Messalino di Venerdì 25 Agosto
Dal libro di Rut (1,1.3-8.14b-16.22)
Al tempo dei giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo, [chiamato Elimèlec], con la moglie Noemi e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab.
Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. Poi morirono anche Maclon e Chilion, [figli di Noemi,] e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito.
Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane.
Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei. Noemi le disse: «Ecco, tua cognata è tornata dalla sua gente e dal suo dio; torna indietro anche tu, come tua cognata». Ma Rut replicò: «Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anch’io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio».
Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l’orzo.
* I pagani, gli stranieri e soprattutto le straniere sono per definizione esclusi dalla comunità dei credenti. Di fronte al particolarismo si alzò un universalismo per il quale l’amore di Dio travalica i quadri del popolo eletto.
Salmo Responsoriale (dal Sal 145)
Loda il Signore, anima mia.
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio,
che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e quanto contiene.
Egli rimane fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Canto al Vangelo (Sal 24,4)
Alleluia, alleluia. Insegnami, Signore, i tuoi sentieri, guidami nella tua fedeltà e istruiscimi. Alleluia.
Dal Vangelo secondo Matteo (22,34-40)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
* Non è inconsueta né la prima risposta col solo comandamento dell’amore di Dio, né la seconda col solo comandamento dell’amore del prossimo. Inconsueto è il loro accostamento e la loro equiparazione, come unico “massimo comandamento”.
Spunti di Riflessione
Un unico amore
«Amerai», un futuro, più forte che non un imperativo, che non “ama”. È un futuro continuativo: ama, ama, ama continuamente il Signore Dio tuo con tutto il cuore. Ama: mente, riflessione; ama: slancio; cuore: affetto e pensieri.
Nell’Antico Testamento era richiesto di amare il prossimo almeno come si ama noi stessi, Gesù è andato oltre: “amatevi come io vi ho amato”, il che è molto ma molto di più; ma come io vi ho amati vuol dire con l’amore che è lo Spirito Santo. Da questi due comandamenti dipende, è tutta sommata la Legge e i profeti, tutta la Sacra Scrittura; quindi è inutile tutte quelle oziose questioni, dispute universitarie, tavole rotonde che facevano, e incontri, colloqui, aggiornamenti e conferenze sul massimo e primo comandamento. Gesù li ha buttato tutti all’aria, ha semplificato e ha detto “uno” “il Signore” e poi secondo e terzo pari ma un sottordine, dipendenti dal primo.
Paolo poi riassumerà e dirà perfezione completamento della Legge è la carità, l’amore.
Qual è stata la creatura che più ha messo in pratica questo in una maniera stupenda: la Madre di Gesù. Ha amato Dio con un “Sì” totale, ha amato il prossimo, pensate Elisabetta, come andò subito “in fretta” a trovarla, dimenticò se stessa in un super abisso di umiltà.
La Parola per me, Oggi
La Parola di Dio odierna mi avrà sicuramente dato uno spunto, una luce: da questa luce posso partire per impegnarmi oggi con atti concreti a rinnovare la mia fedeltà a Dio e il mio amore a qualcuno in particolare.
La Parola si fa Preghiera
Signore, Dio nostro, noi vogliamo amarti con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente. Il tuo Figlio ha donato la propria vita per gli uomini. Insegnaci ad amare i fratelli, seguendo l’esempio che lui ci ha lasciato. Col cuore colmo di carità potremo allora correre sulla via della tua legge. Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro Signore.