà avere sempre un riferimento che non sia su questa terra ed un desiderio di eternità che sovrasta tutti i nostri piani.

 

La Parola si fa Preghiera

La tua grazia, Signore, ci impedisca di diventare sepolcri imbiancati, belli a vedersi ma pieni di corruzione. Rendici trasparenti come l’acqua, leali con i fratelli e con te, che conosci il nostro cuore e vuoi colmarlo della tua presenza per i secoli dei secoli.

 

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