Messalino di Sabato 2 Giugno

Messalino di Sabato 2 Giugno

 

Dalla lettera di san Giuda apostolo (17,20-25)

Voi, o carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. Costruite voi stessi sopra la vostra santissima fede, pregate nello Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna.
Siate misericordiosi verso quelli che sono indecisi e salvateli strappandoli dal fuoco; di altri infine abbiate compassione con timore, stando lontani perfino dai vestiti, contaminati dal loro corpo.
A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e colmi di gioia, all’unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e per sempre. Amen.

* Necessità di vivere costantemente i fondamenti della vita cristiana: la fede, che preserva dall’eresia; la preghiera, ispirata dallo Spirito Santo e che aiuta a perseverare nell’amore di Dio e ad essere caritatevoli con coloro che vacillano nella fede; la speranza della vita eterna, frutto della misericordia di Gesù.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 62)
Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
all’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata,  senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

 

Canto al Vangelo (cf Col 3,16a.17c)
Alleluia, alleluia. La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza; tutto fate rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Marco (11,27-33)

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

* Grandi sacerdoti, scribi e anziani non hanno intuito il mistero della personalità di Gesù e per la prima volta osano chiedergli con che autorità egli agisca. Gesù non risponde esplicitamente, perché la risposta potrebbe essere accolta solo da coloro che non hanno paura, a loro volta, di rispondere con chiarezza.

 

Spunti di Riflessione

Rispondimi e ti risponderò
«Con quale autorità fai queste cose?». La domanda dei capi dei sacerdoti, degli scribi e degli anziani del popolo è motivata dall’episodio del giorno precedente. Si sentono responsabili del mantenimento dell’ordine (del loro ordine, naturalmente, che era un vero disordine). Aprono quindi un’inchiesta. La loro domanda incomincia come un interrogatorio. Gesù non vuole perdere tempo in discussioni; a sua volta controbatte facendo una sola domanda, letteralmente, parola: Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo (cioè, da Dio)?
Dialettici, usi alle sottigliezze, gli inquisitori fiutano il tranello. «La strada che portava a conoscere la missione divina di Gesù passava da Giovanni» (Lagrange). Siccome rifiutano di accettare Gesù, fingono di ignorare Giovanni.
Il modo per conoscere l’autorità di cui dispone Gesù non può essere un’inchiesta né un’indagine. Umanamente ci sono tanti modi per capire Gesù, ma nessuno sarà determinante e definitivo. Gesù bisogna incontrarlo, accoglierlo, amarlo. È nella comunione con Lui che si sa chi Egli è. Chi teme Gesù, chi non vuole donarsi a Lui, non potrà mai capirlo ed essergli vicino.
Gesù ci pone davanti al bivio della fede: o mettere in questione il Signore e la sua parola, o lasciarsi mettere in questione. La prima via porta al silenzio di Dio e al nulla dell’uomo; la seconda al dialogo fecondo con lui.

 

La Parola per me, Oggi

Se uno vuol capire la Parola, più che interpretarla, si lasci interpretare da essa. Discepolo è colui che, rispondendo alla sua domanda, è disposto a convertirsi, a volgersi dal proprio peccato al suo perdono. Solo costui conosce e sperimenta il «potere» di Gesù Signore.

 

 

La Parola si fa Preghiera

Tu sei Verità, Signore, ma noi preferiamo nasconderci
nella “calda sicurezza” della nostra menzogna.
Liberaci dall’assurda pretesa di volerti ridurre alle nostre comode strade.

 

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