Messalino di Sabato 8 Aprile
Dal libro del profeta Ezechiele (37,21-28)
Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.
* Dalla terra dell’esilio, il profeta annuncia che Dio stesso raccoglierà tutti i membri del suo popolo, dovunque si trovino, e li affiderà alla guida del suo servo Davide. La profezia si realizzerà pienamente soltanto quando il Figlio di Davide farà entrare gli uomini nel suo regno a prezzo del suo sangue.
Salmo Responsoriale (Cant.: Ger 31,10-12b.13)
Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.
Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».
Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.
La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni».
Canto al Vangelo (cf Ez 18,31a)
Lode e onore a te, Signore Gesù! Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Lode e onore a te...
Dal Vangelo secondo Giovanni (11,45-56)
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinédrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
* Attraverso tutti questi prodigi che compie, Gesù suscita una tale onda di popolarità che può essere pericoloso dal lato politico! Allora Farisei e capi dei sacerdoti, spinti dall’odio religioso o dal timore politico, decidono di ammazzare Gesù.
Spunti di Riflessione
Sta per giungere l’«ora» di Gesù
Caifa – S. Giovanni lo sottolinea – esercita senza esitazioni il dono della profezia, concesso ai sommi sacerdoti: dichiara cinicamente che è meglio la morte di uno solo pur di salvare tutto il popolo. S. Giovanni commenta: la morte di Gesù è per gli uomini. Gesù subisce la pena che altri meritavano; la sua morte è un mezzo necessario per donare all’umanità, che egli ha assunto in sé, la Gloria divina.
Tra le conseguenze della glorificazione attraverso la morte del Figlio dell’uomo ve n’è una che Gesù ha come abbozzato nella similitudine del buon Pastore e che S. Giovanni mette in evidenza: la riunione dei figli di Dio dispersi. Questo tema avrà un’eco nei discorsi d’addio di Gesù ai suoi e sarà l’oggetto della sua preghiera sacerdotale. Nell’Eucaristia, lo spezzare dell’unico pane rappresenta ed effettua (con la comunione di tutti al corpo di Gesù glorificato attraverso la morte) la riunione di tutti in Cristo. La preghiera antichissima della Didaché ne è una perifrasi: «Come questo pane disperso sulle colline è stato radunato ed è diventato uno, così la tua Chiesa sia radunata dalle estremità della terra nel tuo Regno: poiché a te sono la gloria e la potenza in Gesù Cristo».
Come per riservarsi la piena libertà «di abbandonare la sua vita e di riprenderla», Gesù si ritira per qualche tempo a Efraim. S. Giovanni lascia calare il mistero su quest’ultimo ritiro da cui Gesù, giunta la sua «ora», esce per salire a Gerusalemme in occasione dell’ultima Pasqua. A Pasqua, l’Agnello immacolato troverà la sua Gloria nell’immolazione.
La Parola per me, Oggi
Oggi mi lascerò interpellare da questa parola che mi impegna a lavorare per unificare innanzitutto il mio essere e poi per favorire l’unità dove vivo.
La Parola si fa Preghiera
Metti nel mio cuore, Signore, la tua stessa passione per l’unità. Sul tuo esempio, che anch’io sia pronto anche a pagare di persona perché essa si realizzi.