Messalino di Sabato 17 Giugno

Messalino di Sabato 17 Giugno

 

Dal libro del profeta Isaia (61,9-11)

Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,
la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno
che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo che si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti.

* Dio riveste Sion (cioè il popolo santo) di abiti di salvezza; lo fascia di un manto di santità. La comunità sfavilla come una sposa adorna di gioielli o come uno sposo che, col suo diadema-turbante, somiglia a un sacerdote pontificante: ecco Gerusalemme avvolta di splendore.

 

Salmo Responsoriale (Cant.: 1 Sam 2,1.4-8)
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.

L’arco dei forti s’è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.

Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria.

 

Canto al Vangelo (Cf. Lc 2,19)
Alleluia, alleluia. Beata la Vergine Maria: custodiva la parola di Dio, meditandola nel suo cuore. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (2,41-51)

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

* «Ma essi non compresero... ». Maria e Giuseppe non erano al corrente dei piani di Dio; erano pellegrini della fede. Perciò dovevano stupirsi e meravigliarsi continuamente di ciò che accadeva e trovare in tutti questi avvenimenti il coraggio per credere più intensamente e conoscere più profondamente il mistero di Gesù.

 

Spunti di Riflessione

«Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore»
* Maria, che ancora non capisce, è modello della Chiesa: «Custodisce attraverso il tempo» (questo è il significato del verbo) questi detti, come un seme che crescerà. Dopo aver portato il Figlio nel grembo, ora lo porta nel cuore e diviene realmente madre (Cf. Lc 8,21; 11,28), come la Chiesa. Questa gestazione spirituale del cuore, tende a formare la statura piena del Cristo (Cf. Ef 4,13), quando per lui Dio sarà tutto in tutti (1Cor 15,28). «La Vergine conservava queste cose nel suo cuore: tutta la sua vita si può riassumere in queste parole! È dentro il suo cuore che ella è vissuta e in una tale profondità che lo sguardo umano non la può seguire» (Elisabetta della Trinità).

* Maria è tratteggiata nei primi due capitoli di S. Luca (Cf. anche 8,19ss e 11,27s) come l’ideale del credente. Nel suo modo di rapportarsi alla Parola, si vede traccia del metodo catechetico antico. Come lei anche il catecumeno non comprende subito il grande mistero dei tre giorni di Gesù col Padre. E come lei custodisce nel cuore le parole, le impara a memoria, anche se la loro comprensione ancora gli sfugge. In questo ricordo costante della Parola accolta, il cuore progressivamente si illumina nella conoscenza del Signore.

Tutti abbiamo sempre da imparare dalla nostra Madre celeste: la sua fede ci invita a guardare al di là delle apparenze e a credere fermamente che le difficoltà quotidiane preparano una primavera che è già iniziata in Cristo Risorto. Al Cuore Immacolato di Maria vogliamo attingere questa sera con rinnovata fiducia per lasciarci contagiare dalla sua gioia, che trova la sorgente più profonda nel Signore» (Benedetto XVI).

 

La Parola per me, Oggi

Oggi coltiverò un cuore pronto all’ascolto, consegnando al Signore le cose che, della mia vita, non capisco e che fatico ad accettare. Lascerò che sia solo Lui a parlare, tacitando in me le voci orgogliose del dissenso e i piagnucolii agitati dell’insofferenza.

 

La Parola si fa Preghiera

Donami, Signore, di coltivare la dimensione contemplativa della vita serbando nel cuore, intatta, la bellezza trasfigurante della Tua Parola che ogni giorno mi chiede di farsi carne nella mia piccola storia.

 

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