Messalino di Mercoledì 30 Marzo
Dal libro del profeta Isaia (49,8-15)
Così dice il Signore:
«Al tempo della benevolenza ti ho risposto,
nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo,
per far risorgere la terra,
per farti rioccupare l’eredità devastata,
per dire ai prigionieri: “Uscite”,
e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”.
Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
e su ogni altura troveranno pascoli.
Non avranno né fame né sete
e non li colpirà né l’arsura né il sole,
perché colui che ha misericordia di loro li guiderà,
li condurrà alle sorgenti d’acqua.
Io trasformerò i miei monti in strade
e le mie vie saranno elevate.
Ecco, questi vengono da lontano,
ed ecco, quelli vengono da settentrione e da occidente
e altri dalla regione di Sinìm».
Giubilate, o cieli,
rallégrati, o terra,
gridate di gioia, o monti,
perché il Signore consola il suo popolo
e ha misericordia dei suoi poveri.
Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.
* Il grande ritorno dall’esilio del popolo di Israele è opera dell’amore indefettibile di Dio per il suo popolo. Dio è fedele all’uomo non perché l’uomo se lo merita, ma per un puro dono gratuito.
Salmo Responsoriale (dal Sal 144)
Misericordioso e pietoso è il Signore.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Canto al Vangelo (cfr Gv 11,25.26)
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio! Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore, chiunque crede in me non morirà in eterno. Gloria e lode a te, o Cristo...
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,17-30)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
* Tutta l’opera del Figlio deriva dal Padre, il Figlio vede nel Padre infinitamente di più di quello che gli uomini comprendono. Il Padre e il Figlio sono una cosa sola non solo nell’essere ma anche nell’operare.
Spunti di Riflessione
«Io non ti dimenticherò mai»
Dio è Padre «da cui ogni paternità prende nome», ricorda San Paolo. Ogni cristiano che sente questa certezza di essere amato da Dio, prosegue la sua vita pieno di gioia. Nessuna prova lo può scuotere, non gli può rapire la gioia. Ha la certezza di essere amatissimo da Padre. Scopre allora che nulla capita a caso, ma tutto è voluto, permesso, guidato dall’Amore del Padre. Allora Dio ci rende capaci a tutto; ci fa traboccare di forza. Allora noi «stravinciamo in Colui che ci ha amati» (S. Paolo).
«Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato... è passato dalla morte alla vita». L’azione della Parola si esercita al presente e al futuro. Ricevendo la Parola, i credenti sono già passati da morte a vita; mentre coloro che la rifiutano rimangono nel loro stato di morte, e non risorgeranno che all’ultimo giorno per la loro dannazione. C’è una vita che è morte, alla quale si può sfuggire accogliendo la Parola del Salvatore: «Chi crede in me, anche se morto, vivrà» (Gv 11,25); e c’è una morte che non è la perdita della vera vita.
La Parola per me, Oggi
Già oggi, adesso, noi ci troviamo contemporaneamente davanti al giudizio e alla misericordia di Dio, che ci sono dati in Gesù Cristo. Ma Gesù ci porta la remissione dei peccati, la guarigione del male e il ritorno alla vita, alla vita che abbiamo ucciso o affievolito in noi.
La Parola si fa Preghiera
Signore Gesù, tu sei il Verbo di Dio Padre in tutta la tua umanità. Insegnami come vedere le tue azioni e vivere in conformità ad esse, come nel corso della tua vita terrena tu hai contemplato l’azione del Padre che è nei cieli, e hai agito in conformità con essa. Insegnami a compiere la volontà di Dio.