Messalino di Mercoledì 28 Settembre

Messalino di Mercoledì 28 Settembre

 

Dal libro di Giobbe (9,1-12.14-16)

Giobbe rispose ai suoi amici e prese a dire:
«In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio?
Se uno volesse disputare con lui,
non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille.
Egli è saggio di mente, potente di forza:
chi si è opposto a lui ed è rimasto salvo?
Egli sposta le montagne ed esse non lo sanno,
nella sua ira egli le sconvolge.
Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
Comanda al sole ed esso non sorge
e mette sotto sigillo le stelle.
Lui solo dispiega i cieli
e cammina sulle onde del mare.
Crea l’Orsa e l’Orione,
le Pléiadi e le costellazioni del cielo australe.
Fa cose tanto grandi che non si possono indagare,
meraviglie che non si possono contare.
Se mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non mi accorgo.
Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: “Cosa fai?”.
Tanto meno potrei rispondergli io,
scegliendo le parole da dirgli;
io, anche se avessi ragione, non potrei rispondergli,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
Se lo chiamassi e mi rispondesse,
non credo che darebbe ascolto alla mia voce».

* Questo quadro della potenza divina mostra quanto sia ridicola la pretesa di Giobbe di intentare un processo a Dio. Come può l’uomo discutere con un Dio simile? Anche se ha dalla sua parte il diritto, come può dimostrarlo?

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 87)
Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.

Tutto il giorno ti chiamo, Signore,
verso di te protendo le mie mani.
Compi forse prodigi per i morti?
O si alzano le ombre a darti lode?

Si narra forse la tua bontà nel sepolcro,
la tua fedeltà nel regno della morte?
si conoscono forse nelle tenebre i tuoi prodigi,
la tua giustizia nella terra dell’oblio?

Ma io, Signore, a te grido aiuto
e al mattino viene incontro a te la mia preghiera.
Perché, Signore, mi respingi?
Perché mi nascondi il tuo volto?

 

Canto al Vangelo (cfr Fil 3,8-9)
Alleluia... Tutto ho lasciato perdere e considero una spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (9,57-62)

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

* Luca riporta tre incontri di Gesù con uomini che vogliono diventare suoi discepoli. Per tre volte la parola di Gesù deve chiarire ciò che viene richiesto ai messaggeri del regno di Dio.

 

Spunti di Riflessione

Tre scene di vocazione
Gesù chiama. Il punto culminante di ogni chiamata è l’esigenza di Gesù, la voce di Gesù. È Lui che chiama.
Probabilmente un giovane, entusiasta per gli insegnamenti di Gesù e incantato gli si offre: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù subito gli prospetta le difficoltà che lo attendono: Non avrà una vita onorata, non avrà una vita ordinata, non avrà un posticino tranquillo, dovrà vivere come un esiliato, come Gesù che è continuamente braccato; dovrà andare da un posto all’altro. Ci pensi sopra. Gesù non gli nasconde niente. Gli dice: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Il solo entusiasmo per Gesù non è sufficiente. Bisogna pensarci su, prendere una decisione prospettandosi tutte le difficoltà e asprezze connesse a tale compito. Non è cosa facile. Ci vuole una generosità profonda, ci vuole l’aiuto dello Spirito Santo.
«Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio». Tutto deve passare completamente in secondo piano quando Gesù chiama al suo servizio. La chiamata di Gesù non ammette dilazioni. Chi si volta indietro, non è adatto per il Regno di Dio; non è adatto ad annunciare Gesù; a evangelizzare.
Tre scene: ma ci dicono quanto Gesù sia totalitario. Vuole tutto; vuole il cuore umano fino in fondo, ma promette cose stupende, dà una gioia immensa. La nostra vita è brevissima. È necessario seguire Gesù, se si vuole godere una pace profonda.

Santa Teresa del Bambino Gesù aveva predilezione per un santo: il venerabile Teofilo Vénard. Teofilo che morì nel Vietnam, quand’era bambino sentì la chiamata di Gesù. La sentì come una specie di voce che veniva dalle profondità del suolo. Teofilo si chinava, metteva l’orecchio a terra come fanno gli indiani quando vogliono sentire il galoppo dei cavalli lontani; poi si alzava e diceva alla mamma: «Sento dall’altra parte del mondo i cinesi che mi chiamano».
Era la chiamata di Gesù. Tutta la vita dipende da qualche “sì” o da qualche “no”, detto nell’adolescenza o nella fanciulezza; nell’età più bella, più generosa.

 

La Parola per me, Oggi

Dio è davvero il più grande amore nella mia vita? Per rispondere con sincerità mi fermerò a esaminare con attenzione le mie giornate e i miei interessi, prendendo seriamente l’impegno di dare più spazio alla preghiera, per imparare a mettere ogni cosa al posto giusto.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, rendimi libero da legami sentimentali e materiali che ostacolano il mio cammino verso il Regno dei Cieli, e fa’ che riesca a dare ad ogni cosa il giusto posto.

 

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