Messalino di Sabato 16 Giugno

Messalino di Sabato 16 Giugno

 

Dal primo libro dei Re (19,19-21)

In quei giorni, Elìa, [disceso dal monte di Dio, l’Oreb] trovò Elisèo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo.
Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
Allontanatosi da lui, Elisèo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.

* Una chiamata di questo genere legava severissimamente il discepolo al suo maestro. Il discepolo doveva vietarsi qualsiasi sguardo indietro sui suoi, sacrificare la propria professione e i propri mezzi di sostentamento per mettersi al seguito del maestro.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 15)
Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

 

Canto al Vangelo (Sal 118,36)
Alleluia, alleluia. Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti; donami la grazia della tua legge. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo (5,33-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “non giurerai il falso, ma adempirai verso il signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”; “no, no”; il di più viene dal maligno».

* Bisogna essere veritieri fino alle radici del sentimento e del pensiero; allora ogni di più sarà superfluo.

 

Spunti di Riflessione

Non spergiurare. Simulazione e dissimulazione
Due sono i motivi, uno negativo e uno positivo, che inducono le persone a fare giuramento. Il motivo negativo è la triste esperienza dell’inaffidabilità degli uomini quando parlano senza testimoni. Infatti i tribunali esigono sempre dei testimoni, e secondo il diritto ebraico dovevano essere almeno due. Il motivo positivo è quando in un giuramento si chiama a testimone Dio stesso. Chi giura davanti a Dio, confessa la fede nell’onniscienza divina e la certezza che Dio non si lascia offendere impunemente. Lo spergiuro invece chiama Dio a testimone per convalidare una bugia.
Giustamente la gente teme di giurare il falso per paura della punizione che verrà dopo. Ma giurare di per sé non è sbagliato. Praticano il giuramento gli Ebrei nell’Antico Testamento (Gen 50,5), giura Gesù (Mt 26,63), prescrive in certi casi il giuramento anche il diritto canonico. Ma il giuramento deve essere espressione della fede che Dio è dovunque, che vede tutto e interviene in favore dei giusti.

«È un privilegio di noi uomini il poter esprimere con la bocca i sentimenti del cuore e indicare, con le parole della bocca, i segreti pensieri del nostro spirito. Che altro è dunque la bocca dell’uomo, se non quasi il santuario della parola, la fonte del discorso, il palazzo della loquela, il tesoro della volontà?» (S.Ambrogio).

 

La Parola per me, Oggi

Quanti tacciono il loro impegno cristiano in un ambiente ostile, per strappare un posto vantaggioso, o per mille altre ragioni, per amor proprio, quando basterebbe un po’ più di coraggio, un po’ più di fede, un po’ più di amore e di fiducia in Gesù per non temere di restar fedeli alla sua verità. «Tutte le cose nascoste saranno rivelate un giorno». Ci pensi ogni tanto?

 

La Parola si fa Preghiera

Signore, Dio nostro, donaci lealtà, rettitudine di cuore e misura nella parole. Allora non avremo bisogno di prenderti come testimone della verità di quello che diciamo, perché parleremo sempre con sincerità, come ci ha insegnato Gesù.

 

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